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High Times Magazine punta su un ritorno alla controcultura con un nuovo proprietario e strategie innovative

  • Redazione Assodigitale
  • 18 Giugno 2025
High Times Magazine punta su un ritorno alla controcultura con un nuovo proprietario e strategie innovative

Nuovo proprietario di High Times magazine

Un importante cambiamento ha colpito il magazine High Times, iconico simbolo della controcultura e della cannabis. Il settimanale, che ha fatto la storia della stampa alternativa sin dalla sua fondazione nel 1974, è stato recentemente acquisito per 3,5 milioni di dollari da Josh Kesselman, fondatore di Raw, un noto marchio di fogli di riso per il fumo. Questo acquisto, avvenuto dopo un periodo di difficoltà economica per la pubblicazione, segna un ritorno alle origini, promettendo un ripristino dell’etica controculturale che ha reso High Times un faro per gli amanti della cannabis. Kesselman, da appassionato lettore, ha espresso il desiderio di riportare la rivista a una visione più autentica, sfidando la normalizzazione della cannabis in un momento in cui la cultura si è significativamente evoluta.

High Times ha vissuto alti e bassi nel corso degli anni, ma la sua recente acquisizione da parte di Kesselman è accompagnata da una promessa di rinnovamento e maggiore rilevanza. Sotto la guida di una figura profondamente radicata nella cultura del fumo, ci si aspetta che il magazine recuperi il suo spirito originale, che ha ispirato generazioni di lettori. La rivista, un tempo redatta da nomi illustri come William S. Burroughs e Charles Bukowski, potrebbe tornare a esplorare non solo la cannabis come pianta, ma come parte integrante di uno stile di vita liberamente espressivo. Kesselman ha descritto i suoi primi incontri con le pagine di High Times negli anni ’80 come un’esperienza rivelatrice, un invito a scoprire un mondo di libertà che oggi intende riportare alla luce.

Acquisto e nuova visione

Il recente acquisto di High Times da parte di Josh Kesselman rappresenta un’opportunità unica per ridefinire la rivista in un ambiente culturale in evoluzione. Con un investimento di 3,5 milioni di dollari, Kesselman non è solo un imprenditore; è un fervente sostenitore della filosofia controculturale che ha caratterizzato le prime edizioni del magazine. La sua intenzione è di ripristinare una visione autentica, allineando la pubblicazione ai valori originali che hanno reso High Times sinonimo di libertà e innovazione. A differenza della gestione precedente, che ha portato a contenuti più commerciali e mainstream, la nuova direzione mira a rinvigorire il dialogo sulla cannabis non solo come sostanza, ma come simbolo di uno stile di vita alternativo.

Kesselman ha sottolineato l’importanza di tornare alle radici, abbracciando la cultura della cannabis in tutte le sue sfaccettature. La sua visione include l’inclusione di articoli che esplorano l’arte, la musica e le tendenze sociali correlate alla cannabis, creando un collegamento tra il passato e il presente. Questo approccio non solo rinforza il legame con la comunità di lettori storici, ma cerca anche di attrarre una nuova generazione di appassionati, proponendo contenuti freschi e stimolanti che riflettono la cultura contemporanea. Il ritorno a contenuti più audaci e provocatori è una mossa strategica per ristabilire la posizione di High Times come leader nel mondo delle pubblicazioni dedicate alla cannabis, promettendo un futuro in cui l’etica controculturale possa prosperare nuovamente.

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Storia e influenza del magazine

High Times è emerso nel panorama editoriale nel 1974 come un faro della controcultura, modellando la narrazione e l’immagine della cannabis e della vita alternativa per generazioni. Fondato in un periodo in cui il movimento hippie stava crescendo, il magazine ha dato voce a scrittori iconici come William S. Burroughs e Charles Bukowski, che hanno contribuito a definire il suo spirito anticonformista. Con articoli audaci su temi che spaziavano dalla cultura psichedelica all’attivismo per la legalizzazione della cannabis, High Times ha giocato un ruolo cruciale nel cambiamento della percezione pubblica nei confronti della marijuana, rendendola un simbolo di liberazione e creatività.

Nel corso degli anni, la rivista ha abbracciato eventi culturali significativi, come il festival di Woodstock e il movimento per i diritti civili, integrando la cannabis nelle conversazioni sociali più ampie. Le sue celebri copertine, che hanno presentato personalità come Bob Marley e Andy Warhol, non erano solo riflesso di un’epoca, ma hanno anche contribuito a costruire un’eredità culturale. Le edizioni storiche, con titoli provocatori come “Best Smuggling Ships,” hanno catturato l’immaginazione di lettori che cercavano un’alternativa all’establishment. Anche in periodi di crisi, il magazine ha dimostrato resilienza, adattandosi ai cambiamenti del mercato e della legislazione, pur mantenendo una connessione profonda con la propria identità controculturale.

Negli ultimi anni, l’ingresso di investimenti da parte di fondi di private equity aveva portato a un’orientazione più commerciale, diluendo l’essenza selvaggia e provocatoria della pubblicazione. Tuttavia, l’acquisto di Kesselman segna una rinascita per High Times; la sua missione è quella di ripristinare la voce autentica della rivista, restituendole il ruolo di guida nella cultura della cannabis, e riportando al centro la libertà di espressione e il senso di comunità che ha caratterizzato il magazine dai suoi inizi.

Evoluzione della cultura della cannabis

Negli ultimi decenni, la cultura della cannabis ha subito una trasformazione radicale, passando da una nicchia controculturale a una realtà mainstream con un enorme impatto sociale ed economico. L’approvazione della legalizzazione della marijuana in diversi stati americani ha segnato un cambiamento significativo nella percezione pubblica, allontanando il stigma associato all’uso della cannabis. Secondo il National Conference of State Legislatures, attualmente esistono 24 stati e il Distretto di Columbia che consentono l’uso ricreativo della marijuana e 15 ulteriori per scopi medici, riflettendo un panorama legislativo in continua evoluzione che promuove una nuova consapevolezza e accettazione congiunta.

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Questa evoluzione ha anche influito sugli aspetti culturali legati alla cannabis, che ora si intrecciano con tendenze come il benessere, la gastronomia e l’industria della bellezza. I consumatori si avvicinano alla cannabis non solo come sostanza ricreativa, ma come parte integrante di uno stile di vita sano e consapevole. Articoli, eventi e programmi di sensibilizzazione stanno svelando i benefici potenziali della cannabis, contribuendo a una narrativa più equilibrata e informata.

Tuttavia, sebbene si osservi una crescente accettazione, riscontriamo che la cultura di cannabis tradizionale, spesso caratterizzata da pratiche anticonformiste e radicali, fatica a mantenere la propria identità in questo nuovo contesto. Le campagne pubblicitarie mainstream e i prodotti commerciali hanno qualche volta superficializzato il significato originale della cannabis e il suo legame con un modo di vivere alternativo. Nonostante ciò, la base di appassionati rimane resiliente e continua a cercare contenuti e canali autentici che riflettano la trama complessa e autentica della cannabis. In questo scenario, il riemergere di High Times come custode di questa cultura storica assume un’importanza cruciale, fungendo da piattaforma per reintegrare i valori fondamentali che hanno sempre caratterizzato il movimento della cannabis.

Progetti futuri di rinnovamento

Con l’acquisizione di High Times, Josh Kesselman ha delineato una serie di progetti ambiziosi volti a rinvigorire la rivista e riportarla alle sue radici fondamentali, puntando a un futuro che abbraccia sia la tradizione che l’innovazione. Si prevede un rinnovamento del formato editoriale, con l’inserimento di sezioni dedicate ad articoli più provocatori e contenuti che esplorano la cultura della cannabis in maniera approfondita e sfumata. Kesselman intende anche recuperare le storie di persone comuni e pionieri nel campo della cannabis, creando una narrativa che rispecchi autenticamente la vita di chi vive questa cultura quotidianamente.

Un altro aspetto chiave del rinnovamento sarà la collaborazione con artisti e scrittori emergenti. High Times sta cercando di creare uno spazio aperto per le voci fresche, mantenendo viva l’essenza controculturale che ha caratterizzato la rivista sin dalla sua origine. Questo approccio non solo darà visibilità a nuovi talenti, ma promuoverà anche il dialogo e la comunità intorno alla cannabis e ai suoi molteplici usi. Sotto la guida di Kesselman, la rivista si impegnerà a combattere la commercializzazione e la superficialità, progettando contenuti che stimolino la riflessione e il dibattito su questioni importanti riguardanti la legalizzazione, la giustizia sociale e la salute pubblica.

Inoltre, Kesselman prevede l’organizzazione di eventi e festival che celebrano la cultura della cannabis, similmente ai famosi eventi del passato. Questi eventi non solo serviranno come piattaforme per il networking tra gli appassionati, ma anche come opportunità per educare il pubblico sui benefici e le complessità legate all’uso della cannabis. Attraverso iniziative comunitarie e partnership con attivisti del settore, High Times si propone di assumere un ruolo attivo nella promozione di una legislazione più equa e giusta, sottraendo la cannabis all’inevitabile commercializzazione che già l’attanaglia. Il rinnovamento dell’immagine di High Times si fa quindi portatore di un messaggio chiaro: preservare l’identità originale della rivista mentre si navigano le acque tumultuose del presente.

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Reazione del pubblico e dei lettori

La recente acquisizione di High Times da parte di Josh Kesselman ha generato reazioni contrastanti tra i lettori e gli appassionati della cultura della cannabis. Da un lato, molti hanno accolto con entusiasmo la notizia dell’acquisto, vedendolo come un’opportunità per riportare la rivista alle sue radici anticonformiste. I lettori più nostalgici, che hanno cresciuto il loro amore per la cannabis sfogliando le pagine della pubblicazione, sperano che Kesselman riesca a recuperare l’essenza fondamentale del magazine, quella che ha ispirato generazioni di attivisti e creativi.

Dall’altro lato, c’è un certo scetticismo riguardo ai cambiamenti che potrebbero manifestarsi. Alcuni lettori temono che il ritorno alla controcultura possa non essere sufficiente per competere con il panorama sempre crescente dei contenuti mainstream sulla cannabis. Ciò è particolarmente evidente nell’era della legalizzazione, dove l’industria della cannabis ha attratto un vasto pubblico che richiede contenuti accessibili e informativi piuttosto che provocatori e sfidanti. Tuttavia, Kesselman ha rassicurato i propri lettori sull’impegno a mantenere un equilibrio tra la celebrazione della cannabis e l’informazione rilevante, ponendo l’accento su storie personali e sull’autenticità.

Interviste informali con diversi lettori rivelano un’aspettativa collettiva: il desiderio di vedere High Times tornare a essere un simbolo di libertà e innovazione, senza compromettere la qualità dei contenuti. Molti ex lettori, che si erano allontanati a causa della direzione più commerciale intrapresa negli anni recenti, stanno seguendo con interesse gli sviluppi futuri. Le piattaforme social e i forum online hanno iniziato a esplodere di discussioni incentrate sulle potenziali trasformazioni della rivista. Alcuni utenti esprimono chiaramente il desiderio di una rivista che, pur mantenendo un aspetto commerciale vitale, riconosca e valorizzi il suo passato storico.

In questo contesto, è fondamentale che il team di redazione di High Times ascolti le voci della sua base di lettori, integrando feedback e suggerimenti per plasmare contenuti che siano veramente rappresentativi dell’evoluzione della cultura della cannabis. La reputazione storica del magazine come custode della controcultura potrebbe essere la chiave per catturare l’immaginazione del pubblico, creando uno spazio dove passato e presente coesistono in modo armonioso. Con il supporto della comunità di lettori, High Times potrebbe non solo riacquistare il suo posto nel cuore degli appassionati, ma anche diventare un punto di riferimento per una nuova era della cultura della cannabis.

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