Google manomette i risultati di ricerca secondo lo studio di Tim Wu
Oggi Google si trova tra le mani uno studio di Tim Wu, il quale dimostrerebbe che, pur di favorire i propri prodotti, avrebbe manomesso il proprio algoritmo per renderlo meno efficiente.
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La Commisione Europea sull’antitrust questa volta non c’entra, l’analisi è stata commissionata da Yelp, competitor di Google già da tempo sul piede di guerra, nonché ricondotta da Tim Wu, praticamente un guru per chi si occupa di antitrust, copyright e telecomunicazioni, nonché ideatore della locuzione “network neutrality”.
Lo studio di Tim Wu ha praticamente impostato una versione alternativa dei risultati di ricerca di Google da cui venivano eliminati i risultati OneBox (ossia i riquadri che propongono link localizzati e consigliati da Google); ha poi sottoposto questa versione a 2690 volontari e, dal loro comportamento, hanno dedotto che i risultati della versione alternativa ricevevano il 45% di click in più.
Questo significherebbe che Google non ha calibrato il proprio motore per rendere il miglior servizio a utenti e commercianti, bensì per promuovere i propri prodotti a discapito della concorrenza.
“La cosa più sconvolgente è rendersi conto che Google non sta presentando all’utenza il suo prodotto migliore” dichiara Wu “Di fatto, sta presentando una versione del suo motore di ricerca intenzionalmente indebolita e peggiore per i consumatori”.
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Non mancano comunque le critiche rivolte allo studio di Tim Wu: innanzitutto, il fatto che sia stato finanziato da Yelp, un avvelenato rivale di Google, mentre il metodo scelto – contare il numero di click fatti dagli utenti – per molti non è ritenuto sufficientemente indicativo.
Tuttavia, il dubbio che Google falsasse i risultati delle ricerche per favorire i prodotti del proprio ecosistema esiste da tempo, non c”è da stupirsi: nel momento stesso in cui esiste una porta d’ingresso principale per la Rete e le chiavi di quella porta le possiede una sola azienda, è prevedibile che decida di utilizzare questa posizione privilegiata a suo beneficio
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