Che cos’è il makeup per contrasto facciale?
Il makeup per contrasto facciale è un nuovo approccio che sta guadagnando popolarità, in particolare tra gli utenti di TikTok. Questo metodo si basa sull’analisi dei contrasti tra i tratti del viso, mirato a migliorare l’aspetto e a valorizzare la bellezza individuale. Secondo questa teoria, il modo in cui si applica il trucco dovrebbe variare in base al “livello di contrasto” del viso, che può essere classificato in alto, medio o basso. Tale classificazione è determinata dalla differenza di tonalità tra la pelle e le caratteristiche del viso, come capelli e occhi.
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Utilizzando un filtro che trasforma il viso in bianco e nero, le utenti possono vedere il proprio contrasto e così identificare la loro categoria. Le donne con un contrasto alto, per esempio, sono incoraggiate a utilizzare un trucco più audace, mentre quelle con un contrasto basso dovrebbero optare per look più delicati e sottili. Questo approccio mira a far sentire le persone più sicure di sé, suggerendo che applicando il trucco in modo adeguato, è possibile migliorare la percezione della propria bellezza.
La creatrice del filtro, @alieenor, spiega che il suo obiettivo era quello di aiutare le donne a utilizzare il trucco a loro vantaggio. Sostiene che conoscere il proprio contrasto è fondamentale per ottenere un aspetto equilibrato e che, in caso contrario, è possibile apparire “spente” o “sbiadite”. Questo approccio, pur apparendo motivante e liberatorio, si situa all’interno di una narrazione più ampia riguardante la bellezza, spesso ancorata a standard Eurocentrici di bellezza, e pone interrogativi importanti sulla relazione tra autovalutazione e aspetto fisico.
Tuttavia, è importante notare che il makeup per contrasto facciale, pur promettendo di migliorare la confidenza, può anche rinforzare l’idea che il valore di una persona sia intrinsecamente legato al suo aspetto. La pressione per conformarsi a tali standard può avere effetti negativi, specialmente tra le adolescenti che possono essere influenzate da questi messaggi. Sebbene inteso come uno strumento di empowerment, il contrasto facciale invita a riflettere su ciò che implica veramente sentirsi belle e come la società definisce la bellezza.
Come funziona il trend del contrasto facciale
Il trend del contrasto facciale, che ha trovato un’ampia diffusione su piattaforme come TikTok, utilizza un filtro specifico per classificare i volti in base ai livelli di contrasto visivo. Questo filtro trasforma le immagini in bianco e nero, rendendo evidenti le differenze tra i toni della pelle e le caratteristiche del viso, come capelli e occhi. L’obiettivo è fornire una guida visiva che aiuti gli utenti a determinare il loro ‘tipo di contrasto’, che può essere classificato in tre categorie: alto, medio e basso.
Le istruzioni per l’uso del filtro sono relativamente semplici: una volta applicato, gli utenti possono osservare il proprio viso e qualsiasi caratteristica che contrasti con il tono della loro pelle. Ad esempio, chi ha tratti scuri su una pelle chiara sarà categorizzato come ‘alto contrasto’, mentre chi ha tratti più omogenei rispetto al colore della pelle verrà classificato come ‘basso contrasto’. Questa categorizzazione viene poi utilizzata per suggerire specifiche tecniche di trucco che si pensa possano valorizzare ulteriormente le caratteristiche di ogni tipo di contrasto.
I consigli legati al trucco sono altrettanto diretti: per coloro con un alto contrasto, si raccomandano look audaci e colori vibranti, mentre le persone con un basso contrasto sono incoraggiate ad optare per tonalità più morbide e sfumature delicate. La teoria del contrasto afferma che il trucco, se applicato in modo adeguato al proprio tipo di contrasto, può migliorare significativamente l’aspetto, contribuendo a una maggiore autostima e a una percezione di bellezza più equilibrata.
Tuttavia, è fondamentale considerare che questo approccio non è esente da critiche. Molti esperti e creatori di contenuti sulla piattaforma segnalano che la classificazione proposta è spesso basata su standard Eurocentrici di bellezza, limitando le opzioni per chi possiede tonalità di pelle più scure o tratti non conformi a questi standard. Ciò evidenzia le problematiche di inclusività all’interno della narrazione del trucco, sollevando questioni su quanto queste teorie di contrasto possano effettivamente rappresentare e valorizzare la diversità dei volti e degli stili di bellezza più ampiamente.
Critiche e preoccupazioni sul contrasto facciale
Il trend del makeup per contrasto facciale, nonostante la sua popolarità crescente su piattaforme social come TikTok, ha sollevato una serie di critiche e preoccupazioni tra esperti e creatori di contenuti. La principale contestazione riguarda le implicazioni sociali e psicologiche che derivano dalla categorizzazione delle persone in base al contrasto dei loro tratti. Le osservazioni suggeriscono che questa classificazione possa non solo perpetuare stereotipi di bellezza, ma anche limitare l’interpretazione dell’estetica a standard Eurocentrici. Il filtro che classifica i volti in alto, medio e basso contrasto si basa su una concezione molto ristretta di cosa significhi essere ‘belli’, trascurando la ricchezza e la complessità delle diverse nuances culturali e fisiche.
Critiche come quelle di Monika Ravinchandran, una creatrice di contenuti, mettono in luce come il sistema di classificazione possa invalidare le esperienze e le espressioni di bellezza delle donne con tonalità di pelle scure. Secondo Ravinchandran, le strategie di trucco suggerite dal trend non rendono giustizia alla bellezza delle donne che sfoggiano una pelle scura, poiché spesso coloro che hanno tonalità più intense vengono erroneamente catalogate come ‘basso contrasto’, scartando la loro capacità di esprimere glamour e audacia. Questa restrizione all’estetica negerebbe non solo il loro diritto di esplorare varie forme di espressione personale, ma rischierebbe anche di rinforzare un messaggio discriminatorio sull’attrattiva.
Inoltre, le implicazioni di questo trend possono estendersi al benessere psicologico degli utenti, in particolare delle adolescenti. La pressione di conformarsi a ideali di bellezza spesso irraggiungibili può alimentare insicurezze e un senso di auto-svalutazione. Si osserva che in un contesto dove il confronto sociale è costante e amplificato dai social media, tali teorie sembrano ampliare il divario tra chi si conforma a questi canoni e chi non lo fa, exacerbando sentimenti di inferiorità. Un rapporto del CDC ha rilevato un aumento della tristezza e della disperazione tra le adolescenti, sottolineando la vulnerabilità di questo gruppo di fronte a contenuti di bellezza che incoraggiano una continua misurazione del proprio valore attraverso l’aspetto esteriore.
Nonostante l’intento iniziale di promuovere fiducia e accettazione, il makeup per contrasto facciale si inserisce in una narrativa più ampia sull’immagine del corpo e sull’autostima. Le pratiche che promettono trasformazione e empowerment attraverso il trucco possono facilmente diventare strumenti di oppressione se non accompagnate da una riflessione critica sui messaggi che veicolano. Questo contrasto tra empowerment e assimilazione agli standard di bellezza tradizionali solleva interrogativi fondamentali su come il makeup e le tendenze cosmetiche possano realmente servire il benessere individuale in un ambiente tanto competitivo quanto normativo.
L’impatto del contrasto facciale sulla percezione di bellezza
Il concetto di contrasto facciale ha un impatto significativo sulla percezione di bellezza delle persone, influenzando sia la loro autovalutazione sia l’equilibrio emotivo rispetto agli standard estetici proposti dalla società. Quest’approccio non solo promuove un’idea di bellezza legata a un certo ideale visivo, ma raccoglie anche il rischio di amplificare insicurezze già presenti tra le donne, in particolar modo tra le più giovani. La classificazione in alto, medio o basso contrasto introduce un sistema di valutazione che incanala inevitabilmente ogni singolo tratto del viso in categorie rigide, potenzialmente escludendo molte forme di bellezza.
Utilizzando il filtro di contrasto, molti utenti di TikTok si trovano a confrontarsi con la propria immagine attraverso una lente che barefiedisce i tratti fisici, rendendo più difficile accettare la propria unicità. L’aderenza a questo sistema può far credere che il solo modo per sentirsi belle sia quello di conformarsi a tali parametri, lasciando non solo incertezze ma anche un senso di inadeguatezza se non si riesce a soddisfare le aspettative del trend. Così facendo, la bellezza viene vista come un risultato esclusivamente estetico e misurabile, piuttosto che come un concetto olistico.
Inoltre, la diffusione di teorie come quella del contrasto facciale contribuisce a rinforzare stereotipi culturali già esistenti. L’analisi del contrasto si basa su parametri che riflettono una rappresentazione standardizzata di bellezza, profondamente influenzata da ideali Eurocentrici. Questo porta a una stigmatizzazione di tratti e caratteristiche non conformi, contribuendo a un ciclo di esclusione che penalizza chi non si allinea a tali standard. L’incidenza di tali informazioni sulla condizione psicologica delle donne è di grande rilievo: molti studi collegano la comparazione sociale a bassi livelli di autostima e a sentimenti di depressione e ansia.
Inoltre, l’impatto di questa tendenza si estende oltre l’apparenza e il trucco. La superficialità di queste classificazioni riduce l’ampiezza della bellezza a parametri rigidi, ignorando l’istinto umano di accettazione e diversità. Ciò implica una responsabilità sociale per il mondo della bellezza e dei social media, spingendo a una riflessione più profonda sulle conseguenze di tali narrazioni. Si propone quindi l’urgenza di creare spazi che non solo celebrino ma anche accettino la bellezza in tutte le sue forme, al di là della superficie, favorendo una visione più inclusiva e autentica della bellezza.