Il mercato dell’elettronica e dell’eldom alle grandi manovre. Sono bastati pochi giorni, infatti, per stravolgere letteralmente un mercato, quello italiano, assopito – o, forse, meglio dire intontito – da crisi economica, instabilità socio-politica e aumento dell’IVA.
Iniziamo dalla novità più importante, quella attesa da più di un anno e a cui molti operatori del settore non confidavano ormai più: la fusione tra Dixons Retail, azienda proprietaria dell’insegna distributiva specializzata UniEuro, e Marcopolo Expert, secondo uno schema e una procedura assai simile a quella già vista nell’affaire DPS-Darty. L’accordo dovrebbe sancire la nascita di un grande Super-Gruppo distributivo nazionale che, sicuramente, non farà mancare la sua influenza a tutto il settore dell’elettronica. Per la verità, le prime conseguenze dell’operazione non si sono fatte attendere, soprattutto a carico dei dipendenti UniEuro: 118 esuberi, che potrebbero anche diventare 200 in un prossimo futuro, nella sede di Piacenza. Senza contare la preoccupazione dei dipendenti della sede di Monticello d’Alba (Cuneo), ben riassunta da una lettera aperta inviata a stampa, parti sociali e istituzioni. Risultato finale: ripetuti incontri tra azienda, sindacati e istituzioni locali, e, soprattutto, due giorni di sciopero.
Ma i guai per il mondo dell’eldom non finiscono qui. Anche un altro colosso degli elettrodomestici, la svedese Electrolux, ha annunciato un’importante riorganizzazione interna e probabili esuberi del personale, anche se, almeno per ora, non a carico degli stabilimenti italiani. Riorganizzazione aziendale che sta interessando un po’ tutto il mondo dell’industria, con repentini cambi di poltrona a carico del management delle filiali italiane e degli headquarter europei e internazionali. Oltre a quello clamoroso di Apple, che ha chiamato alla sua corte l’ex CEO di Burberry Angela Ahrendts, in questi giorni rimpasti e new entry ai vertici si sono registrati infatti in Candy Group, Samsung Electronics Italia, Nespresso Italia e Whirlpool EMEA. Rimpasti e nuove nomine che, sicuramente, continueranno a ritmo serrato anche nei prossimi giorni e senza risparmiare eclatanti colpi di scena.
A proposito di Apple, i tanto attesi iPhone 5S e 5c sono finalmente giunti in Italia, ma decisamente un po’ in sordina rispetto alle attese: pur tra speciali notti bianche di qualche insegna distributiva e qualche particolare iniziativa mediatica, i due nuovi melafonini sono infatti sbarcati nel Belpaese, ma, stavolta, nella giusta e dovuta normalità e senza code interminabili davanti ai negozi e “pazzi furiosi” accampati da giorni davanti agli Apple Store … Forse è proprio vero che la crisi c’è per davvero!
Ma non paga del clamore mediatico legato ai suoi nuovi smartphone, la casa di Cupertino non ha voluto abbandonare i suoi milioni di fan e in settimana ha voluto far parlare ancora di sé, presentando il nuovo iPad Air (bocciato, così si dice, da Woz, lo storico socio di Steve Jobs) e nuovi prodotti, tra cui un nuovissimo Mac Pro davvero “da urlo”.
Sul fronte del trade, invece, continua la ristrutturazione dei megastore Mercatone Uno, freschi della cura rinvigorente dell’ex patron di Mediamarket Pierluigi Bernasconi, e l’apertura, seppur a ritmo rallentato, di nuovi punti vendita, tra cui spiccano le iniziative delle insegne Comet ed Euronics.
Buone nuove? Sì. In barba ai più pessimisti, qualche notizia in grado di far tornare il sorriso sul volto di molti operatori del settore c’è stata: dai conti economici in positivo di Microsoft e Amazon, fino ad arrivare a nuovi interessanti prodotti e tecnologie sbarcate sui mercati di tutto il mondo, passando per la definitiva consacrazione, anche se rigorosamente in chiave business, dello storico SMAU di Milano.
Il momento non è certo dei più facili, ma, a ben guardare, le opportunità ci sono e i prossimi due mesi saranno davvero decisivi: un mercato natalizio di difficile lettura che, però, se ben affrontato, potrebbe riservare qualche gradevole sorpresa. E il baratro che molti paventano? In effetti il rischio c’è, ma… lasciamolo pure aspettare. Le vie del Signore (e della ripresa) sono infinite.