Giornata mondiale del cuore 2024, donne a rischio infarto dopo la menopausa
Rischi cardiovascolari per le donne dopo la menopausa
Uno dei punti deboli della strategia di prevenzione sono le donne, a causa di “una tradizione medica che ha spostato l’attenzione dei problemi di cuore sul maschio mentre i rischi maggiori li corrono le donne” – continua Di Pasquale. In particolare, dopo la menopausa è maggiore il rischio di morire per infarto piuttosto che di un tumore al seno. Ma questa percezione non è ancora diffusa. Insomma, manca una seria strategia di investimento in campo preventivo.
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Eppure, basterebbe acquisire un dato di uno studio dell’European House Ambrosetti: per ogni euro investito in prevenzione, si ottiene un rendimento di tre euro attraverso un risparmio sulla spesa per prestazioni terapeutiche, nell’arco di tempo di 10 anni. Un risultato notevole. Ma forse il problema sta proprio nell’ottica temporale a breve termine in cui si muovono i programmi dei governi e delle aziende sanitarie: 10 anni è un lasso di tempo troppo lungo.
L’epidemia silenziosa: dati sulle malattie cardiovascolari in Italia
Le malattie cardiovascolari rappresentano un grave problema di salute pubblica in Italia. Nel 2021, queste patologie hanno causato il 30,8% di tutti i decessi, totalizzando circa 217.000 morti. Le malattie ischemiche del cuore e le malattie cerebrovascolari sono tra le principali responsabili di questi numeri allarmanti, con contributi rispettivi del 27,3% e del 24,7% ai decessi legati al sistema circolatorio.
Un’indagine condotta tra il 2022 e il 2023 da PASSI ha rivelato che 41% degli italiani adulti presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare. Tra i vari equilibri di salute, i dati mostrano che 18% presenta ipertensione, un altro 18% ha livelli elevati di colesterolo, e ben 35% degli intervistati si dichiarano sedentari. Inoltre, 24% fuma, mentre 43% sono in sovrappeso (con un IMC pari o superiore a 25).
Il rapporto di PASSI illustra un quadro preoccupante, evidenziato anche da dati sul consumo di frutta e verdura: meno del 7% degli italiani arriva a consumare 5 porzioni al giorno, come raccomandato. Inoltre, quasi il 5% della popolazione ha ricevuto una diagnosi di diabete.
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Gli esperti sottolineano che una significativa parte dei decessi legati alle malattie cardiovascolari è prevenibile; si stima che l’80% di tali eventi fatali potrebbero essere evitati intervenendo sui fattori di rischio modificabili. Tuttavia, nonostante l’evidenza, la popolazione continua a sottovalutare la serietà di queste patologie, con un’aderenza insufficiente alle raccomandazioni di stili di vita salutari.
Fattori di rischio e aderenza ai trattamenti
Il sistema di sorveglianza PASSI ha mostrato che una parte significativa della popolazione italiana affronta fattori di rischio cardiovascolare che sono ampiamente sottovalutati. Una delle evidenze più preoccupanti emerse è che circa il 41% degli intervistati presenta almeno tre fattori di rischio. Ciò include un 18% di individui con diagnosi di ipertensione, lo stesso numero per chi ha livelli elevati di colesterolo, e un 35% di sedentari. Anche il fumo e l’eccesso di peso sono gravi problematiche: 24% dei partecipanti ai sondaggi sono fumatori e 43% rientrano in una categoria di sovrappeso (IMC≥25).
Inoltre, uno dei dati più allarmanti riguarda il consumo di frutta e verdura: meno del 7% della popolazione raggiunge le raccomandazioni di consumare 5 porzioni al giorno. Il 5% degli intervistati ha dichiarato di essere affetto da diabete, un’altra condizione che aumenta il rischio di eventi cardiovascolari. Nonostante ciò, solo una minima parte della popolazione percepisce questi rischi con la necessaria serietà.
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La realtà è che una percentuale significativa di persone non adotta terapie adeguate. Da studi europei che hanno coinvolto circa due milioni di pazienti, è emerso che il 40% non segue le prescrizioni per antipertensivi e statine. Addirittura, il 9% degli eventi cardiovascolari potrebbe essere attribuito a questa scarsa aderenza terapeutica. Questo è un problema cruciale, dato che almeno un fattore di rischio cardiovascolare è presente nel 98% della popolazione.
Il dottor Giuseppe Di Pasquale avverte che la mancanza di consapevolezza e la sottovalutazione dei sintomi possono portare a conseguenze gravi. Molti pazienti ricoverati per infarti segnalano cambiamenti nel loro stato di salute che non hanno preso in considerazione. Riconoscere i segnali del corpo è quindi fondamentale per prevenire esiti fatali.
Strategie di prevenzione e scelta dello stile di vita
Per affrontare efficacemente le malattie cardiovascolari, è cruciale adoperare strategie di prevenzione che includano comportamenti di vita salutari. In primo luogo, la gestione dei valori di pressione e colesterolo rappresenta un passo fondamentale. I professionisti della salute raccomandano di condurre un monitoraggio regolare per identificare potenziali problematiche prima che queste diventino gravi.
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In merito all’attività fisica, l’implementazione quotidiana di una routine che preveda almeno 10.000 passi almeno tre o quattro volte alla settimana può fare una differenza significativa nella salute cardiovascolare. Questa pratica non solo aiuta a mantenere il peso forma, ma migliora anche la salute del cuore e del sistema circolatorio.
Un altro aspetto di vitale importanza riguarda la nutrizione. La Dieta mediterranea, che enfatizza il consumo di cibi vegetali, frutta, cereali integrali, pesce e una limitata assunzione di carne e grassi saturi, è stata scientificamente dimostrata essere protettiva per la salute del cuore. Ridurre il consumo di alcol e eliminare completamente il fumo è altrettanto essenziale, poiché entrambi questi fattori contribuiscono in modo significativo ai rischi cardiovascolari.
Infine, non va sottovalutato l’importanza di un sonno regolare e di qualità. Studi hanno evidenziato come una buona qualità del sonno sia correlata a una riduzione dell’incidenza di patologie cardiache. La mancanza di riposo puoi influire negativamente sulla salute e sul benessere generale.
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Le scelte quotidiane hanno un impatto diretto sulle possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Prendere decisioni informate riguardo alla propria salute può ridurre significativamente il rischio di eventi fatali legati a problematiche cardiache e migliorare la qualità della vita nel suo complesso.
Necessità di sensibilizzazione e investimento nella prevenzione
Una maggiore sensibilizzazione della popolazione è necessaria per affrontare il problema delle malattie cardiovascolari, soprattutto tra le donne, che sono spesso trascurate nelle campagne di prevenzione. Un intervento tempestivo e informato può ridurre drasticamente il numero di eventi cardiovascolari che si verificano ogni anno, non solo tramite stili di vita salutari ma anche attraverso una gestione consapevole delle terapie prescritte. Le istituzioni sanitarie e i medici di base hanno un ruolo fondamentale in questo processo: devono essere in prima linea nel comunicare i pericoli e nel motivare i pazienti a seguire le raccomandazioni terapeutiche e preventive.
Va sottolineato che, oltre a un miglioramento nella consapevolezza individuale, è necessaria una strategia di investimento mirata nella prevenzione. Gli studi indicano che ogni euro investito in programmi di prevenzione potrebbe generare un ritorno di tre euro in risparmi sulle spese per prestazioni mediche nel lungo termine. Tuttavia, la realtà attuale evidenzia una mancanza di investimenti significativi in questo ambito, con una focalizzazione predominante su interventi a breve termine che spesso trascurano l’importanza di una visione a lungo termine.
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Il riorientamento delle priorità di spesa verso la prevenzione potrebbe comportare un miglioramento della salute pubblica e una riduzione delle spese sanitarie complessive. Gli esperti avvertono che le campagne di sensibilizzazione devono essere accompagnate da iniziative concrete, che incentivino la popolazione a controllare regolarmente i propri parametri di salute e a seguire i percorsi terapeutici suggeriti. Queste misure sono cruciali per affrontare efficacemente l’epidemia silenziosa delle malattie cardiovascolari, che continua a rappresentare la principale causa di morte nel Paese.
La promozione dell’educazione sanitaria è essenziale. I cittadini devono avere accesso a informazioni chiare e comprensibili sui rischi, sui sintomi e sulle modalità di prevenzione, per poter prendere decisioni informate e consapevoli riguardo alla propria salute. Solo attraverso una combinazione di informazione, consapevolezza e investimento possiamo sperare di ridurre significativamente l’impatto delle malattie cardiovascolari nella nostra società.
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