Analisi del laptop Huawei Qingyun L540
La domanda da parte della Cina di intensificare l’uso di semiconduttori domestici nel settore pubblico è chiaramente visibile nel laptop Qingyun L540 di Huawei. Questo dispositivo “sicuro e affidabile” è dotato di un processore progettato internamente e di un sistema operativo di produzione cinese, avendo rimosso il maggior numero possibile di componenti e software esteri.
Il computer, molto richiesto da governi e gruppi statali in tutto il paese, è diventato il modello rappresentativo della campagna di localizzazione della Cina conosciuta come Xinchuang, o “innovazione nell’applicazione IT”. Per decenni, i funzionari cinesi hanno sognato di creare una catena di approvvigionamento tecnologico domestica, specialmente in componenti essenziali come i semiconduttori. Sebbene il progresso fosse lento, l’embargo sempre più severo da parte di Washington sui beni tecnologici ha spinto Pechino a intensificare i propri sforzi.
Il presidente Xi Jinping ha esortato scienziati e responsabili politici a “incrementare gli sforzi di R&D nei semiconduttori, strumenti di macchine e software di base”. Questi elementi forniscono il backbone tecnologico per catene di approvvigionamento indipendenti, sicure e controllabili. Attualmente, i funzionari cinesi stanno abbinando la potenza della spesa statale e del supporto finanziario con direttive dall’alto per acquistare tecnologia locale, in particolare nei semiconduttori.
Da ultimo, i fornitori statali sono stati diretti a eliminare gradualmente i computer alimentati da processori americani. Dall’implementazione della direttiva a marzo, le agenzie centrali hanno iniziato a passare dall’acquisto esclusivo di laptop con processori Intel e AMD, all’acquisizione di tre quarti dei loro dispositivi con chip di aziende cinesi come Huawei, Shanghai Zhaoxin e Phytium, secondo i registri pubblici. Il Qingyun L540 di Huawei ha ottenuto la maggior parte degli ordini.
Componenti chiave e innovazioni
Huawei’s Qingyun L540 mettono in evidenza l’evoluzione della tecnologia cinese, adottando una strategia che riduce al minimo l’uso di componenti esteri. All’interno del laptop, TechInsights ha analizzato cinque elementi chiave nel motherboard, rivelando l’ampia portata delle innovazioni locali.
1. **Processore:** Il processore HiSilicon 9006C è collocato sotto il chip di RAM SK Hynix. Prodotto durante la settimana del 10 agosto 2020 a Taiwan, su nodo a 5 nanometri TSMC, Huawei ha accumulato una considerevole scorta di questi chip prima delle sanzioni statunitensi.
2. **SSD card:** Il disco SSD da 512GB, realizzato da SK Hynix nella settimana del 14 dicembre 2020, probabilmente nella fabbrica del gruppo sudcoreano in Cina, è stato impacchettato dopo la data in cui le sanzioni avrebbero dovuto interrompere le forniture a Huawei.
3. **Wi-Fi/Bluetooth:** Funzioni di Wi-Fi e Bluetooth del laptop sono alimentate da un altro chip HiSilicon di Huawei, mostrando la continuità nell’uso di tecnologia domestica per le operazioni base del dispositivo.
4. **Amplificatori audio:** I chip amplificatori audio, necessari per la riproduzione sonora del laptop, provengono dalla Goodix, un’azienda cinese che sta guadagnando quote di mercato a discapito di marchi ben noti come Texas Instruments e Analog Devices.
5. **Controllore USB:** Il chip controllore USB è fornito dalla Microchip, un’azienda statunitense, evidenziando una delle poche aree dove la tecnologia estera rimane presente. Questo chip è responsabile della gestione della comunicazione tra il processore e i dispositivi collegati tramite le porte USB.
Huawei ha creato un dispositivo che, pur non essendo completamente privo di componenti esteri, dimostra una sostanziale progressione verso la localizzazione della tecnologia, seguendo l’obiettivo di Pechino di costruire una catena di approvvigionamento tecnologica auto-sufficiente.
Impatto delle sanzioni statunitensi sulla tecnologia cinese
Ciò che è iniziato come una campagna per eliminare i prodotti tecnologici esteri dagli uffici dei governi e delle aziende statali ha progressivamente allargato il suo raggio d’azione, coinvolgendo una vasta gamma di altri settori. Le sanzioni statunitensi hanno creato pressioni significative affinché le aziende cinesi riconsiderassero le loro catene di approvvigionamento e si concentrassero su fornitori nazionali. Le case automobilistiche, ad esempio, sono state sollecitate a intensificare l’uso di semiconduttori locali. Fonti vicine alla questione hanno rivelato che alcune di queste aziende hanno ricevuto l’obiettivo di utilizzare chip cinesi per il 25% del loro fabbisogno totale entro l’anno prossimo, anche se attualmente non ci sono conseguenze chiare per il mancato raggiungimento di tale obiettivo.
Il Ministero dell’Industria e dell’Informazione di Pechino, che guida gli sforzi di localizzazione tecnologica del paese, ha delineato un piano per standard di semiconduttori automobilistici nazionali. L’intento dichiarato è di “fornire spazio per l’innovazione indigeno nei chip per auto”, ha affermato il MIIT a dicembre. Un ingegnere di un importante produttore automobilistico europeo ha commentato che l’azienda ha iniziato a registrare i componenti e le loro origini. “Non sarà facile integrare chip cinesi”, ha avvertito, “ma se saremo in grado di farlo con successo, probabilmente vedremo questa tecnologia spinta anche nel mercato globale, poiché sono molto più economici”.
Allo stesso modo, i principali produttori di attrezzature per telecomunicazioni straniere sono incoraggiati ad sostituire i semiconduttori locali all’interno delle loro apparecchiature per mantenere le vendite. Recentemente, China Telecom ha indetto una gara per l’acquisto di 150.000 server per la sua rete, riservando due terzi dell’ordine a server equipaggiati con processori domestici, secondo i registri di approvvigionamento.
Nonostante i progressi, la laptop Qingyun di Huawei mostra che la Cina fatica ancora a liberarsi completamente dalla dipendenza dalla tecnologia straniera. Ad esempio, il processore Kirin 9006C di Huawei è stato comunque prodotto a Taiwan nel 2020, prima che le normative statunitensi diventassero più ferree a settembre dello stesso anno. Allo stesso modo, il chip controllore USB proviene dall’azienda statunitense Microchip, mentre due dei chip di memoria sono forniti dalla sudcoreana SK Hynix, che ha dichiarato di aver sospeso le transazioni con Huawei in conformità alle sanzioni statunitensi.
Direttive governative per l’uso di semiconduttori locali
Sfide e opportunità per l’auto-sufficienza tecnologica in Cina
Lo spostamento dalla tecnologia estera a quella domestica per i settori governativi e statali ha messo in evidenza le sfide e le opportunità associate all’auto-sufficienza tecnologica in Cina. Mentre il governo cinese intensifica gli sforzi per ottenere maggiore indipendenza tecnologica, i produttori locali devono affrontare vari ostacoli nella creazione di una catena di approvvigionamento veramente auto-sufficiente.
Le aziende tecnologiche cinesi, come Huawei con il suo Qingyun L540, hanno compiuto progressi significativi nell’integrazione di componenti locali. Tuttavia, il fatto che una parte del hardware, come il processore Kirin 9006C, provenga da Taiwan, mette in evidenza la complessità della transizione verso un ecosistema completamente nazionale.
La creazione di standard nazionali per i chip automobilistici è un’opportunità per promuovere innovazioni locali, ma richiederà investimenti significativi in ricerca e sviluppo da parte dell’industria. Le aziende cinesi devono anche diversificare le loro linee di prodotto e migliorare le capacità tecnologiche per competere con le controparti straniere, che storicamente hanno avuto una posizione dominante nel settore.
Inoltre, le pressioni delle sanzioni americane hanno accelerato la necessità di colmare le lacune nel settore dei semiconduttori. Anche se le aziende cinesi beneficeranno della spinta verso il mercato locale, sarà essenziale sviluppare soluzioni innovative e costruire alleanze con start-up tecnologiche nazionali per affrontare le sfide legate alla competitività e alla scalabilità.
Mentre la Cina si impegna a diminuire la dipendenza da tecnologia straniera, la combinazione di pressioni interne ed esterne potrebbe rivelarsi fondamentale per il successo della strategia Xinchuang. Le prossime sfide riguarderanno non solo la produzione di semiconduttori e componenti elettronici, ma anche la creazione di un ambiente politico e commerciale che permetta l’innovazione e la cooperazione tra i diversi attori dell’industria.
Sfide e opportunità per l’auto-sufficienza tecnologica in Cina
Lo spostamento dalla tecnologia estera a quella domestica per i settori governativi e statali ha messo in evidenza le sfide e le opportunità associate all’auto-sufficienza tecnologica in Cina. Mentre il governo cinese intensifica gli sforzi per ottenere maggiore indipendenza tecnologica, i produttori locali devono affrontare vari ostacoli nella creazione di una catena di approvvigionamento veramente auto-sufficiente.
Le aziende tecnologiche cinesi, come Huawei con il suo Qingyun L540, hanno compiuto progressi significativi nell’integrazione di componenti locali. Tuttavia, il fatto che una parte del hardware, come il processore Kirin 9006C, provenga da Taiwan, mette in evidenza la complessità della transizione verso un ecosistema completamente nazionale.
La creazione di standard nazionali per i chip automobilistici è un’opportunità per promuovere innovazioni locali, ma richiederà investimenti significativi in ricerca e sviluppo da parte dell’industria. Le aziende cinesi devono anche diversificare le loro linee di prodotto e migliorare le capacità tecnologiche per competere con le controparti straniere, che storicamente hanno avuto una posizione dominante nel settore.
Inoltre, le pressioni delle sanzioni americane hanno accelerato la necessità di colmare le lacune nel settore dei semiconduttori. Anche se le aziende cinesi beneficeranno della spinta verso il mercato locale, sarà essenziale sviluppare soluzioni innovative e costruire alleanze con start-up tecnologiche nazionali per affrontare le sfide legate alla competitività e alla scalabilità.
Mentre la Cina si impegna a diminuire la dipendenza da tecnologia straniera, la combinazione di pressioni interne ed esterne potrebbe rivelarsi fondamentale per il successo della strategia Xinchuang. Le prossime sfide riguarderanno non solo la produzione di semiconduttori e componenti elettronici, ma anche la creazione di un ambiente politico e commerciale che permetta l’innovazione e la cooperazione tra i diversi attori dell’industria.