Indicizzare il contenuto: deve essere ottimizzato per la best user experience (UX)
Content is king – cita il titolo di un saggio pubblicato da Bill Gates nel 1996 – frase diventata un mantra nella progettazione e creazione di contenuti digitali. Anzi, nel campo del web, si tratta forse di una delle frasi più premonitrici, se pensiamo che ora, ovvero quasi 20 anni dopo, e sempre più, la strategicità del web e della sua profittabilità ruotano attorno al contenuto.
Non a caso, secondo l’ultimo report di Searchmetrics “SEO Ranking Factors and Rank Correlations 2014 – Google U.S”, i contenuti giocano un ruolo chiave nella determinazione del posizionamento.
Però, se da una parte anyone with a PC and a modem can publish whatever content they can create (Bill Gates), dall’altra quella dei contenuti è diventata una scienza su cui è bene non improvvisarsi. Ciò per diverse ragioni. In primis proprio l’attuale bombardamento di contenuti (su qualsiasi dispositivo e qualsiasi canale) che rende quasi impossibile fare capolino ed essere notati, cliccati, apprezzati e ricordati.
Indicizzare il contenuto: deve essere ottimizzato per la best user experience (UX)
Inoltre, sono stati proprio gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo Google – come Panda – ad imporre un cambio di tendenza. Se prima ai fini del SEO si privilegiava una pubblicazione rapida e martellante di contenuti – senza riguardo per la qualità – oggi Google sembra penalizzare siti con contenuti “inutili” sul lato user.
Indicizzare il contenuto: deve essere ottimizzato per la best user experience (UX)
Non è un caso che – su lato social – anche l’algoritmo di Facebook stia cavalcando l’onda della qualità dei feed, post, contenuti pubblicati e delle interazioni che generano, penalizzando il cosiddetto post click-baiting che , sotto forma di breaking news, nasconde invece notizie di scarsissimi originalità ed interesse.
Pertanto, a premiare è proprio la qualità di contenuti originali e innovativi che non solo rispondano a delle ricerche ma che possano anche offrire la migliore user experience.
Ovvero, una buona architettura e navigabilità delle informazioni nelle pagine, una buona risoluzione e risposta su ogni tipo di dispositivo che, insieme a contenuti di qualità e di interesse, convincano l’utente a non abbandonare velocemente il sito – riducendo in tal modo il cosiddetto bounce rate ed impattando positivamente sul ranking nei motori di ricerca.
Quanto più navigabile è un sito per lo user, tanto più scansionabili saranno le sue pagine per gli spider e maggiore la probabilità di indicizzazione tra i risultati. Inoltre, proprio il bisogno di un Web Design di qualità e ben fruibile da ogni dispositivo ha portato all’adozione di design responsive (come HTML5) che ottimizzano il layout in base al dispositivo dal quale si accede al sito.
Un Responsive design consente numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di utilizzare un unico URL (invece di avere un .mobi separato o m.domain.com per il sito mobile) e un tasso più basso di rimbalzo (bounce rate) grazie alla visualizzazione ottimizzata del contenuto e quindi più facile da leggere.
Pertanto – ai fini della costruzione e del mantenimento di un sito che possa ben indicizzarsi nei motori di ricerca è fondamentale pensare allo user finale ed al tipo di contenuti che potrebbero interessargli. Proprio un recente sondaggio di Economist Group ha dimostrato che i contenuti più appealing sul lato B2B sono quelli percepiti come dotati di “sostanza” (contenuti che diano dati di settore, affrontino tutti gli aspetti di un problema complicato o che coprano tematiche inedite e poco conosciute).
Secondo il 71% degli intervistati,infatti, contenuti che si presentino come “sales pitch” non fanno una buona impressione. Una buona brand perception può essere invece creata con contenuti che siano unici o che esprimano concetti complessi in parole semplici.
Infine, il contenuto prodotto oltre che di qualità dovrà essere “fruibile” e ottimizzato per ogni dispositivo, attraverso un progetto integrato dove Web Design, Grafica, Contenuti e SEO lavorano insieme per costruire la best user experience (UX).
Isabella Federico (WeBizz)
GUEST POST: ifederico@webizz.it