La Blockchain oltre la finanza: i trend di crescita
di Andrea Labate, founder di Blockchain Army
La tecnologia blockchain ha avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale in ambito finanziario, anche attraverso le criptovalute: le monete virtuali, basate su un sistema decentralizzato, vengono trasferite tra pari, ossia tramite la tecnologia peer-to-peer (p2p) – una tecnologia in cui i nodi non sono gerarchizzati, bensì equivalenti. Alcune fra queste possono essere letteralmente “estratte” tramite il mining, termine che proviene dal gold mining, ovvero estrazione dell’oro.
Le criptovalute innovano il paradigma monetario decentralizzando i poteri ed eliminando banche centrali. Sono basate su limitati quantitativi di supply (numero di token emessi), meccanismi di “burn” e l’implementazione di vari altri meccanismi per evitare l’inflazione e accrescere il valore dei token. Il Bitcoin, ad esempio, avrà una quantità massima di 21 milioni di token, la cui creazione avviene attraverso l’attività di mining. L’attività di mining è disponibile a tutti, ma sempre entro limiti prestabiliti, dipendendo dalla potenza di calcolo del singolo miner. Durante ogni transazione, il pagamento avviene attraverso algoritmi specifici e viene controllato per evitare la duplicazione del denaro, il cosiddetto double spending. Una blockchain rappresenta semplicemente il registro pubblico di tutte le transazioni effettuate con criptovalute sulla stessa chain, ed è visibile a tutti gli utenti. Una volta completata, ogni transazione diventa irrevocabile.
Se il 2022 è stato un anno complesso per le criptovalute, la tecnologia blockchain ha comunque continuato a prosperare in altri ambiti. Dall’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger PoliMi è emerso che tra il 2016 e il 2022 i progetti di aziende e Pubblica Amministrazione censiti a livello globale sono stati circa 2033.
L’anno scorso è stato così fruttuoso per il mercato italiano che ha visto circa 42 milioni di investimenti di progetti di Blockchain aziendali, vale a dire più del 50% rispetto al 2021.
Di questi, il 33% è nell’ambito finanziario e assicurativo, mentre il 23% è legato al retail e alla moda. Aumentano anche il settore automobilistico con il 10%, e il mondo della PA con il 7%.
Secondo alcuni report di grandi aziende tecnologiche internazionali, ci sono alcuni trend da non sottovalutare. Secondo Grand View Research, il mercato globale Blockchain nel 2030 avrà un valore di 1.431,54 miliardi di dollari, con una crescita annuale media di oltre l’85%.
Questo significa che se il mercato attuale non supera i 6 miliardi di dollari, la crescita nei prossimi anni sarà esponenziale. Il 61% dei CEO di grandi aziende ha affermato che la digital transformation delle operazioni e dei processi aziendali è tra le massime priorità di business dopo la pandemia – e questo porterà sicuramente una maggiore confidenza con i progetti Blockchain.
Secondo il Deloitte’s 2021 Global Blockchain Survey, una ricerca condotta su 1.280 Senior Executive in 10 paesi di tutto il mondo, il 76% delle persone intervistate ritiene le valute su Blockchain un’alternativa valida a quelle tradizionali
Si prevede che da qui al 2030 uno dei principali utilizzi della Blockchain sarà per tracciare la provenienza di prodotti lungo le supply chain. Seguiranno: utilizzo per pagamenti, per documenti di identità, per contratti ed infine per CRM. Questo indica una totale diversificazione rispetto all’uso odierno.
Nei prossimi anni, tra il 10% e il 15% delle infrastrutture industriali del mondo utilizzerà la Blockchain nei propri processi al fine di rendere il settore più produttivo ed efficiente.
Al 2022, secondo un report di Accenture, il 57% delle aziende ritiene, infine, fondamentale investire in Blockchain per rimanere competitivi sul mercato. Di queste organizzazioni infatti, il 68% ha investito più di un milione di dollari e il 27% oltre 10 milioni di dollari.