L’ispirazione della collezione
Lungo i corridoi della Triennale, la collezione Primavera-estate 2025 di Gucci si srotola tra stanze sfumate, dal bianco al Rosso Ancora, come a evocare un tramonto estivo. Un istante di pura joie de vivre. «Un percorso di costruzione compiuto», come dichiara Sabato De Sarno a distanza di un anno dalla sua nomina a direttore creativo. Tassello dopo tassello, look dopo look, ad oggi pare che la sedimentazione di un DNA così preciso e cristallino sia avvenuta seguendo il ricordo di un’emozione rivelatoria. Quel lampo di felicità inaspettata che ci coglie nelle azioni più banali, per dichiarare a voce alta che la sua grandezza sta nelle cose semplici: Gucci non vuole mica la luna, ma soltanto un momento. Irripetibile. Eterno.
La collezione è un omaggio «a un momento preciso nel tempo, un istante da cogliere e vivere intensamente. È il sole che si immerge nel mare al termine di una giornata di agosto. È il ritrovarsi con se stessi», come spiega De Sarno. Quindi un invito a rallentare il ritmo, a fermarci, se vogliamo, per ri-connetterci con noi stessi e scoprirci sempre un po’ di più.
La visione di Sabato De Sarno
Sabato De Sarno, a capo della direzione creativa di Gucci, offre una visione che abbraccia la dualità del moderno e del classico, esplorando le sfumature di una moda che parla tanto al sentimento individuale quanto a una cultura più ampia. La sua ottica si concentra sull’importanza della nostalgia e del ricordo, sottolineando come le esperienze quotidiane possano trasformarsi in momenti di pura bellezza e significato. Ogni creazione è pensata per evocare emozioni, e segue l’idea che la moda debba accompagnare la vita, piuttosto che sovrastarla.
Riflettendo su un anno di lavoro, De Sarno evidenzia la sua intenzione di “costruire” una collezione che si integrate nel fervente respiro della vita moderna. La sua direzione artistica si è concentrata su una palette che gioca con i colori della natura e della luce, rispecchiando la transitorietà della bellezza estiva. Questa sensibilità è visibile in ogni pezzo, dal tailoring elegante e minimale a capi dai volumi ampi, gestendo un equilibrio perfetto tra comfort e stile.
Il direttore creativo parla di un desiderio di autenticità e di connessione, non solo con il passato ma anche cerando nel presente. L’invito alla riflessione e alla serenità risuona fortemente nei suoi progetti. In questa nuova visione di Gucci, l’attenzione non è rivolta solo alla creazione di prodotti, ma anche a una narrazione più ampia che celebra l’importanza del tempo e del vivere nel qui e ora.
Lo stile casual grandeur
Ce lo suggerisce il titolo stesso: casual grandeur. Un ossimoro, abilmente tradotto in un guardaroba disinvolto e ricercato insieme, quello per esempio della Jacqueline Kennedy Onassis in vacanza a Capri, grazie al tailoring essenziale che ingloba tagli tipicamente mannish in dialogo con silhouette anni ’60 declinate su pantaloncini corti, miniabiti a triangolo, gonnelline balloon, scollature squadrate e imponenti cappelli alla Bardot. I chilometrici cappotti rileggono il GG Monogram sotto una nuova lente strizzando l’occhio alla couture, pur essendo pensati per una vita dinamica.
A fare da contraltare alla gran quantità di pelle in finitura glossy, ormai imprescindibile, è la delicatezza audace del pizzo, a braccetto con la squisita ossessione della lingerie a vista. Così, guanti biker, frange luminose, paillettes specchiate, mocassini che diventano stivali e foulard d’altri tempi (Flora, versione originale by Vittorio Accornero de Testa) tratteggiano un’identità potente, ma facile da indossare. Ogni look riesce a fondere l’esigenza di praticità con un senso di eleganza senza tempo, portando la figura femminile a esplorare dimensioni diverse della propria personalità.
Il concetto di casual grandeur si sviluppa attraverso un’attenzione maniacale ai dettagli, con tessuti pregiati che assecondano il corpo e movimenti fluidi. Le silhouettes abbracciano la femminilità senza rinunciare a una nota androgina, mentre i colori rincorrono le tonalità delle passeggiate estive in riva al mare, dai pastelli tenui ai toni più intensi. Questa estetica non è una mera fuga dall’ordinario, ma un invito a ricercare la serenità e la bellezza nella quotidianità, creando così un’esperienza sensoriale in ogni occasione.
Elementi distintivi e dettagli
La primavera-estate 2025 di Gucci si distingue non solo per la sua visione stilistica, ma anche per una serie di elementi distintivi che arricchiscono ciascun look. Un chiaro esempio è l’uso di tessuti pregiati e innovativi, che non solo esprimono lusso ma anche funzionalità. La collezione esplora materiali che giocano con la luce, come il satin e la seta, creando riflessi che catturano l’occhio, mentre la pelle lucida, già simbolo del marchio, si integra perfettamente in questa narrazione di eleganza contemporanea.
Il gioco di proporzioni è un’altra caratteristica fondamentale, con forme ampie che si alternano a dettagli più strutturati. I cappotti, ad esempio, presentano tagli oversize che si contrappongono a scollature e silhouette più aderenti, grazie a un abile equilibrio che valorizza la figura. Le decorazioni si mescolano a linee pulite, con applicazioni in pizzo che si fanno notare senza sovrastare l’insieme.
Inoltre, i dettagli come le frange e le pailettes riflettono un desiderio di movimento e vitalità, conferendo dinamismo a ogni outfit. La connessione con la lingerie emerge attraverso capi che celebrano la delicatezza e la sensualità, invitando a un nuovo modo di interpretare il vestire quotidiano. Questo approccio si traduce in un’attenzione maniacale alle finiture e alle cuciture, pensate per garantire non solo estetica, ma anche comfort.
Le calzature seguono lo stesso filo conduttore: mocassini trasformati in stivali, spuntate elaborate, tutte dotate di dettagli unici che raccontano una storia. La scelta di elementi vintage, come i foulard Flora di Vittorio Accornero, aggiunge un tocco nostalgico che si sposa perfettamente con l’estetica moderna, creando un ponte tra passato e presente.
Ogni look diventa così un racconto visivo, ricco di emozioni, dove il sogno e la quotidianità si intrecciano. L’intento di Gucci è di far risaltare la bellezza intrinseca dell’individuo, invitando chi indossa i capi a vivere ogni giorno come un’opera d’arte. Un invito alla scoperta di sé, vestendo secondo le emozioni e i momenti della vita.
L’essenza della semplicità preziosa
In questa collezione, Gucci riporta in primo piano un concetto fondamentale: la semplicità può essere straordinaria. De Sarno, con il suo approccio innovativo, dimostra che l’eleganza non deve necessariamente essere complessa o opulenta, ma può emergere dai dettagli più puri e dalle forme più essenziali. Ogni creazione diventa un tributo alla bellezza intrinseca della quotidianità, giocando sull’idea che la raffinatezza è ancorata a una naturalezza disarmante.
Le linee pulite e il design minimale si rivelano attraverso ogni capo, dimostrando come anche le scelte più sobrie possano esprimere una forza notevole. I colori, richiamando le palette naturali, celebrano la luminosità del mondo esterno; sfumature delicate di beige, bianco e pastello rispecchiano un’atmosfera di serenità assoluta, idealmente associata ai momenti di introspezione e riflessione personale.
Inoltre, la scelta di tessuti leggeri e morbidi amplifica questo senso di libertà, consentendo a chi indossa questi capi di muoversi con grazia. I materiali fluidi accarezzano la pelle e seguono le linee del corpo senza costringere, esaltando la bellezza autentica dell’individuo. Ogni outfit rivela un pensiero contemporaneo, un invito a vivere un’estetica che abbraccia la semplicità, ma con un tocco di freschezza e innovazione.
Quei momenti fugaci, colti nella loro trasparente bellezza, diventano l’essenza stessa della collezione. La filosofia di Gucci, sotto la direzione di De Sarno, spinge a riscoprire e valorizzare la semplicità, rendendo ogni giorno un’opportunità per esprimere chi siamo attraverso ciò che indossiamo. Va oltre l’atto dell vestirsi, invitandoci a vivere ogni attimo con consapevolezza e gioia, riscoprendo la preziosità delle esperienze quotidiane.