L’intelligenza artificiale come supporto allo studio
Gli strumenti di intelligenza artificiale rappresentano un notevole supporto sia per i lavoratori che per gli studenti, permettendo di ridurre i tempi di ricerca senza compromettere l’apprendimento. Questo percorso, seppur affascinante e quasi da sogno, presenta delle complessità. L’utilizzo degli strumenti AI offre numerosi vantaggi, ma comporta anche diversi svantaggi, soprattutto se considerati come sostituti degli sforzi personali in un contesto accademico.
Sicuramente, gli strumenti AI per lo studio sono utili solo se impiegati come supporto aggiuntivo per l’apprendimento, migliorando l’efficienza della ricerca e potenziando lo studio, senza però sostituirlo completamente. Esaminiamo quindi come utilizzare l’AI e i vari limiti che il suo impiego comporta.
La ricerca e l’uso degli strumenti AI
Gli strumenti di intelligenza artificiale sono come un aiuto compiti digitale per adulti. Non si tratta più di un essere umano, ma di un computer connesso a internet e l’accesso sempre attivo al famoso ChatGPT, o strumenti AI similari, che offrono quel supporto che per anni è stato fornito dalle persone o dalle semplici ricerche su Google. Oggi basta collegarsi a strumenti come ChatGPT, Gemini, Copilot e via dicendo, aprire la chat, digitare un prompt con qualsiasi richiesta e attendere il testo generato dall’AI. Questo rappresenta indubbiamente una comodità accessibile a chiunque e facilmente raggiungibile ovunque ci si trovi. Ad esempio, ChatGPT può essere utilizzato non solo da desktop, ma anche da smartphone tramite la sua app ufficiale.
Ma ChatGPT è davvero un aiuto compiti efficace? La risposta è sia sì che no, perché ChatGPT, il chatbot del momento, utilizzato negli ultimi mesi da tutti almeno una volta, anche solo per prova, è capace e “intelligente”. Tuttavia, per quanto riguarda i compiti, la situazione è un po’ complessa. Nello studio è necessaria una ricerca mirata, sicura e ottimale, che ChatGPT può fornire solo in parte. Quindi sì, è un aiuto perché l’AI può essere un supporto utile per velocizzare la ricerca, creare elenchi, riassunti ed estrapolare le informazioni più importanti, ma con riserva. Infatti, è ideale, ad esempio, per velocizzare l’apprendimento di punti chiave in contenuti lunghissimi. Ma tutto questo dipende da ciò che si vuole ottenere, perché è certo e quasi scontato che l’AI non può e non deve sostituire lo studente; per chi cerca quindi qualcuno che faccia tutto il lavoro, gli strumenti AI non sono utili. Inoltre, l’idea di trovare chi studia o lavora al proprio posto non dovrebbe essere comunque una scelta da contemplare.
Fortunatamente, per chi sa come usare l’AI esistono molti strumenti davvero performanti. In primis, ChatGPT può generare ricerche interessanti partendo da un semplice prompt e rispondere in pochi secondi a qualsiasi richiesta, fornendo tutte le fonti utili per lo studio tramite link sul web o simboli di citazione nel testo dell’app desktop. ChatGPT riassume anche i punti chiave di queste fonti e fornisce alcune basi per ulteriori ricerche.
Pertanto, è importante prestare attenzione ai possibili errori: qualsiasi informazione fornita da ChatGPT deve essere verificata, poiché potrebbero esserci errori che danneggiano lo studio e la realizzazione di un buon lavoro.
AI per uno studio più veloce
Lo studio richiede tempo e gli studenti sono sempre alla ricerca di un aiuto concreto per velocizzare il lavoro, mantenendo però alta la qualità delle proprie ricerche. In questo contesto, gli strumenti di intelligenza artificiale possono in parte soddisfare questa esigenza. ChatGPT e NotebookLM, ad esempio, sono in grado di riassumere un testo esaltando i punti chiave e i passaggi più importanti, riducendo notevolmente i tempi e permettendo di ottenere in breve tempo un riassunto perfetto. Anche in questo caso però, come nel caso della ricerca, è necessario sempre verificare i riassunti generati dall’intelligenza artificiale.
Ma quali sono i limiti degli strumenti AI durante la fase di studio? Uno dei principali limiti è l’alto livello di errore, nonostante molti pensino il contrario. Gli strumenti AI come ChatGPT possono commettere errori e generare informazioni false, il che rappresenta un problema nello studio, poiché oltre a far perdere tempo, danneggia la fase di apprendimento. Questo vale anche quando l’AI genera riassunti da un testo personale inserito nel prompt.
Di fatto, per rendere realmente utile uno strumento AI come ChatGPT, è consigliato integrarlo nello studio tradizionale valorizzando anche le proprie capacità, senza trasformarlo in un sostituto completo, ma considerandolo solo un valido assistente. Nella pratica, per superare i limiti degli strumenti AI, è consigliato chiedere a ChatGPT o NotebookLM di riassumere l’articolo, leggere ciò che l’AI genera e confrontarlo con l’articolo originale, evidenziando le informazioni chiave. A questo punto, con tutte le informazioni del testo originale e la sicurezza delle corrette informazioni generate dall’AI, utilizzare i punti salienti e il riepilogo generato dall’intelligenza artificiale come riferimento per lo studio, senza mai trascurare la lettura, l’elaborazione e la comprensione del materiale originale.
NotebookLM: il supporto AI nello studio
Oltre a ChatGPT, anche NotebookLM è una piattaforma di intelligenza artificiale interessante che permette di sintetizzare note e documenti. Come ChatGPT, NotebookLM consente di sintetizzare le fonti originali, fornendo citazioni precise per ogni informazione. Quando un documento di ricerca utilizza molte fonti, può essere difficile tenere traccia di quali informazioni provengono da quale fonte. Utilizzando NotebookLM, è possibile, attraverso il prompt, trovare la fonte di tali informazioni e quindi citare la fonte effettiva. Questo dimostra quanto l’intelligenza artificiale sia un supporto notevole per la ricerca e la presa di appunti, ma anche per migliorare lo studio, a patto che gli strumenti di AI vengano utilizzati con la giusta consapevolezza.
Inoltre, queste piattaforme non sono utili solo per ottenere un riassunto o velocizzare una ricerca, ma anche per prepararsi a un esame simulato. È possibile, infatti, chiedere a ChatGPT di creare domande di studio caricando uno specifico documento, così da esercitarsi per un futuro esame. Attenzione, è sempre importante verificare il contenuto generato comprese le domande e le risposte, poiché potrebbero non essere sempre idonee per ciò che si intende ripassare. La differenza la fa anche il prompt inserito: è sempre consigliato elaborare un prompt efficace che possa davvero generare domande utili per il lavoro da svolgere.
In questo contesto, l’intelligenza artificiale si rivela utile per studiare meglio e più velocemente, sempre in combinazione con uno studio tradizionale. È fondamentale sottolineare che l’intelligenza artificiale dovrebbe accelerare l’apprendimento, non sostituirlo. Utilizzare l’AI durante la preparazione, e non durante il test vero e proprio, può essere estremamente vantaggioso.
I limiti dell’AI: quando l’essere umano è più importante
Gli strumenti di intelligenza artificiale, che siano per lo studio, il lavoro o altri ambiti, sono interessanti perché riescono a soddisfare molte richieste e spesso sembrano quasi più capaci dell’uomo. Per divertimento, affidare tutto all’AI può essere simpatico e divertente, ma in alcuni contesti, come quello dello studio, la questione è ben diversa.
Sebbene i diversi strumenti AI siano capaci di offrire una serie di miglioramenti al proprio approccio allo studio, presentano anche dei limiti, come errori e ripetizioni. È raccomandato integrarla nello studio, ma non renderla una sostituzione dei pensieri, della ricerca originale e di molto altro. L’istruzione è fondamentale per apprendere nozioni indispensabili a livello personale, e trovare un metodo per migliorare l’organizzazione e le tempistiche sul lavoro è una buona cosa, ma non lo è ridurre lo studio affidandosi completamente all’intelligenza artificiale.
Inoltre, il rischio di diventare dipendenti dall’AI può compromettere le capacità critiche e di analisi degli studenti. La capacità di valutare e discernere informazioni è una competenza fondamentale che si sviluppa attraverso il confronto diretto con le fonti, il ragionamento logico e l’interazione con i materiali di studio. Quando si sceglie di delegare tutto questo all’AI, si potrebbe finire per perdere tali competenze, essenziali non solo per il successo accademico, ma anche per il futuro professionale.
È inoltre importante sottolineare che molti strumenti di intelligenza artificiale mancano della capacità di comprendere il contesto alle spalle di una domanda o di un argomento specifico. Ciò può portare a risposte che, pur essendo tecnicamente corrette, non colgono le sfumature fondamentali richieste in un contesto accademico. La personalizzazione dell’apprendimento e l’interazione diretta con i materiali rimangono insostituibili in questo senso.
Si può dire che l’intelligenza artificiale può essere vista come una stella cometa che indica la direzione, ma il cammino deve essere fatto personalmente.