#Fordperformance in diretta dai Laboratori Scientifici Internazionali con la nuova Mustang
Non capita a tutti di entrare ai Laboratori Scientifici Nazionali del Gran Sasso, così come non capita a tutti di arrivarci a bordo di una Ford ST provandone le prestazioni e i pregi, con davanti 60 chilometri di montagna dalla prima tappa allo splendido albergo diffuso Sextantio.
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Questa la rotta del viaggio adrenalinico di #fordperfomance un’occasione unica per testare sulle strade montane (e libere) d’Abruzzo la potenza di motori, e occasione indimenticabile e unica per entrare nel cuore della montagna, il Gran Sasso, e venire accompaganti da appassionati scienziati alla scoperta dei segreti che nasconde.
Un piccolo errore di impostazione del GPS ci ha portati, nostro malgrado, a testare da soli i primi 20 (ad andare e 20 a tornare) chilometri di montagne sopra i laboratori, strada con lunghe curve, stretti tornanti, e un terreno non proprio da pista. Sulle montagne dell’Abruzzo ho avuto così modo di metterla seriamente alla prova, togliendo il controllo di trazione, testandone il comportamento sugli stretti tornanti e sulle strade con asfalto vario che ci siamo trovati davanti.
Aggressiva, anche se suo meglio lo dà ovviamente agli alti regimi, mantiene le sue classiche caratteristiche di perfetta tenuta di strada e aderenza al suolo, caratteristica invidiata da tante sue concorrenti. De evidenziare (oltre al motore) l’altissimo livello de tecnologia di bordo, per primo il sistema di controllo Enhanced Transitional Stability (EST), che garantisce di tenere in strada la vettura anche in caso di errore, utile in autostrada e nelle lunghe percorrenze, insieme al più molesto Lane Keeping Aid, che interviene in caso di passaggio sulle linee bianche autostradali in assenza di freccia (ma utile al 99% degli automobilisti italiani, dovrebbe essere di serie su ogni auto), così come il sistema di bordo a comandi vocali, e almeno una decina di altri accorgimenti tecnologici salva vita che rendono questa macchina un vero e proprio strumento tecnologico, oltre che un veicolo.
Il motore aggressivo, le dimensioni ridotte, lo sterzo così sensibile permettono ottimi tagli e uscite in piena accelerazione senza rischio di invadere, a differenza della Mustang, la corsia opposta con il retrotreno. Discreti consumi, incredibile il comportamento e la totale stabilità del veicolo anche con il repentino cambio di tipo di terreno su cui si muove, iniziato l’asfalto rovinato con i piccoli tratti di sterrato la differenza di guida sul volante era praticamente impercettibile. Un sedile estremamente avvolgente comodo ti tiene fermo anche nei momenti di accellerazione maggiore in curva, permettendo un ottimo controllo dello sterzo è un buon contatto con i pedali, con un comfort di guida di tutto rispetto. Ottimi freni e il freno motore, unico difetto assolutamente da modificare è sicuramente GPS, GPS che ci ha portato fuori rotta in almeno quattro differenti occasioni, portando praticamente tutti gli ospiti dell’evento a visitare un piccolissimo paesino e le sue anguste vie, impossibili da percorrere con le macchine di cui eravamo dotati. Dettagli che Ford raccoglie, analizza e interpreta ad un solo scopo: migliorarsi.
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Perchè pochi ricordano che Ford, al rientro da un lungo viaggio in treno attraverso tutte le sue filiali decise di rimettere mano la processo di debug dopo la messa in commercio del veicolo: intervenendo sul processo di segnalazione (semplificandolo e rendendolo difficilmente mal interpretabile) riuscì ad abbassare il tempo di correzione di un errore della filiera di fabbrica da 10 mesi dalla messa in strada del veicolo a poco più di un mese. Il che si tradusse in due risultati: scontatamente uno economico, per l’azienda, chiamato minor danno, e soprattutto uno pubblico, chiamato sicurezza, che è un valore difficilmente valorizzabile ma che certamente porta un brand ad essere credibile.
E molti anni dopo ritrovarsi nel centro di sviluppo di FordPerformance che applica, con le tecnologie moderne, con Internet, la connettività, i dati trasmessi in tempo reale la medesima filosofia, interconnettendo i centri di ricerca e sviluppo mondiali con i circuiti da corsa, con i dati dei veicoli su strada permette di innalzare all’ennesima potenza questo concetto di controllo del dettaglio.
Abituati ad un mercato che a volte tralascia prove di sicurezza minime anti ribaltamento del veicolo sapere che in Ford c’è chi è al lavoro per riportare tutto questo contenuto tecnologico non solo sui motori, ma anche e soprattutto su tutta la componentistica di supporto che ci permette di guidare, porta clienti come me a sceglierla in mezzo a molti altri brand. Senza annoiarvi oltre con dettagli su tecnologie spesso note alla platea degli specialisti posso dire che la Focus St è un vero concentrato di tecnologia e integrazione, l’autista quasi non si accorge dell’intervento di un dispositivo di sicurezza, semplicemente vi interagisce, dai fari che illuminano nella giusta direzione in curva, al sistema di allerta luminoso sull’angolo morto del retrovisore che ti segnala di stare attento prima di sterzare. Semplicemente lo noti, reagisci, e sai di avere il controllo su tutto, anche sui tuoi errori involontari. Questi valori vengono espressi anche nei dettagli (la dove si annida il diavolo): non ci hanno chiesto solo di testare e mettere a dura prova gomme e motori, ma ci hanno chiesto di farlo andando a visitare un altro luogo altrettanto magico e innovativo, nel cuore della montagna.
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Dopo questo primo test abbiamo avuto la fortuna di essere ospiti dei laboratori scientifici Nazionale del Gran Sasso, venendo guidati alla scoperta degli esperimenti che mirano a scoprire la verità sulla materia oscura e sui neutrini. Un forte collegamento tra questo tipo di ricerca con il tipo di ricerca e sviluppo a cui è continuamente soggetto il motore, la meccanica e la sicurezza della Ford, un modo per passare da un progetto sperimentale, al più importante progetto di ricerca scientifica italiano. Guidati da scienziati che qui lavorano giornalmente siamo così entrati, dopo un lungo briefing di presentazione del progetto assistito, all’interno del quale del Gran Sasso toccando con mano la passione per la scienza e per la ricerca che porta centinaia di persone qui sotto ogni mattina.
E sempre per continuare con i dettagli anche la scelta della location per la pausa notturna non è stata casuale: dopo questa tappa la destinazione prima del cambio auto siamo stati ospiti dell’albergo diffuso Sextantio, un bellissimo borgo completamente restaurato, trasformato in piccole e incantevoli abitazioni intime e arredate con gusto, oltre che domotiche, riportato completamente in vita e all’antico splendore.
Lungo la via principale si districa i piccoli affascinanti appartamenti, osterie, ristoranti, esattamente come doveva essere un tempo quando questo borgo abitato da cittadini
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Un viaggio indietro nel tempo, ad assaporare i profumi i piatti locali, accompagnati dagli splendidi scorci della vicina campagna, muovendosi lentamente immaginando come doveva essere questo borgo un secolo fa.
Dopo un’abbondante colazione, è una fantastica dormita nel silenzio più assoluto del Sexantio, siamo ripartiti testando la Mustang 2300 convertibile, uno spettacolare motore americano, una macchina le cui dimensioni sono sicuramente più adatte alle grandi strade americane che le nostre strade strade di montagna.
Sempre per continuare con la storia di Ford, da ricordare la moglie, che attraverò un paio di stati con la sua ford dimostrando che anche una donna poteva guidare (e da sola), dando un forte impulso sia alla vendita, che al femminismo. La Mustang, come dimostra la mia autista, donna, sulle curve dell’Abruzzo a tavoletta è una macchina che guida agevolmente anche una donna (Monica scrive per Auto a Spillo, e guida come un maschio, ma con le ballerine in tinta coi pantaloni) #senzatimore di aprire il gas in curva. Potente, stilosa veloce è facile da controllare la Mustang si è dimostrata una degna avversaria della Focus anche se le dimensioni permettono una maggiore libertà di manovra e di entrata larga nelle curve e tornanti. Per inciso, se volete sapere tutti i dettagli sulle dotazioni tecnologiche, i funzionamenti, contro indicazioni e consigli leggete il suo articolo: da vero pilota descrive tutto nel dettaglio ;-)
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Al contrario della Ford ST qui si fanno sentire un po’ di più, ovviamente, i consumi, soprattutto se si tiene una guida sportiva come quella che abbiamo tenuto durante il test drive.
Di sicuro non passa inosservata, il suo rombo quando si apre tra la prima e la seconda si fa notare, anche se meno delle nostre aspettative iniziali.
Sicuramente un fantastico mezzo da viaggio, per lunghe percorrenze da godersi con la capote aperta e vento nei capelli, è un acustica interna che permette comunque agli ospiti di comunicare e di poter chiacchierare anche in queste condizioni.
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Da apprezzare il sedile rinfrescato, anche con il picco dei 40 gradi di questi giorni ci ha consentito di guidare sufficientemente freschi e di non subire troppo le temperature impossibili.
Nel video la mia intervista a Monica di Autoaspillo sul suo parere dopo il test drive in montagna, di certo c’è che dopo questo test possiamo dire che mentre la Focus ST una macchina da tutti i giorni la Mustang e di sicuro un’auto che almeno una volta nella vita vale la pena aver guidato.
E per finire il video di Ford per raccontare e ricordarci i momenti migliori di questa bellissima avventura
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