Come si vende la droga sui social: Instagram in balia degli spacciatori
Instagram deve difendersi da chi lo utilizza per i suoi sporchi affari. Un esempio? Gli spacciatori: in Gran Bretagna sono stati scoperte delle vere e proprie organizzazioni che sfruttano il social basato sulle foto per pubblicizzare le pasticche che sono pronte a vendere utilizzando degli appositi hashtag.
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E’ stata la Bbc a scoprire la vetrina della vergogna. Certo, però, che non è la prima volta che i social finiscono nell’occhio del ciclone in quanto inconsapevoli canali di comunicazione per traffici illeciti o di violenza senza limiti. E’ solo di qualche giorno fa, ad esempio, il caso di Facebook che ha pubblicato la foto di una decapitazione avvenuta in Messico ai danni di una donna accusata di tradimento dal compagno. Certo, Zuckerberg e soci erano ben consapevoli di ciò che facevano, salvo poi pentirsene e tornare sui loro passi.
In questo caso, invece, Instagram deve difendersi da un sistema consolidato con gli spacciatori che postano le foto degli stupefacenti e le etichettano con alcuni hashtag convenzionali. E con gli acquirenti che, cercandoli, hanno la possibilità di visionarli e acquistarli rimanendo comodamente davanti a un dispositivo.
Instagram, che è di proprietà di Facebook, ha deciso di bloccare gli hashtag scoperti dall’inchiesta giornalistica. Ma basterà per preservarlo da chi è pronto ad utilizzarlo per scopi illegali?
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