Emissioni di spedizione e consegna di Amazon in aumento
Negli ultimi anni, le emissioni associate alla spedizione e consegna dei pacchi da parte di Amazon hanno registrato un incremento allarmante. Secondo un recente rapporto pubblicato da Stand.earth, un’organizzazione che si occupa di campagne corporative, le emissioni di CO2 relative ai veicoli di consegna negli Stati Uniti sono aumentate di un sorprendente 194% dal 2019. Questo incremento si inserisce in un contesto in cui le emissioni totali legate alla spedizione dei pacchi sono aumentate del 75%, passando da 3,3 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti nel 2019 a 5,8 milioni di tonnellate nel 2022.
Per mettere in prospettiva questi numeri, la differenza di 2,5 milioni di tonnellate è equivalente all’impatto ambientale di 595.000 auto a benzina che circolano per un anno. Tuttavia, è importante notare che i furgoni elettrici di Amazon, come i veicoli Rivian, rappresentano solo una piccola parte del percorso di consegna. Prima di arrivare alle porte dei clienti, i pacchi devono viaggiare anche via aereo, nave cargo o camion a lungo raggio, mezzi notoriamente inquinanti e difficili da decarbonizzare.
Una sfida significativa è rappresentata dalla mancanza di dati precisi sulle emissioni. Amazon, infatti, non fornisce dettagli adeguati riguardo alle emissioni associate alla spedizione e alla consegna, e i rapporti annuali di sostenibilità non offrono numeri chiari. Questo ha portato Stand.earth a fare affidamento su dati di terze parti e a calcolare stime basate su modelli matematici per ottenere una valutazione dell’impatto ambientale dei pacchi spediti da Amazon. Ad esempio, i dati sulle emissioni di UPS e FedEx sono stati utilizzati come base per calcolare quelle generate da Amazon, mentre altri calcoli sono stati effettuati per stimare le emissioni generate dai voli di Amazon Air, la flotta aerea che gestisce le consegne.
La parte più preoccupante emerge dall’analisi delle emissioni aeree, che hanno visto un aumento del 67% dal 2019. Questi incrementi sono in gran parte attribuibili alla decisione di Amazon di espandere le sue operazioni aeree, una strategia spinta dalla domanda crescente durante la pandemia. Il mercato dell’ecommerce negli Stati Uniti è aumentato del 43% nel 2020, portando a un numero record di pacchi spediti, circa 21,7 miliardi nel 2023, corrispondenti a 687 pacchi al secondo.
Tuttavia, è importante riconoscere che ci sono stati dei miglioramenti, per quanto limitati. Secondo il rapporto di Stand.earth, le emissioni per pacco sono diminuite dal 2020 grazie a una maggiore efficienza nel carico dei pacchi su aeromobili più grandi. Nonostante questo, la crescita aggressiva di Amazon continua a generare sfide significative per la sostenibilità. L’azienda ha promesso di mettere in strada 100.000 furgoni elettrici entro il 2030, ma con le attuali proiezioni di crescita, anche se dovessero realizzarsi, questi veicoli rappresenterebbero solo un terzo delle consegne necessarie.
La costante espansione delle operazioni di Amazon, unita all’aumento delle sue emissioni, solleva interrogativi su come l’azienda intenda affrontare seriamente il problema del cambiamento climatico. Con fronti di criticità in crescita e un prematuro aumento delle emissioni, Amazon si trova di fronte alla necessità di ripensare le sue strategie e le sue operazioni per raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità.
Evoluzione delle emissioni di carbonio di Amazon
Negli ultimi anni, l’evoluzione delle emissioni di carbonio di Amazon ha sollevato preoccupazioni e interrogativi sulla sostenibilità delle sue pratiche operative. Mentre l’azienda ha lanciato la sua ambiziosa Climate Pledge, promettendo di raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2040, i dati disponibili suggeriscono che, in realtà, sta lottando per mantenere questa promessa. Un’analisi dettagliata rivela che le emissioni complessive legate alla spedizione di pacchetti sono aumentate drasticamente, con ricadute significative per l’ambiente.
Dal 2019, dopo il lancio della Climate Pledge, le emissioni di Amazon hanno mostrato un incremento del 75%, una cifra che colpisce quando la si compara al contesto dell’ecommerce in crescita, dove le pressioni per una consegna sempre più rapida stanno portando a un aumento dell’uso di metodi di trasporto ad alta intensità di carbonio. L’enorme aumento della domanda di spedizioni, particolarmente accentuata durante la pandemia di COVID-19, ha costretto Amazon a espandere la sua flotta aerea, con conseguente aumento delle emissioni associate al trasporto aereo delle merci.
La complessità nel monitorare le emissioni di carbonio di Amazon è accentuata dalla mancanza di trasparenza nei rapporti aziendali. Mentre alcune aziende concorrenti forniscono informazioni dettagliate sulle loro pratiche di sostenibilità, Amazon non rende pubblico un’analisi chiara e puntuale delle proprie emissioni operative. Le stime relative alle emissioni di carbone derivano, quindi, da modelli matematici e dati di terze parti, il che comporta inevitabilmente margini di errore e incertezze significative.
Uno degli aspetti più preoccupanti dell’evoluzione delle emissioni di Amazon è l’incremento delle emissioni aeree, che sono aumentate del 67% dal 2019. Questo aumento è il risultato diretto di un cambiamento nelle pratiche aziendali per affrontare l’accresciuta domanda, portando l’azienda a fare più affidamento sull’aviazione per le sue spedizioni. La rapida crescita dell’ecommerce ha fornito una buona opportunità per Amazon di potenziare le consegne aeree, ma a un costo ambientale piuttosto elevato.
Inoltre, nonostante alcuni miglioramenti nelle emissioni per pacco grazie all’utilizzo di metri di carico più efficienti su aeromobili di maggiori dimensioni, l’espansione continua e aggressiva delle operazioni di Amazon suggerisce che le migliori pratiche aziendali potrebbero non essere sufficienti per ridurre le emissioni complessive. Con l’incredibile volume di pacchi spediti, che nel 2023 ha superato i 21,7 miliardi, le preoccupazioni riguardanti le ricadute ambientali di tali operazioni rimangono pressanti.
Amazon ha annunciato piani di integrare milioni di furgoni elettrici per migliorare la propria sostenibilità, ma anche in questo caso, le proiezioni di crescita attuale indicano che, anche con l’implementazione completa di questi veicoli, essi coprirebbero solo una frazione delle consegne necessarie. Ciò evidenzia un apparente disallineamento tra le promesse di sostenibilità dell’azienda e la realtà delle sue operazioni quotidiane.
Con il peso delle sue emissioni in continua crescita, è essenziale che Amazon ripensi le sue strategie operative e prenda misure concrete per affrontare le sfide ambientali. L’azienda ha la responsabilità di guidare il settore verso pratiche più sostenibili, utilizzando la sua influenza per stabilire standard più elevati e incoraggiare una cultura della sostenibilità più profonda tra i suoi concorrenti e partner commerciali. Mentre il mondo si confronta con una crisi climatica crescente, l’evoluzione delle emissioni di carbonio di Amazon non è solo una questione di interesse commerciale, ma deve diventare una priorità collettiva per il bene del pianeta.
Strategie per ridurre l’impatto ambientale
Negli ultimi anni, Amazon ha cercato di affrontare le crescenti preoccupazioni riguardo alle sue emissioni attraverso una serie di strategie mirate al miglioramento della sostenibilità. Ancor prima del lancio della sua Climate Pledge, l’azienda aveva avviato iniziative per incrementare l’uso di tecnologie più pulite e migliorare l’efficienza dei suoi processi di consegna. Le promesse ambiziose di inserire 100.000 furgoni elettrici entro il 2030 rappresentano un tentativo di favorire una transizione verso metodi di trasporto meno inquinanti.
Tuttavia, nonostante queste iniziative, le sfide rimangono significative. Amazon ha compiuto sforzi per aumentare l’efficienza operativa mediante l’ottimizzazione delle rotte di consegna e l’uso di furgoni elettrici, ma questi cambiamenti devono essere affrontati insieme a una riduzione dell’affidamento su trasporti ad alta intensità di carbonio, in particolare quelli aerei. La dipendenza da aerei cargo per le consegne rapide rimane uno dei punti critici. A causa dell’aumento della domanda di spedizioni, molti pacchi sono ancora trasportati per via aerea, complicando gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale complessivo.
Inoltre, Amazon ha investito in tecnologie innovative e pratiche sostenibili attraverso la sua partecipazione in alleanze per la sostenibilità, che promuovono l’uso di carburanti alternativi per l’aviazione e la riduzione delle emissioni nelle operazioni di trasporto. Queste alleanze hanno come obiettivo quello di sviluppare nuove soluzioni per decarbonizzare il settore, ma la loro implementazione richiede tempo, ricerca e collaborazioni di ampio respiro.
Al di là delle iniziative di veicoli elettrici, Amazon sta esaminando anche la propria rete logistica. Questo comprende l’ampliamento e l’ottimizzazione degli impianti di distribuzione, per migliorare la velocità di consegna e ridurre le distanze percorsa dai veicoli nei centri urbani. Aiutando a decentralizzare l’operatività, l’azienda può teoricamente diminuire la necessità di trasporti su lunghe distanze, minacciando però la crescente intensità delle operazioni di spedizione locale.
- Adoption of Electric Vehicles: Implementare un’ampia flotta di furgoni elettrici rappresenta una mossa importante per ridurre le emissioni durante le ultime miglia della consegna.
- Investimenti in Technology: Amazon sta investendo in tecnologie di carburante alternative e nei carburanti sostenibili per l’aviazione, cercando di decarbonizzare i trasporti aerei.
- Ottimizzazione delle Rotte: L’azienda sta lavorando per migliorare l’efficienza delle proprie rotte di consegna attraverso una strategia logistica meglio pianificata.
- Espansione della Rete Logistica: Ampliando i centri di distribuzione, Amazon può potenzialmente avvicinare i pacchi ai clienti, riducendo le distanze percorse dai veicoli.
È evidente che Amazon si trova a un crocevia critico. Mentre l’azienda ha messo in atto alcune misure per migliorare la sostenibilità, deve affrontare la realtà di una crescita continua nel volume delle spedizioni. Per mantenere le sue promesse e affrontare gli impegni ambientali, una strategia globale e integrata è necessaria. Soltanto attraverso un approccio multiforme che combini innovazione tecnologica, ottimizzazione dei processi e un cambiamento genuino nella cultura aziendale verso la sostenibilità, Amazon potrà realmente alterare il corso delle proprie emissioni e stabilire un paradigma positivo per l’industria dell’ecommerce.
Critiche e sfide nella contabilizzazione delle emissioni
Il tema delle emissioni di Amazon è imperlato da una serie di critiche e sfide associate alla contabilizzazione e alla trasparenza dei dati. L’azienda si è spesso trovata al centro di controversie riguardanti la sua capacità di monitorare e riportare accuratamente il suo impatto ambientale. In particolare, la mancanza di chiarezza nelle emissioni legate alla logistica ha sollevato interrogativi non solo tra gli esperti di sostenibilità, ma anche tra i consumatori e gli investitori sempre più attenti all’impatto ambientale dei loro acquisti.
Un aspetto cruciale riguarda il modo in cui Amazon comunica e gestisce i propri dati sulle emissioni. La società non fornisce informazioni dettagliate e specifiche sulle emissioni associate ai suoi servizi di spedizione e consegna. Di conseguenza, gli analisti si trovano a dover fare affidamento su calcoli e stime basati su altre aziende, come UPS e FedEx, per arrivare a una comprensione approssimativa dell’impatto di Amazon. Questo approccio, chiaramente limitato, lascia molto spazio a possibili errori e disallineamenti. Joshua Archer, di Stand.earth, dichiara che le informazioni disponibili da Amazon non riescono a coprire in modo adeguato l’ampio spettro delle sue operazioni logistiche, creando una realtà in cui le emissioni sono stimate, ma non verificate.
Le difficoltà nella contabilizzazione delle emissioni vengono amplificate dal fatto che, secondo studi e report, le prime fasi della consegna — che spesso coinvolgono l’uso di aerei, navi cargo e camion a lungo raggio — contribuiscono in modo sostanziale all’inquinamento complessivo. E mentre Amazon ha dichiarato di avere obiettivi ambiziosi per ridurre le proprie emissioni, la mancanza di metodologia trasparente per misurare i progressi rende difficile valutare se tali obiettivi siano realmente sul cammino giusto per essere raggiunti.
La creazione di un quadro più chiaro e trasparente in merito alle emissioni potrebbe richiedere a Amazon un cambiamento di approccio significativo, tra cui la pubblicazione di report dettagliati, l’adozione di indicazioni più rigorose e standardizzate per il calcolo delle emissioni e l’impegno con terze parti per verificare i dati. Resta da vedere se l’azienda sarà pronta ad affrontare queste sfide con la serietà necessaria, o se continuerà a muoversi nell’ombra, influenzando potenzialmente le decisioni dei consumatori e le politiche ambientali a lungo termine.
Inoltre, la questione del calcolo delle emissioni si amplifica in relazione alla strategia di Amazon di diversificare e ampliare le proprie operazioni. La crescente dipendenza dai trasporti aerei per le consegne urgenti ha generato non solo preoccupazioni ambientali, ma anche stanziamenti significativi di capitale in infrastrutture aeree, il che rende più difficile per Amazon distaccarsi da queste pratiche inquinanti. Questo dilemma presenta un ulteriore paradosso: mentre l’azienda annuncia di voler adottare pratiche più sostenibili, continua a fare investimenti sostanziali in metodi di trasporto tradizionali e ad alta intensità di carbonio.
La lotta di Amazon per garantire la trasparenza nei suoi report sulle emissioni e per affrontare le critiche sollevate dalla comunità ambientale evidenzia un disallineamento tra le promesse di sostenibilità e la realtà operativa. La strada per il miglioramento è chiaramente complessa, e una vera trasformazione richiederà sforzi concertati, investimento in alternative sostenibili e una revisione onesta dei risultati e degli obiettivi di sostenibilità attuali.
Risposte e difese di Amazon rispetto alle accuse
In risposta alle crescenti critiche riguardo alle sue emissioni e alla trasparenza dei dati, Amazon ha adottato una postura difensiva, sottolineando gli sforzi compiuti per affrontare il cambiamento climatico. L’azienda ha ribadito il suo impegno per la sostenibilità attraverso la Climate Pledge, enfatizzando che oltre 525 aziende hanno aderito a questa iniziativa per raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2040. Inoltre, Amazon ha cercato di posizionarsi come un leader nel settore, incoraggiando altre aziende a seguire il proprio esempio nella transizione verso pratiche più sostenibili.
Steve Kelly, portavoce di Amazon, ha dichiarato che le critiche mosse da Stand.earth si basano su dati inaccurati e su una metodologia discutibile, suggerendo che l’analisi delle emissioni non tenga conto delle complessità delle operazioni di Amazon. Secondo Kelly, l’azienda ha continuato a pubblicare rapporti annuali sulla sostenibilità contenenti dati chiari e metodologie trasparenti, e invita i critici a considerare il progresso fatto nel ridurre l’intensità delle emissioni nel tempo. In effetti, Amazon ha rilevato che la sua carbon intensity, che misura l’efficienza delle sue operazioni, è migliorata del 17% dal 2019, nonostante l’aumento generale delle emissioni.
Tuttavia, molti esperti rimangono scettici. Joshua Archer, autore del rapporto di Stand.earth, sottolinea che l’assenza di dati dettagliati forniti da Amazon rende difficile una valutazione accurata dell’impatto ambientale delle sue operazioni. Le accuse riguardo all’inaffidabilità dei dati sono ulteriormente amplificate dalla mancanza di segmentazione delle emissioni relative ai vari metodi di trasporto utilizzati. Amazon, d’altro canto, non ha fornito ulteriori statistiche sulle emissioni o dettagli aggiuntivi per migliorare la chiarezza delle sue operazioni logistiche.
Un altro punto critico sollevato dai detrattori è la crescente dipendenza di Amazon dai voli aerei per le spedizioni. Anche se l’azienda ha annunciato l’introduzione di una flotta di furgoni elettrici, con l’obiettivo di ridurre le emissioni durante l’ultimo miglio di consegna, questi veicoli rappresentano solo una parte delle spedizioni. Durante il periodo della pandemia, Amazon ha incrementato significativamente l’uso dell’aviazione per far fronte alla domanda, una strategia che, secondo Archer, è in contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine, considerando che l’incremento delle operazioni aeree ha contribuito in modo consistente all’aumento delle emissioni totali.
Sebbene Amazon sostenga che sta compiendo progressi nella riduzione delle emissioni per pacco, la società prevede un continuo aumento della domanda di spedizioni, il che solleva interrogativi sulla fattibilità delle sue promesse di sostenibilità. Il modello di business di Amazon è fondato su una rapidità di consegna che potrebbe entrare in conflitto con gli obiettivi ambientali. Questo porta a un paradosso in cui le ambizioni di sostenibilità si scontrano con le realtà dell’ecommerce moderno, dove la necessità di consegnare in tempi rapidi spesso prevale sugli obiettivi ecologici.
La posizione di Amazon, quindi, è complessa. Se da un lato l’azienda presenta una facciata di impegno e innovazione, dall’altro lato si confronta con la dura realtà delle sue operazioni che continuano a generare elevate emissioni. La vera sfida per Amazon sarà di trovare un equilibrio tra la sua strategia di crescita e le necessità di una maggiore responsabilità sociale e ambientale. La trasparenza e l’autenticità nella comunicazione dell’impatto ambientale delle sue pratiche rappresentano passi fondamentali per costruire la fiducia con i consumatori e gli azionisti, fondamentali nell’era della sostenibilità.
Prospettive future e necessità di cambiamento
Il futuro delle operazioni di Amazon si presenta come un incrocio tra opportunità e sfide, con l’azienda che si trova a dover navigare una crescente pressione da parte dei consumatori e degli attivisti per il clima affinché migliori il proprio impatto ambientale. Con un’enorme rete logistica e un modello di business basato sulla vendita al dettaglio online, Amazon ha la possibilità unica di guidare un cambiamento significativo nel settore dell’ecommerce, ma per farlo deve affrontare e ridurre in modo deciso le proprie emissioni globali.
In primo luogo, l’azienda deve considerare come ridurre la propria dipendenza dai trasporti aerei, che sono stati identificati come un contributo chiave al loro impatto ambientale crescente. La quantificazione e l’analisi delle pratiche di spedizione attuali dovrebbero portare a un ripensamento dell’approccio alla logistica. Ridurre il numero di voli aerei e aumentare l’affidamento su metodi di trasporto più sostenibili, come i veicoli elettrici e i mezzi di trasporto su rotaia, non solo ridurrebbe le emissioni, ma migliorerebbe anche la pubblica percezione dell’azienda come attore responsabile e proattivo nel contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Un’altra area di opportunità è l’ampliamento degli investimenti in tecnologie emergenti e pratiche sostenibili. L’utilizzo di carburanti alternativi per l’aviazione e la ricerca e sviluppo di metodi innovativi per la decarbonizzazione dei trasporti rappresentano aspetti chiave per una transizione efficace. Collaborare con esperti e startup che si concentrano sulla sostenibilità potrebbe non solo portare a innovazioni necessarie, ma anche a nuove partnership che rafforzerebbero la posizione di Amazon come leader industrioso nel mercato globale.
Inoltre, Amazon dovrebbe considerare l’importanza della trasparenza e della comunicazione chiara con il pubblico. Rendere disponibili dati dettagliati sulle proprie emissioni e le misure adottate per migliorare la sostenibilità aiuterebbe a ristabilire la fiducia e la credibilità con i consumatori, che sono sempre più attenti all’impatto ambientale delle loro scelte. Questo non solo potrebbe migliorarne l’immagine pubblica, ma anche incoraggiare altre aziende a seguire l’esempio e a concorrere per pratiche più sostenibili.
Infine, l’azienda deve riconsiderare l’orientamento alla crescita che ha caratterizzato le sue operazioni per molto tempo. Un approccio più bilanciato che consideri tanto l’espansione quanto la sostenibilità ambientale è cruciale. I cambiamenti nei modelli di consumo, con un maggiore focus sulla sostenibilità, potrebbero fornire a Amazon un incentivo a riconsiderare le sue priorità e strategie commerciali, adottando una visione a lungo termine che protegga il pianeta, così come i propri profitti.
In definitiva, la necessità di cambiamento è urgente. Amazon ha le risorse, l’influenza e l’autorità per diventare una forza trainante nel promuovere la sostenibilità nel settore dell’ecommerce. La chiave del successo sta nella volontà di affrontare le sfide che si presentano, di trasformare le promesse fatte nel passato in azioni concrete, e di adottare un approccio lungimirante che consideri il benessere del pianeta come un valore fondamentale. Solo così potrà realmente intraprendere un cammino efficace verso un futuro più sostenibile.