I principali flop del 2016 in ambito tecnologico
Il Mit Technology Review ha indicato quali sono i più clamorosi flop del 2016. Sono stati indicati 5 prodotti e servizi che col nuovo anno rimarranno (forse) a malapena un ricordo.
Il social network Vine, quello delle gif da sei secondi, ha chiuso i battenti. Twitter, azienda madre della piattaforma, lo ha abbandonato per via degli utenti inattivi. Lo smartwatch Peeble è stato acquistato da Fitbit.
I servizi in cloud verranno garantiti solo per un altro anno. Apple ha inaugurato il trend degli smartphone senza jack per le cuffie. Anche Samsung sembra voler seguire la stessa pista.
Completano la lista due progetti di Google relativi però solo agli USA. Google Fiber, la fibra ottica di Mountain view, non verrà implementata ulteriormente. Project Ara, lo smartphone modulare simile al G5 di LG con il quale ha condiviso il destino, non verrà portato avanti.
Samsung Galaxy Note 7 è il vero flop del 2016
Il più grande epic fail del 2016 non poteva che essere lui. L’ex top di gamma Smasung che ha coperto di vergogna l’azienda coreana. Il Samsung Galaxy Note 7 sarà ricordato da tutti come il telefono che esplode.
Ritirato per la prima volta dal mercato, Samsung cercò di riabilitarlo con una revisione. Quando l’ennesimo incidente in aeroporto vide coinvolto anche il modello aggiornato, fu la fine. Galaxy Note 7 fu definitivamente ritirato dal mercato.
Da allora la Samsung ha cercato di arginare il danno. Ci ha provato persino cercando di nascondere le prove. E’ stato rilasciato un aggiornamento software in grado di disabilitare la possibilità di ricarica della batteria con lo scopo di rendere inservibile il terminale.
I televisori in 3D sono stati abbandonati
Una tecnologia che nel corso della storia ha sempre avuto esiti altalenanti è stato il 3D stereoscopico. Nato negli anni ’50 ha vissuto varie fasi di revival. L’ultima lo vedeva introdotto nelle case dei consumatori. Qui è rimasto per veramente poco tempo.
All’inizio del 2016, un portavoce di un’azienda partner di Samsung ha dichiarato che nel corso dell’anno solo il 20% dei nuovi modelli TV disporrà della funzionalità. Nel 2015 i modelli supportati erano il 40%.
E’ previsto l’utilizzo solo sui televisori di fascia alta. La priorità è stata ampiamente data al 4K da tutti i costruttori. Ma il motivo del flop va ricercato anche nelle case cinematografiche. Portare un film in 3D dal cinema all’home video è un’operazione costosa.
Convertire un film come Titanic è costato 18 milioni di dollari. Pochi contenuti, in sostanza. Come se non bastasse ci si aggiunge il disguido di dover indossare scomodi occhialini giocattolo per la visione del film.