Combattere la disoccupazione sviluppando App e videogiochi. Andrea Postiglione ci parla di Mangatar e Marco Agnoli del programma AppCampus di Microsoft che supporta le giovani startup
La disoccupazione ha raggiunto in Italia un tasso del 40%. Le aziende non assumono perchè siamo in crisi economica. Se non ci sono posti di lavoro, sta a noi inventarci qualcosa che possa diventare fonte di reddito.
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Può bastare una semplice idea che, se condivisa con altri, può cambiarci la vita in meglio.
Quante volte ci è capitato di vedere sul nostro smartphone o tablet, delle app e giochi che hanno milioni di download? Sviluppare app può diventare un vero e proprio lavoro.
Ho intervistato Andrea Postiglione, AD e Co-Founder di Mangatar e Marco Agnoli, direttore Technical Audience di Microsoft Italia avendo modo di capire come funziona il mondo delle startup del gaming in Italia e di come Microsoft le supporti nel loro percorso di crescita e perseguimento degli obiettivi con iniziative come AppCampus.
– Chi sono Andrea e Marco?
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Andrea Postiglione ha 36 anni e porta avanti la startup Mangatar da circa due anni. Lavorava già con il team di Mangatar da più di quattro anni anni per via di altri progetti nati sul web. La svolta è arrivata quando hanno deciso di dedicarsi ai videogiochi. All’interno del team, Andrea si occupa dell’aspetto di gestione e marketing ma anche design dell’esperienza utente, lui si considera “la parte meno tecnica del team“.
Marco Agnoli è in Microsoft da 17 anni. Nel 1994 si laurea a Milano in Informatica. Nasce come sviluppatore java e sviluppa app in ambito enterprise. Dopo essere entrato in Microsoft, nel 1998 decide di dedicarsi più a un ruolo di marketing quindi lavora come product marketing manager di Microsoft Office e nel settore della sicurezza informatica. Negli ultimi anni si occupa di gestire le relazioni con i loro sviluppatori come i giovani studenti e quelli professionisti. Il suo scopo è diffondere la conoscenza della loro tecnologia in ambito universitario, accademico. Si dedica alle startup per favorire la nascita di aziende italiane nel mondo dell’IT.
– Cos’è Mangatar e come è nata?
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Andrea e il suo team hanno sempre avuto la passione per i videogiochi e l’entertainment. Quindi tra un lavoro e un altro hanno sviluppato un Avatar engine (generatore di avatar) che si chiamava Face Your Manga. Un progetto nato per sperimentare la loro passione per i manga e che ha avuto un notevole successo raggiungendo oltre 8 milioni di utenti.
Questo successo ha fatto capire al team che c’erano delle opportunità di creare qualcosa di interessante per il gaming. Hanno creduto nel loro sogno e due anni fa hanno rilasciato Mangatar Saga che era la prima versione del gioco attuale. Quindi è iniziata la loro storia come startup e si sono proposti a diverse “business competition” come Mind The Bridge dove hanno scoperto alcuni meccanismi sul come presentarsi alle aziende, cosa significa essere una startup e quali obiettivi darsi. Spesso chi inizia un progetto non sa che ci sono anche dinamiche finanziarie da considerare. Il team di Mangatar aveva sin dall’inizio l’obiettivo di trasformare questa passione in un vero e proprio lavoro. Quindi ognuno ha lasciato il proprio lavoro investendo i propri risparmi nell’impresa.
– Oggi, in Italia, quanto è facile trovare un finanziatore che creda nel progetto?
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Secondo Andrea, nell’ambito gaming è ancora difficile. Mangatar e poche altre startup in Italia sono riuscite ad essere credibili grazie alle esperienze nel team e alle capacità di realizzare un prodotto in grado di essere testato sul mercato. I ragazzi di Mangatar sono riusciti a ricevere un finanziamento sia grazie alla visibilità delle varie business competition che hanno vinto come il Wind Business Factor o il recente Premio Nazionale per l’Innovazione (i primi a vincerlo con una società di gaming), sia grazie alla credibilità del loro lavoro. Il gaming rappresenta ancora uno scoglio per chi investe: “le esperienze dei venture capitalist col gaming in Italia si contano sul palmo di una mano.”
Dpixel ha creduto nel loro progetto perchè si sono presentati con un prodotto che contava già 50000 utenti in tutto il mondo. Il loro percorso è stato condizionato dalla possibilità di testare il prodotto e ricevere feedback dagli utenti per perfezionarlo sulle esigenze reali di chi ci gioca. Dpixel ha deciso di investire nel loro progetto alla fine del 2012 e questo ha permesso di sviluppare il gioco così come lo volevano in principio ma che non avevano potuto realizzare per motivi economici. Oggi hanno rilasciato Dengen Chronicles che è a tutti gli effetti il loro gioco maturo. E’ un gioco di carte personalizzabili ambientato nel mondo manga, disponibile sul web e presto su Windows Phone grazie ad AppCampus.
– Cosa è AppCampus?
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AppCampus è un programma di accelerazione promosso da Microsoft, Nokia e la Aalto University in Finlandia afferma Marco Agnoli. E’ dedicato alle startup e aziende che si concentrano sullo sviluppo mobile essendo promosso da Microsoft e Nokia. Mette a disposizione una serie di strumenti di formazione e dei finanziamenti (20-50-70 mila euro) che permettono alle startup di portare avanti il loro progetto.
L’unicità di questa iniziativa è che i finanziamenti (Grant) vengono concessi senza richiedere equity (compartecipazione azionaria) come può avvenire con i venture capitalist. Microsoft chiede soltanto che l’app rimanga esclusiva del Windows Phone Store per almeno 90 giorni. Quindi i giovani sono padroni delle loro aziende e ne decidono liberamente il futuro. Un altro elemento distintivo di Microsoft è che propone iniziative che non si limitano solo a supportare tecnologicamente ed economicamente una startup ma offrono una visibilità non indifferente.
Questi fondi vengono erogati in base a candidature presentate tramite sito www.appcampus.fi
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Le App sono valutate da esperti che decidono su quali aziende puntare e alle quali viene offerto di partecipare a una sorta di università che prevede momenti di formazione e scambio culturale tra tutti i partecipanti al campus e i vari esperti del settore che vengono invitati a portare il loro contributo.
Diverse startup italiane come Mangatar o FunGo Studios hanno partecipato ad AppCampus.
In Microsoft hanno esaminato tante candidature ad AppCampus accumulando abbastanza esperienza da poter capire su quali informazioni una azienda deve focalizzarsi per poter avere accesso al programma di finanziamento. Per tale motivo, Microsoft ha dato vita in Italia all’iniziativa MAAC (Mobile App Acceleration Camp) che consiste nell’organizzare dei weekend di formazione dove si aiutano le startup in modo che possano sottoporre al meglio la propria candidatura ad AppCampus. Il progetto MAAC mette a disposizione dei team ritenuti idonei a partecipare un concreto sostegno in termini di dotazioni tecnologiche, consulenza finanziaria e di business, l’accesso gratuito alle versioni complete degli strumenti di sviluppo Microsoft, ai software più recenti come Windows Phone 8, Windows Azure e Windows 8, oltre al coaching di un gruppo di esperti Microsoft e Nokia. Il prossimo weekend dovrebbe svolgersi a Roma nel mese di febbraio 2014.
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Il programma AppCampus funziona bene perchè c’è la componente economica e quella formativa e di scambio culturale che permette alle startup di passare del tempo ad Helsinki nei locali di AppCampus dove possono ricevere formazione da esperti messi a loro disposizione e confrontarsi con altre startup. In più gli investitori vedono in AppCampus un concentrato di candidati per potenziali investimenti oltre agli influencer del mercato che entrano in contatto con le startup e eventualmente realizzano delle collaborazioni.
All’interno dell’Academy, al di là della formazione che è un elemento imprescindibile, ci sono possibilità di networking con esperti e finanziatori che aumentano il valore dell’iniziativa.
Andrea parla di AppCampus come una grande opportunità arrivata proprio al momento giusto.
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In Mangatar stavano pensando di affrontare il mercato mobile essendo partiti dal web. Lavoravano già con Microsoft per via del programma BizSpark , l’iniziativa di Microsoft che permette di avere accesso gratuito al software commercialmente disponibile, software che normalmente si dovrebbe pagare. Attraverso BizSpark la startup ottiene il software e servizi di formazione e supporto allo sviluppo. Microsoft gli propose di partecipare a un weekend MAAC. In questi due giorni hanno perfezionato la loro idea di mobile e hanno capito come proporsi ad AppCampus per realizzare la prima versione mobile del loro gioco su Windows Phone.
Mangatar ha vinto un grant oltre alla partecipazione alla AppAcademy alla Aalto University in Finlandia dove hanno avuto modo di approfondire temi tecnici che riguardavano lo sviluppo dell’app su Windows Phone ma anche temi legati al marketing, investimenti, aspetti legali, esperienza utente con esperti di fama mondiale.
“AppCampus è stata una opportunità incredibile e senza prezzo, un vero punto di svolta.”
– Come era la situazione in Italia prima di AppCampus?
Ci sono tante iniziative per aiutare gli sviluppatori a realizzare giochi dichiara Marco Agnoli. Ci sono stati tanti casi di aziende che hanno avuto successo. Durante la IGDS (Italian Game Developers Summit) hanno festeggiato la vittoria di Skiddy agli SMAU MobApp Awards. Skiddy è realizzato dalla piccola startup Big Bang Pixel che, partecipando ad altri programmi messi a disposizione da Microsoft, ha realizzato il suo gioco e ha avuto successo.
– Che aria si respirava alla IGDS (Italian Game Developers Summit) in occasione della Games Week 2013 a Milano?
Marco mi racconta che alla IGDS ci sono state più di 300 presenze al laboratorio Microsoft. Un segnale molto incoraggiante. Il mondo dell’informatica è un mondo dove c’è ancora domanda di sviluppatori. Infatti mi segnala un video del sito code.org che voglio allegare perchè spiega quanto il mondo abbia bisogno di sviluppatori. Inoltre la IGDS è stata l’occasione per concretizzare una collaborazione con il Politecnico di Milano dove è presente un corso di Video game Design and Programming tenuto dal Prof. Pier Luca Lanzi.
“Se si guarda al proprio futuro, bisognerebbe fortemente considerare lo sviluppo mobile.”
Per Andrea la IGDS è stata interessante e il suo intervento ha avuto un buon riscontro, ha incontrato tanti team che sono agli inizi e gli hanno chiesto consigli. Gli fa piacere essere d’aiuto. Gran parte della filosofia del suo team è basata sulla condivisione: cercare di restituire qualcosa come le opportunità che sono state date a loro. La IGDS è importante per costruire l’industria dei videogiochi in Italia dato che consumiamo il 9% del mercato europeo videoludico, ma sviluppiamo solo l’1% dei giochi che consumiamo. C’è un grosso potenziale, non manca creatività ed entusiasmo. Fa piacere vedere giovani sviluppatori e nuovi team interessati al settore. E’ una ricchezza anche per Mangatar o altri team già esistenti perché possono nascere collaborazioni tra team. Si può quindi raggiungere la massa critica per realizzare prodotti di un certo spessore in campo internazionale. I team italiani sono piccoli, in Mangatar sono tra le 5 e le 7 persone, per realizzare giochi importanti servono maggiori risorse. Durante AppCampus, Andrea ha visto realtà come Supercell o Rovio: industrie con centinaia di addetti, progetti a lungo termine, fatturati che ora in Italia sono impensabili.
– Che vantaggi comporta la programmazione su Windows Phone rispetto ad Android o iPhone?
Marco Agnoli afferma che, secondo le ricerche di mercato, Windows Phone è una piattaforma che cresce velocemente soprattutto in Italia. Una start-up che nasce oggi deve anche guardare ai potenziali di crescita.
Un elemento più tecnico e importante è la capacità di Microsoft nel gestire le community degli sviluppatori in modo migliore rispetto ad altri. Ricerche come il Developer Economics attribuiscono a Windows Phone una qualità di gestione delle community, documentazione e strumenti di sviluppo superiore alle altre piattaforme.
– Cosa c’è nel futuro di Mangatar?
Dengen Chronicles usa i feedback degli utenti per migliorare costantemente. Andrea ribadisce che stanno per rilasciare la versione Windows Phone perchè vogliono estendere l’esperienza di gioco su diversi device. L’obiettivo è dare l’opportunità ai giocatori di giocare da tutti i dispositivi: laptop, tablet, smartphone.
Inoltre stanno per aggiungere funzionalità social interessanti con possibilità di coinvolgimento molto più esteso, soprattutto per quanto riguarda le sfide tra giocatori.
E’ prevista una nuova modalità di gioco completamente rivista e innovativa oltre alla possibilità di creare gruppi per giocare con gli amici che era una cosa che volevano sviluppare già da tempo.
Hanno già in cantiere alcune novità che fanno riferimento al mondo dei manga ma con nuove dinamiche e che vedremo nel prossimo anno.
Novità che puntano sul mobile perchè è diventata una piattaforma di riferimento sia perché permette al team di abbattere i costi dei titoli che si avrebbero su console, sia perché è presente dappertutto, su più device ed è quindi perfetto per giochi social.
– Cosa deve avere un team per creare un’app di successo?
Secondo Marco, sicuramente la diversità di formazione e di cultura presente nel team. I team di successo son formati da poche persone provenienti da ambiti diversi con esperienze e background diversi l’uno dall’altro. Ovviamente ci deve essere la componente di sviluppo all’interno. Un’ottima conoscenza delle piattaforme dove sviluppare è imprescindibile per il successo. I gruppi con soli sviluppatori, raramente hanno visto successi importanti. Sono necessarie tante altre competenze, soprattutto di design. Il design permette di contraddistinguere una app di successo rispetto a una con più funzioni ma poco utilizzabili. L’altra componente è il sales marketing. La capacità di promuovere il proprio prodotto e poterlo vendere con modelli economicamente sostenibili. Quindi eterogeneità, competenze di sviluppo ma anche di design e marketing.
“Non tutti possono vivere sviluppando app, per farlo bisogna avere quelle caratteristiche”
– Che consigli dai ai giovani che si avvicinano al mondo della programmazione di app?
Marco suggerisce una formazione continua. Microsoft ha iniziative per tenere gli sviluppatori sempre aggiornati sulle loro tecnologie come Microsoft Virtual Academy che offre centinaia di corsi online gratuiti, realizzati in 12 diverse lingue da persone esperte, per aiutare chi si occupa di tecnologia ad imparare e migliorare. L’obiettivo è aiutare gli sviluppatori, gli IT Professional e gli studenti ad imparare le ultime tecnologie, accrescendo le proprie competenze, per costruirsi una carriera professionale sempre migliore. Rimanere quindi aggiornati sulle diverse tecnologie e principi di marketing per la realizzazione di app.
Il secondo consiglio è cogliere i vantaggi delle possibilità di supporto che sono presenti su mercato come BizSpark di Microsoft che permette di avere software commerciale in modo gratuito, o AppCampus. Sfruttare queste iniziative perchè permettono di abbassare le soglie d’ingresso ovvero costi economici, costi di formazione, competenze che una startup deve sicuramente affrontare.
Il terzo consiglio è sperimentare. Si può fallire velocemente e spesso ma non bisogna abbattersi, non tutte le iniziative possono essere subito di successo. Bisogna provarci, e cercare di imparare dagli errori e poi riprovare.
Per ultimo ma non meno importante, creare un team quanto possibile eterogeneo con persone che provengono da ambiti diversi con competenze e provenienze culturali diverse tra loro.
– Come pensi che cambierà l’industria delle app e dei videogame negli anni a seguire?
Mangatar sta svolgendo un lavoro per essere presente su diverse piattaforme perché crede che nel prossimo futuro ci saranno modalità di interazione nuove come utilizzare gli smartphone anche come controller.
Utilizzare ad esempio una Xbox come riferimento e il telefonino per giocare al gioco utilizzando più schermi.
Anche i dispositivi indossabili avranno una parte in questo processo di rinnovamento, o l’introduzione di meccanismi di gioco anche in ambito aziendale o educativo.
– Conclusioni
Andrea ritiene che ci sia la possibilità di creare opportunità di lavoro e crescita nel settore dei giochi in italia. Nel mondo digitale ci sono partner come Microsoft e quindi grandi gruppi che possono supportare le startup dando soluzioni per crescere. Senza dimenticare le iniziative come la IGDS che permettono di incontrarsi e condividere conoscenze.
“Sta a noi creare le opportunità di crescita per il paese, non possiamo aspettare che siano le grandi aziende a riassumere.”
Secondo Marco, la piattaforma mobile è in grande crescita, per questo Microsoft ha voluto partecipare anche quest’anno alla IGDS perché crede nella possibilità di nascita di start-up nel mondo dei giochi. La IGDS è una delle poche manifestazioni che affronta seriamente questo tema.
Ci sono circa 140 mila sviluppatori professionisti e più di 700mila appassionati in Italia. Negli ultimi anni è cresciuto il numero di persone che si avvicinano allo sviluppo di app e, per quanto riguarda i giochi, in Italia la fetta è piccola se comparata al nord-europa dove gli sviluppatori di videogiochi sono la maggior parte degli sviluppatori in ambito mobile.
Ringrazio Andrea e Marco per la loro disponibilità.
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