Frasi festa papà: le dediche più belle per il 19 marzo
Nata nei primi decenni del XX secolo, la festa del papà è una ricorrenza annuale che cade il 19 di marzo, giorno di San Giuseppe. Un’occasione perfetta per coccolare un po’ il proprio padre dimostrandogli tutto il vostro affetto con un pensierino carino (nel nostro speciale trovate tante idee adatte a tutte le tasche), o anche solo con una semplice frase piena d’amore.
Che si scelga di scrivergli un classico bigliettino d’auguri, un messaggio via sms, su Facebook o WhatsApp, l’importante è sempre scegliere parole sincere che sappiano esprimere al meglio i propri sentimenti. Certo, non sempre è facile tradurre per iscritto ciò che si prova, ma anche a questo servono i grandi scrittori, per cui guardiamo insieme le più belle citazioni da dedicare al nostro babbo.
Frasi festa papà: le 10 dediche più belle
1. “A volte penso che mio padre sia una fisarmonica. Quando lui mi guarda e sorride e respira, sento le note” (Markus Zusak).
2. “Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me estraneo, per te stesso egualmente t’amerei” (Camillo Sbarbaro).
3. “Non dimenticare mai che l’amore che provo per te è come il vento: non potrai mai vederlo, ma potrai sempre sentirlo… Ovunque sarai” (Sergio Bambarén).
4. “Subito dopo Dio, viene Papà” (Mozart).
5. “Amo mio padre come amo le stelle: è un esempio luminoso, brillante e felice che scintilla nel mio cuore” (Terri Guillemets)
6. “Il mio papà: lui è a metà strada tra Dio e John Wayne” (Hank Williams Jr.).
7. “Il dono più grande che abbia mai avuto è venuto da Dio: io lo chiamo papà!” (autore sconosciuto).
8. “Nel rispetto per il proprio padre nulla è più grande, quanto stimarlo come si stima il Cielo” (Confucio).
9. “Non è per via del sangue, ma per via del cuore che siamo padri e figli” (Joahnn Schiller).
10. “M’hai stretto la mano non per trattenermi ma per dar libero sfogo alla mia curiosità, m’hai lanciato in aria con le mani non per insegnarmi a volare ma per togliermi la paura di cadere, m’hai mostrato le tue spalle non per ignorarmi ma per difendermi, m’hai fulminato con lo sguardo severo non per odio ma per insegnarmi a combattere, m’hai distolto lo sguardo non per sconfitta ma per rispetto, m’hai fatto assaggiare l’amaro della sconfitte non per umiliarmi ma per insegnarmi a non demordere, m’hai detto un “bravo”, anche quando non lo meritavo, perché la forza delle vittorie si costruisce sulla fiducia, e m’hai detto un “non è niente”, divorando l’ira per non darmela a vedere, perché sul cammino gli inciampi devono essere da slancio invece che da ostacolo, e rincorriamo pensieri sulle sponde dei ricordi che ci scaldano di emozioni vissute, nascoste, celate dietro al lume dell’orgoglio, d’un nostro cresciuto col sapore del volersi bene, incondizionatamente” (Mirko Blesio).