Covid. le erogazioni di credito al consumo ridotte del 25%
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—- di Francesco Megna – Trendiest News —- In questo 2020 le erogazioni di credito al consumo si sono ridotte del 25% circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nelle ultime settimane tuttavia si osservano segnali di recupero, con crescite a doppia cifra per alcuni prodotti; in particolare, i finanziamenti destinati all’ acquisto di auto e motocicli, in crescita del +15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, soprattutto grazie all’evasione degli ordini dei mesi precedenti, agli incentivi previsti e dal maggior bisogno di mobilità individuale e sostenibile. Le erogazioni generali del settore nei primi nove mesi dell’anno chiudono, comunque , in negativo (-18.%).
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I finanziamenti destinati all’acquisto di altri beni/servizi (riferibili a settori quali arredo, elettronica , energie rinnovabili, ciclomotori ed altri beni e servizi finanziabili), nel terzo trimestre 2020 riescono a confermare i volumi del 2019, recuperando in parte il calo dei primi mesi dell’anno. Complessivamente il calo dei primi nove mesi del 2020 è del -15.% circa.
Si rivela trainante la discreta performance dei finanziamenti per mobili/arredamento (+14%), grazie alle riaperture delle attività nonché all’aumentata necessità di rendere la casa più efficiente e accogliente. Segnali di recupero nel terzo trimestre anche dai finanziamenti finalizzati agli acquisti di impianti “green” e di strumenti per l’efficientamento energetico della casa, a seguito della proroga delle agevolazioni fiscali emanate dal governo e di quelli finalizzati ad acquisti di ciclomotori. I finanziamenti destinati all’acquisto di elettrodomestici/elettronica rimangono in territorio negativo, con un calo del -8% nei nove mesi e del -2% nel terzo trimestre.
Tornano invece in territorio positivo i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione, rivolti soprattutto a dipendenti pubblici e pensionati. I prestiti personali registrano un -34% da inizio anno; l’estensione dell’offerta sui canali digitali non compensa le limitazioni alle aperture degli sportelli fisici delle istituzioni finanziarie specializzate. In linea con l’evoluzione dei consumi , le erogazioni complessive via carte chiudono i primi 9 mesi dell’anno con una contrazione del -14%. Si tratta, tuttavia, di una riduzione meno rilevante rispetto agli altri prodotti, dovuta al maggior utilizzo delle carte di pagamento a scapito del contante, accentuatosi a seguito della pandemia per motivi igienici e per il maggiore ricorso all’e-commerce.
Nel corso di quest’anno la rischiosità nel credito al dettaglio è tornata a crescere, sotto il peso dello shock economico e sanitario. Per il credito al consumo il tasso di default è salito all’2%, considerando la dinamica più marcata dei prestiti personali. I prestiti finalizzati mostrano invece una certa solidità. I timori legati alla pandemia , ad un nuovo lockdown, le limitazioni agli spostamenti, oltre che le incertezze sui tempi della crisi in atto e sulla propria situazione finanziaria hanno avuto nel corso dell’anno notevoli ripercussioni sui consumi delle famiglie determinando una nuova battuta d’arresto . Ciò influenzerà la domanda di credito e solo a partire dall’anno nuovo, con il costante miglioramento dell’attività economica, ci sarà un maggior ricorso al credito, coadiuvato da tassi di interesse che si manterranno bassi in tutto l’arco della previsione. Nel nuovo contesto avviato dalla pandemia, le politiche di erogazione potrebbero essere più ponderate date le prospettive di peggioramento della qualità del credito che richiederanno una più attenta e puntuale analisi della clientela.
Le prospettive di crescita
Dopo le difficoltà del 2020, le erogazioni di credito al consumo saranno supportate dalle prospettive di crescita dei consumi, in particolare nella componente dei durevoli. Dal 2021, se pure con una partenza fiacca, il rimbalzo dell’attività economica agevolerà anche un maggiore ricorso al credito da parte delle famiglie per finanziare piani di investimenti di lungo periodo.L’effetto della recessione sulla capacità delle famiglie di far fronte ai propri impegni sarà ancora condizionato dalle misure varate dal Governo e dai meccanismi di moratoria e dal mantenimento di bassi tassi d’interesse, ma l’incertezza continuerà a essere un motivo di attenzione anche nel corso del 2021, a causa dell’evoluzione dei redditi e delle aspettative del mercato del lavoro, che potrebbero condizionare in modo negativo sulla capacità di riprendere il pagamento delle rate al termine del periodo di sospensione legato alle moratorie. E infine un’esortazione agli operatori del credito a cogliere le opportunità che derivano da un aumentato utilizzo dei canali digitali e di apertura alle modalità di compartecipazione date dall’open banking per migliorare il modello di servizio.
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