La Tailandia completa il suo quadro normativo sulle ICO
Dopo mesi di incertezza, la Securities and Exchange Commission (SEC) della Thailandia ha finalmente rilasciato il proprio quadro normativo relativo all’acquisto e alla vendita di token digitali. Il nuovo sistema sarà operativo dal 16 luglio 2018.
Piuttosto che cercare di limitare il fenomeno ICO, la SEC thailandese sembra aver optato per un approccio pragmatico lavorando per garantire che le vendite di token siano il più legittime e prive di truffa possibile.
La più grande innovazione è l’introduzione dei “portali ICO”. Tutte le ICO devono vendere i loro token attraverso questi portali, che fungono anche da garanzia per gli investitori. I portali devono essere aziende con sede in Tailandia con un capitale sociale minimo di 5 milioni di baht (poco più di $ 150.000 a cambi correnti). Devono inoltre essere approvati dalla SEC come “adeguati per le operazioni aziendali” e in grado di valutare correttamente una serie completa di criteri relativi alle loro ICO, inclusi i piani aziendali, le basi di codici, la distribuzione dei token e le procedure KYC (Know Your Customer). Il segretario generale della SEC Rapee Sucharitakul ha dichiarato di essere “lieto di discutere immediatamente i dettagli” con qualsiasi azienda che volesse farsi avanti come portale ICO e che la SEC si sarebbe assicurata che fossero “preparati per il quadro normativo”.
Una volta approvati i primi portali ICO, la SEC rivolgerà la propria attenzione alle ICO stesse. Queste dovranno anche avere sede in Thailandia e avere completa trasparenza sui loro piani aziendali e sulla distribuzione dei token. Le ICO dovranno quindi rivelare il loro codice, prospetto e rendiconti finanziari prima di ricevere qualsiasi tipo di finanziamento.
La SEC ha anche posto delle restrizioni su chi può investire. Gli “ultra high net worth individuals”, società di venture capital e fondi di private equity possono investire quanto vogliono, mentre gli investitori al dettaglio saranno limitati a 300.000 baht (circa $ 9.000) a persona, per progetto. Rapee Sucharitakul, segretario generale della SEC, ha voluto però sottolineare che nonostante le nuove procedure “una vendita approvata di token digitali non garantisce il successo, il prezzo o il rendimento dei progetti di raccolta fondi” e che “gli investitori dovrebbero informarsi a fondo e accettare i rischi correlati prima di effettuare qualsiasi investimento.”
Fonte: Alistair Johnston, icoexaminer.com
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.