Attacco di hacker siriani al Financial Times, sito oscurato per molte ore
La guerra in Siria oltre ad essere un argomento più che mai di stretta attualità sociale e politica, col suo carico di storie spesso tragiche, resta un un tema molto attivo anche sul campo della tecnologia, nel quale ha sconfinato più volte, dall’attività dei blogger che hanno denunciato a più riprese le iniziative oppressive del Governo, fino alle iniziative di alcuni hacker che hanno provato a creare clamore ed attirare attenzione attorno alla causa siriana.
Azioni eclatanti, come quella che ha portato al totale oscuramento del sito del Financial Times, il popolare quotidiano economico della Gran Bretagna, tra le maggiori autorità mondiali in ambito finanziario.
Nella mattinata di lunedì 20 maggio, gli utenti che hanno provato, come per abitudine, a collegarsi al sito del giornale, hanno trovato il sito oscurato e la firma degli hacker siriani, che recitava come il sito sia stato hackerato dal sedicente esercito elettronico siriano.
Ovvero, da hacker vicini al Governo e all’esercito di Assad, spesso accusato dai ribelli di una feroce repressione, ma che a sua volta opera campagne per cercare di diffondere anche la propria verità verso l’opinione pubblica internazionale.
Non per niente, l’esercito elettronico siriano oltre ad impossessarsi del dominio internet del Financial Times, ha di fatto anche requisito il profilo Twitter del giornale, riservando una macabra sorpresa agli utenti che cliccavano sui link pubblicati sul popolare sito di microblogging che avrebbero dovuto reindirizzare alle notizie pubblicate dal FT: al posto degli articoli infatti compariva un video di Youtube nel quale veniva mostrata una esecuzione da parte dei ribelli di alcuni soldati dell’esrcito siriano di Assad.
Non è stato al momento possibile capire se il video fosse autentico o meno, di sicuro è evidente il fine propagandistico teso a mostrare come nella guerra siriana anche i soldati dell’esercito siano soggetti a crudeli rappresaglie.
Nel frattempo, il Financial Times si è affidato ad un gruppo di esperti della sicurezza informatica per provare a riportare la situazione alla normalità, e soprattutto è stato mandato un avviso a tutti i dipendenti del giornale in possesso di un account e-mail, di fare estrema attenzione a tutta la posta elettronica sospetta, e di non aprire eventuali mail dal mittente dubbio o sconosciuto per nessun motivo.
Quello al Financial Times è solo l’ultimo attacco da parte degli hacker siriani a grandi media dell’informazione occidentale, in ordine di tempo: era già stato pubblicato un falso allarme da parte dell’agenzia AP riguardo una serie di esplosioni alla casa bianca, ed inoltre erano stati attaccati siti di colossi dell’informazione come il Guardian, Al Jazeera e la BBC, sempre per propagandare l’attività e gli ideali dell’esercito di Assad.