Il ruolo dei nonni nel welfare familiare
In Italia, il ruolo degli anziani, e in particolare dei nonni, nel welfare è fondamentale. Secondo i dati forniti dall’Istat, i nonni superano i 12 milioni nel nostro Paese. Nel 2005, le persone con almeno 65 anni rappresentavano il 19,5% della popolazione; 18 anni dopo, questa percentuale è salita al 24%, e si prevede che nel 2050 potrebbe arrivare al 38% dei residenti in Italia.
I nonni svolgono una funzione sociale cruciale. Dall’ultimo Rapporto PLUS dell’INAPP, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, emerge che sono alleati fondamentali dei genitori-lavoratori, poiché rappresentano la soluzione più flessibile ed economica per la cura dei figli. Infatti, sono il principale punto di riferimento per il 57,9% dei genitori che necessitano di supporto nella cura dei bambini. Questo dato risulta particolarmente evidente nelle regioni del Sud Italia, dove la carenza di strutture dedicate all’infanzia è maggiore (63%). Anche in altre aree del Paese, la situazione non è molto diversa: il 57,8% nel Nord-Ovest, il 55,4% nel Nord-Est e il 54,4% al Centro.
Circa un terzo dei nonni si prende cura dei nipoti mentre i genitori sono al lavoro, e tre su dieci gestiscono anche situazioni occasionali. Inoltre, un quarto dei nonni interviene in situazioni di emergenza. Come osserva Cinzia Tessarolo, CEO e co-founder di Family+Happy, piattaforma di work-family management, «analizzando questi dati, appare evidente quanto non si possa fare a meno dei nonni nella gestione quotidiana dei figli o delle incombenze quotidiane». Questo supporto risulterà sempre più cruciale in un contesto in cui molti genitori, in particolare le donne, si trovano a dover equilibrare le esigenze familiari con le responsabilità professionali, richiedendo un intervento strutturale e politiche concrete a livello aziendale e istituzionale.
La Giornata internazionale delle persone anziane
La Giornata Internazionale delle Persone Anziane, istituita nel 1990 dalle Nazioni Unite, rappresenta un tributo globale alla saggezza e alla resilienza delle persone anziane, oltre a un’opportunità di sensibilizzazione su temi legati all’invecchiamento della popolazione. Il numero di anziani, definiti come le persone con più di 65 anni, è triplicato: si è passati da circa 260 milioni nel 1980 a 761 milioni nel 2021. Le proiezioni indicano che tra il 2021 e il 2050, la percentuale di popolazione anziana aumenterà da meno del 10% attuale a circa il 17%. Questo incremento demografico evidenzia l’urgenza di adottare politiche integrate che sostengano gli anziani e valorizzino il loro contributo alla società.
La celebrazione di questa giornata mira non solo a onorare le esperienze e le conoscenze degli anziani, ma anche a riconoscere le sfide che affrontano. Nonostante il loro contributo inestimabile, gli anziani spesso si trovano a fronteggiare isolamenti sociali e a vivere in contesti non sempre favorevoli. È fondamentale che le politiche pubbliche promuovano la loro inclusione e la loro partecipazione attiva nella comunità, nonché il loro benessere fisico e mentale.
In questo contesto, il messaggio della giornata si fa portavoce dell’importanza del supporto intergenerazionale. Le famiglie, attraverso il ruolo centrale dei nonni, possono adoperarsi per creare comunità più forti e coese. Le istituzioni, dal canto loro, devono lavorare per garantire che i diritti e le necessità delle persone anziane siano parte integrante delle agende politiche. La giornata internazionale vuole anche invitare i giovani a imparare dalle storie e dall’esperienza degli anziani, contribuendo così a una cultura di rispetto e valorizzazione.
Origini e date della festa dei nonni
La festa dei nonni è stata introdotta in Italia nel 2005, grazie alla legge 159 di quell’anno, con l’intento di celebrare l’importanza che i nonni rivestono all’interno delle famiglie e della società. La data designata è il 2 ottobre, coincidente con la ricorrenza in cui la Chiesa celebra gli angeli custodi, simbolo di protezione e amore verso le generazioni più giovani.
Questa celebrazione ha origini più antiche negli Stati Uniti, dove è stata istituita nel 1978 per iniziativa di Marian McQuade, una casalinga della Virginia con 15 figli e 40 nipoti. La proposta è stata sostenuta dal presidente Jimmy Carter con l’obiettivo di educare i giovani al rispetto e all’affetto nei confronti dei nonni. Negli Stati Uniti, la festa si celebra la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.
Al di fuori dell’Italia, vari altri Paesi hanno istituito le proprie festività dedicate ai nonni; ad esempio, nel Regno Unito la celebrazione ha luogo la prima domenica di ottobre, mentre in Canada il 25 ottobre. In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati in date diverse: i nonni il primo ottobre dal 2008, e le nonne già nel 1987 la prima domenica di marzo.
Rilevante è anche l’istituzione, nel 2021, da parte di Papa Francesco, della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, celebrata ogni anno la quarta domenica di luglio. Questa data è collegata alla memoria dei genitori di Maria e nonni di Gesù, Gioacchino e Anna, che vengono commemorati il 26 luglio. La ricorrenza si è diffusa anche in Paesi di cultura cristiana, come Spagna, Argentina, Guatemala e vari altri, contribuendo a rafforzare l’importanza del ruolo dei nonni nella vita familiare e sociale.
Statistiche sul supporto dei nonni alle famiglie
Le statistiche sul supporto dei nonni alle famiglie in Italia evidenziano un quadro significativo dell’impatto che queste figure hanno nella vita quotidiana di molte famiglie. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito, il 57% dei genitori con figli sotto i 13 anni si affida all’aiuto di almeno uno dei nonni. Questa percentuale sale al 72% quando i nonni vivono a meno di 30 minuti di distanza, a dimostrazione dell’importanza della vicinanza geografica per facilitare il supporto ai genitori.
In Italia, il dato si allinea con quanto emerso da ulteriori ricerche. I nonni rappresentano una risorsa insostituibile, con oltre il 36% dei genitori che afferma di non poterne fare a meno. Questo coinvolgimento si manifesta in molteplici forme: circa un terzo dei nonni si occupa dei nipoti durante l’orario lavorativo dei genitori, mentre tre su dieci gestiscono anche le esigenze per le quali non è necessario un intervento continuo, come la gestione occasionale del bambino. Inoltre, un quarto dei nonni interviene in situazioni di emergenza, rinforzando ulteriormente il loro ruolo di supporto nelle famiglie.
Dal punto di vista economico, il sostegno fornito dai nonni consente ai genitori di conciliare in maniera più efficace il lavoro con la vita familiare. Come riportato dall’ultimo Rapporto PLUS dell’INAPP, la possibilità di ricorrere ai nonni per la cura dei bambini rappresenta una strategia indispensabile per molti genitori-lavoratori, specialmente in un contesto in cui le strutture di assistenza infantile possono risultare limitate o costose.
Questi dati non solo dimostrano il valore sociale ed economico del supporto dei nonni, ma suggeriscono anche la necessità di rafforzare le politiche pubbliche che riconoscano e valorizzino il loro contributo nella vita familiare. Le scelte politiche devono riflettere questa realtà, implementando misure che possano supportare i nonni e le famiglie, creando così reti di sostegno che possano durare nel tempo.
Riconoscimenti e politiche per il lavoro di cura dei nonni
In diversi paesi, si stanno cominciando a riconoscere ufficialmente le responsabilità che i nonni assumono all’interno delle famiglie, spingendo verso politiche più inclusive e di supporto per il loro ruolo di caregiver. Una legge entrata in vigore in Svezia nel luglio 2023 permette ai neogenitori di trasferire fino a 45 giorni di congedo a disposizione loro direttamente ai nonni che si prendono cura dei loro figli, fino al compimento di un anno. Questa iniziativa rappresenta un modo tangibile per riconoscere e remunerare il lavoro di cura svolto dai nonni, conferendo loro un’importanza formale nell’ambito del welfare familiare.
Allo stesso modo, in Australia, i nonni e altri caregiver non parentali possono richiedere il non-parent care support, un tipo di assistenza che contribuisce a garantire stabilità e sostegno alle famiglie che si trovano in difficoltà. Questi sono esempi isolati, ma sottolineano la crescente consapevolezza globale dell’importanza del lavoro di cura svolto dai nonni, in un contesto in cui si stima che milioni di famiglie si affidino a loro come supporto principale.
In Italia, la consapevolezza di questa realtà sta lentamente emergendo. Mentre il ruolo dei nonni nel supporto familiare è indiscutibile, è necessario che le politiche pubbliche riflettano e valorizzino il loro contributo. Attualmente, vi è un gap significativo nella legislazione rispetto ad altri paesi, ma con l’aumento della percentuale di anziani nella popolazione e la necessità di assistenza per le famiglie, è fondamentale che si sviluppino interventi strutturali che possano supportare sia i nonni che le famiglie in modo più efficace. Ciò può includere misure che garantiscano riconoscimenti ufficiali e finanziamenti per il lavoro di cura, come avviene già in altri contesti globali.
Infatti, secondo recenti studi, la valorizzazione del lavoro di cura dei nonni non solo migliorerebbe la loro qualità di vita, ma rappresenterebbe anche un beneficio enorme per le famiglie, creando reti di supporto più robuste e in grado di rispondere alle esigenze quotidiane con maggiore flessibilità. È essenziale che le misure politiche vadano verso questa direzione, assicurandosi che il contributo dei nonni nel welfare familiare venga riconosciuto e supportato adeguatamente.