La cannabis terapeutica in Germania ha grande successo
La cannabis terapeutica si fa sempre più strada fra i medici. Quasi 10.000 richieste di rimborso per la terapia basata sulla marijuana o cannabis medica sono state ricevute nel 2017 dalle due maggiori compagnie di assicurazione sanitarie in Germania: oltre la metà sono state approvate. I pazienti tedeschi possono ricevere la cannabis su prescrizione da marzo 2017.
I costi delle terapie a base di cannabis in Germania sono sempre più coperti dalle compagnie di assicurazione sanitaria pubbliche del Paese, il che significa che i pazienti che ricevono questo trattamento non convenzionale non devono pagarlo di tasca propria, secondo il quotidiano tedesco Die Zeit.
Per esempio, una delle più grandi compagnie di assicurazione sanitaria pubblica in Germania, l’AOK, ha ricevuto 6.600 domande per il rimborso dei trattamenti di cannabis terapeutica quest’anno, secondo quanto dichiarato dalla compagnia assicurativa al giornale. Circa il 65% di queste domande è stato approvato e le cifre potrebbero aumentare in quanto alcune richieste sono state respinte solo per ragioni formali e potrebbero essere riesaminate se il farmaco fosse prescritto nuovamente da un medico a un paziente.
Secondo l’AOK, la ragione più comune per il rifiuto è la mancanza di giustificazione medica. Ciò significa che i pazienti gravemente malati devono prima provare tutte le terapie standard e fare domanda per il trattamento con la cannabis solo se queste non si dimostrano sufficienti.
Come riportato dal quotidiano Berliner Zeitung, anche il secondo più grande assicuratore nel campo della salute in Germania, Barmer, ha approvato la maggior parte delle richieste di rimborso per le terapie a base di cannabis quest’anno. In pratica, poiché l’uso della cannabis per scopi medici è stato legalizzato dal governo solo nel marzo di quest’anno, la società ha ricevuto circa 2.900 domande di rimborso, di cui circa 1.700 di loro approvate, in meno di nove mesi. Anche in questo caso l’unico motivo per respingere le richieste era fondamentalmente lo stesso che si presentava per AOK, vale a dire la mancanza di prova che altre alternative di trattamento si erano dimostrate infruttuose.
“La cannabis medica è una parte indispensabile del trattamento dei pazienti gravemente malati al giorno d’oggi, ma non è una panacea per tutti i mali”, ha detto il CEO di Barmer, Christoph Straub, nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano. Il fenomeno ha certamente una tendenza positiva, soprattutto se si tiene conto del fatto che nei primi mesi di applicazione della legge, e soprattutto nel periodo estivo, sono stati respinti fino a due terzi delle domande, per via dell’inesperienza dei medici stessi, che non specificavano gli indispensabili dettagli procedurali accennati prima.
Ricordiamo però che anche in Germania tuttora piantare o usare marijuana per scopi ricreativi continua ad essere illegale in tutto il Paese.
La cannabis terapeutica made in Italy si chiama FM2, proviene dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e si aggiunge a quella di importazione olandese in alcune farmacie italiane. Le proprietà terapeutiche della cannabis sono riconosciute dal 2007 e la vendita in faramacia, su prescrizione medica, dal 2013. Eppure accedere a questo medicinale è ancora una corsa ad ostacoli: pochi i medici che la prescrivono, poche le farmacie che la vendono, tante le Regioni in cui l’acquisto è a carico del paziente.