Tutti in bicicletta con il nuovo Sistema delle ciclovie turistiche nazionali
Il Governo promuove l’ecoturismo, la mobilità sostenibile, e la salvaguardia dell’ambiente creando il Sistema delle ciclovie turistiche nazionali.
Come previsto infatti dalla legge di Stabilità del 2016 sono stati firmati dei protocolli d’intesa per l’avvio di questo progetto e della sua realizzazione, attualmente declinata su 4 aree principali, grazie allo stanziamento di un cospicuo budget suddiviso in 3 anni per un totale di 91 milioni di euro, di cui 17 per l’anno in corso ed il resto equamente suddiviso nei due anni successivi.
L’accordo per la realizzazione del Sistema delle ciclovie turistiche nazionali è stato siglato da Graziano Delrio e Dario Franceschini, rispettivamente Ministro dei Trasporti e Ministro del Turismo, oltre che ovviamente dai rappresentanti delle regioni interessate allo sviluppo di questo sistema di infrastrutture, finalmente riconosciuto come tale, che contempla come mezzi trasporto solo quelli non dotati di motore.
Le regioni interessate
Ma quali sono le ciclovie turistiche che a breve verranno realizzate? Per il momento la priorità è stata data a quattro percorsi che a grandi linee interessano il paese da Nord a Sud.
Il primo tratto è quello che collega Venezia a Torino, grazie ad un progetto elaborato dal Politecnico di Milano, che si articola su un percorso complessivo di 680 chilometri, da percorrere in compagnia del fiume Po, attraversando ben 121 comuni, 12 province e 4 regioni.
Questi numeri la classificherebbero direttamente come la più lunga ciclovia turistica non solo a livello italiano, ma bensì europeo.
Un altro percorso che verrà implementato è quello della ciclovia del Sole, che prevede un tratto di lunghezza decisamente inferiore, ma non per questo meno interessante: 300 chilometri, in parte già completati, ovvero quelli che collegano il Brennero a Verona e al lago di Garda.
Verrà quindi realizzata la parte restante da Verona a Firenze, e in futuro si vorrebbe farla proseguire fino a Roma.
Nel sud si troverà la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, i cui promotori vorrebbero realizzare consentendo al pubblico di poter usufruire della strada che corre appunto lungo l’acquedotto e che attualmente è riservata solo al personale autorizzato; il tracciato complessivo include 3 regioni e si snoda lungo 500 chilometri.
L’ultimo progetto sarà il Grab – Grande Raccordo Anulare delle Biciclette che interessa la zona della Capitale per un perimetro di 44 chilometri.
Le aspettative
Con queste opere il governo si augura di poter finalmente competere con i paesi nordici che catalizzano il turismo ecosostenibile e che rendono alla bicicletta come mezzo di trasporto tutta la dignità che merita, anche se ulteriori investimenti per assicurare che tutto venga fatto a regola d’arte dovranno essere successivamente fatti, a fronte però anche di un ritorno non indifferente anche in termini di giro d’affari (oltre 3 miliardi) e una consistente quantità di posti di lavoro.