INTERVISTA AL GRANDE ATTORE NINNI BRUSCHETTA.

L’occasione della chiacchierata con Ninni Bruschetta me la dà lo spettacolo di cui firma la regia in scena al ‘Menotti’ qui a Milano, un potente Shakespeare, ‘Amleto’ e inoltre l’uscita il 25 febbraio del suo secondo romanzo ‘Manuale di sopravvivenza dell’attore non protagonista’ edito da Fazi, secondo saggio dopo quello targato Bompiani ‘Sul mestiere dell’attore’.
Indice dei Contenuti:
Quest’evento da scrittora qual sono, mi interessa particolarmente. La prima domanda è d’obbligo.
1- Ninni qual è la differenza tra i due saggi?
R- nel primo ‘Sul mestiere dell’attore’ edito da Bompiani, davo una linea guida sul mio modo d’intendere il mestiere dell’attore, il modo di approcciarsi alla parte, lo studio attoriale e le indicazioni di regia. Il primo capitolo si chiamava ‘L’officiante’ perché l’attore dà ufficio a un rito, come già i greci insegnavano. Insomma un vero vademecum per chiunque voglia fare tale mestiere e pensi di avere dalla lettura del mio saggio indicazioni utili. Questo che sta per uscire sposta il baricentro al teatro, alla televisione e al cinema, entrando nel vivo della mia esperienza a 360^ nel mondo dello spettacolo.
2- le differenze tra cinema, TV e teatro quali sono?
R- alla fine ce ne sono tante relative al modo di lavorare, ai tempi e al pubblico a cui si indirizza l’opera. Poi tutto questo è filtrato da te: sei sempre tu che vi lavori e porti il tuo talento e la tua verità. Su tutto, chi leggerà il libro troverà autenticità e passione, che sono gli ingredienti con cui condisco il mio modo di lavorare.
IO SONO TRE: TEATRO, CINEMA E TV. ECCO LA MIA INTERVISTA AL GRANDE ATTORE NINNI BRUSCHETTA.
3- c’è qualche data di presentazioni del libro?
R- Intanto aggiungo che non mancano gustosi aneddoti e curiosità. Sarò il 3 marzo alle 18 a Roma alla Feltrinelli della galleria Sordi e interverranno Nino Frassica, Claudio Fava, Beppe Fiorello e Ennio Fantastichini. A Messina invece sarà prima, il 28 febbraio, con un evento organizzato dalla libreria Bonanzinga, una bella mattinata presso il Monte di pietà.
4- tuo rapporto tra Messina città natale e Roma città adottiva?
R- ottimo in entrambe: adoro Messina e oltretutto ho avuto l’onore di ricoprire in questo momento la carica biennale di direttore artistico del teatro ‘Vittorio Emanuele’ e devo dire che piano piano stiamo rimettendo in carreggiata questa macchina elefantiaca. E arrivano pure le prime soddisfazioni! La gente riempie il teatro e fa commenti positivi! Diciamo che in ognuna ho una diversa ragione d’essere, eppure sempre uguale perché porto me stesso, Ninni Bruschetta.
5- fino al 20 febbraio un tuo spettacolo è presente a Milano al teatro Menotti con una grande affluenza di pubblico.
R- uno Shakesperare principe: ovvero ‘L’Amleto’; era da quindici anni che inseguivo il sogno di allestire questo spettacolo, un testo di cui qualunque regista vorrebbe prendere le redini. Diciamo che ho concretizzato un progetto che a Milano, dove chiudo le repliche il 20 febbraio al teatro Menotti, mi ha dato grandi soddisfazioni di spettatori e critica.
6-domanda tormentone inevitabile sul bel ruolo in ‘Quo vado’, film di Checco Zalone, dove interpreti il cinico politico Duccio Di Boris che ormai ha fatto scuola. Come è stata l’esperienza e com’è lui? R- che dirti? Tutto il bene possibile! È davvero una delle persone più intelligenti con cui mi sia confrontato nella mia vita. Per non parlare delle sue poliedriche qualità. Imitatore, attore, cantante, musicista, regista. E in ogni ambito lavorativo è il top! Mi auguro di essere richiamato a lavorare con lui, lo dico anche se è superfluo dirlo!
7- com’è il Ninni privato?
R- sono sposato con una persona fuori dal mio ambiente ma frequento sia gli amici colleghi che altri: ho un caro compagno di tennis, contatti vari. Insomma non ho preclusioni purché stia bene e con persone positive.
8- i tuoi impegni futuri?
R- diversi. Mi vedrete a breve in vari fronti. Escono due fiction in Rai1 e una per Mediaset. Sto girando per la Rai una serie TV tratta dal film ‘Immaturi’, e un film per il cinema di Enrico Lando ‘Quel bravo ragazzo.’ Ringrazio Ninni e gli auguro un ‘in bocca al lupo’ convinto ma alquanto superfluo. Perché? Perché questo attore di razza il lupo lo domina con destrezza e con una variegata tempra artistica assai fuori del comune. Tacco e stacco: e a tutti auguro di recitare una bella parte nella propria vita vissuta.
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