GENERATIVE AI, LA TECNOLOGIA DEL WEB 3.0 PIU’ UTILIZZATA DALLE IMPRESE ITALIANE
L 40% DELLE AZIENDE ITALIANE INTERVISTATE UTILIZZA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA ALL’INTERNO DEI PROPRI PROCESSI, MENTRE IL 54% VORREBBE INTRODURLA ENTRO I PROSSIMI 3 ANNI: LO RILEVA “NEXT DIGITAL EXPERIENCE SURVEY 2023”, UNA RICERCA SULLE TECNOLOGIE DEL WEB 3.0, REALIZZATA DA TIG – THE INNOVATION GROUP PER WEB3 ALLIANCE E SPONSORIZZATA DA INVESCO
La più popolare, in termini di awareness, però è la Virtual Reality (VR): l’89% delle aziende intervistate dichiara di conoscerla, mentre solo l’1% non ne ha mai sentito parlare. Secondo quanto emerso dall’indagine, infatti, la VR si colloca come la tecnologia più conosciuta rispetto alle altre soluzioni associate al Web 3.0, tra cui l’Intelligenza Artificiale Generativa (84%), l’Augmented Reality (88%), la Mixed Reality (69%), la Blockchain (77%) e il Metaverso (87%).
La generative AI emerge come la più adottata (40%) e con prospettive di adozione (54%) superiori rispetto alle altre tecnologie considerate nell’indagine svolta da TIG – The Innovation Group per Web3 Alliance e sponsorizzata da Invesco, dal titolo “Next Digital Experience Survey 2023”. La ricerca ha l’obiettivo di misurare il livello di awareness e i trend di adozione delle tecnologie del Web 3.0 che abilitano gli utenti all’utilizzo delle più avanzate esperienze digitali, focalizzandosi su tre macro segmenti: la conoscenza, l’adozione e gli utilizzi delle tecnologie Web 3.0 (Augmented Reality, Virtual Reality, Mixed Reality, Generative AI, Blockchain e Metaverso); il percorso previsto dalle aziende nell’adozione di queste tecnologie; infine, le priorità progettuali da considerare, le aree aziendali coinvolte, le competenze richieste e gli investimenti previsti.
Rispetto a quanto emerso dalla ricerca, in generale, le tecnologie del Web 3.0 cominciano a essere sempre più conosciute e apprezzate: la survey ha rivelato un crescente interesse verso una strategia aziendale innovativa. Sebbene per la maggioranza degli intervistati la conoscenza sia giudicata limitata, la più popolare è la Virtual Reality (VR): l’89% degli intervistati dice di conoscerla, ma solo il 7% si dichiara conoscitore e allo stesso tempo utente. Il dato sale per l’Intelligenza Artificiale Generativa che conta il 12% di conoscitori e utenti ma registra una conoscenza generale dell’84%. La classifica sull’awareness prosegue con l’Augmented Reality conosciuta dall’88% degli intervistati, ma utilizzata solo dal 5%. Segue il Metaverso anch’esso utilizzato dal 5% ma conosciuto dall’87%. Ultimo posto per la Mixed Reality, di cui il 12% dichiara di non averla mai sentina nominare contro il 69% dice di conoscerla.
La ricerca si è soffermata non solo sulla conoscenza da parte delle aziende italiane delle tecnologie del Web 3.0. Il 40% degli intervistati utilizza la Generative AI, a seguire il 26% dichiara di adottare l’Extended Reality, la categoria che riunisce VR, AR e MR. La blockchain è utilizzata già oggi dal 16% delle aziende, mentre il metaverso registra una percentuale di adozione del 14%.
Commentando i risultati della ricerca, Andrea De Micheli, presidente di Web3 Alliance ha dichiarato: “Dalla survey emerge chiaramente che le tecnologie del Web 3.0 stanno entrando in modo sempre più dirompente all’interno dei processi aziendali. Prima su tutte, l’IA generativa si rivela l’architetto che sta rimodellando le industrie. L’ingresso dell’Intelligenza Artificiale e delle realtà immersive nei modelli di business è influenzato anche dalla direzione verso cui si sta muovendo oggi il mercato, che nel 2024 prevede l’uscita di nuove soluzioni in grado di rendere ancora più semplice per le aziende la completa transizione al digitale. Le potenzialità offerte dalle tecnologie del Web 3.0 rappresentano, infatti, un vantaggio non indifferente sia per i piccoli business che per le multinazionali, non solo perché permettono di automatizzare molte procedure, rendendo così l’attività lavorativa più dinamica, ma anche perché aprono le porte a una nuova era in cui creatività e intelligenza convergono, spingendo le imprese verso vette mai raggiunte prima”.
Tra coloro che dicono di preferire l’Extended Reality, il 51% dice di voler integrare AR, VR e MR entro i prossimi 3 anni. In aggiunta, si registrano investimenti in crescita (il 52% aumenterà la spesa tra l’1% e oltre il 10% rispetto al 2023) per i progetti digitali di XR. Solo 1 azienda su 5 afferma che non le utilizzerà mai. Secondo chi già le utilizza, o prevede di farlo, le tecnologie XR sono utili sia per una comunicazione interna più efficace, sia per fornire informazioni a valore aggiunto ai clienti. Gli ambiti di applicazione in cui le tecnologie virtuali riscuotono maggior successo sono la progettazione e prototipazione di nuovi prodotti e servizi (53%), generazione di contenuti virtuali con cui i clienti possono interagire (42%) e, infine, il Customer Service (32%). Le aziende hanno rilevato che anche la User Experience si modifica grazie all’utilizzo delle Extended Reality, sotto molteplici punti di vista, primo fra tutti il miglioramento dell’esperienza dell’utente attraverso un maggior coinvolgimento, immersivo e interattivo. Come evidenzia la ricerca, inoltre, a frenare l’adozione delle XR da parte delle imprese è la mancanza di competenze digitali dei propri utenti (54%) e l’eventuale incompatibilità tra i dispositivi (44%).
A differenza delle altre tecnologie Web 3.0, la GenAI è invece caratterizzata sia da una rapida adozione che da una maggiore diffusione. Le aziende dicono di utilizzare l’Intelligenza Artificiale Generativa principalmente per gestire il servizio clienti (56%); grazie a quest’ultima sono in grado di fornire risposte rapide ed efficienti e migliorare i propri servizi di Customer Experience. Tra le aziende intervistate, il marketing risulta essere il secondo ambito di applicazione dell’AI generativa (52%) per la produzione di contenuti personalizzati, la creazione di nuovi prodotti e la capacità di automatizzare compiti ripetitivi e analizzare i dati in modo avanzato. Nonostante si discuta spesso della diminuzione delle risorse a causa dell’introduzione della GenAI nei processi aziendali, si osserva una chiara aspettativa all’aumento del capitale umano. In particolare, il 27% del campione si aspetta un incremento compreso tra il 3% e oltre il 20% della forza lavoro. Anche per l’Intelligenza Artificiale il 56% delle aziende prevede un aumento compreso tra l’1% e oltre il 10% per la spesa in progetti digitali rispetto al 2023.
“L’implementazione di tecnologie avanzate Web 3.0 rappresenta un passaggio significativo per migliorare l’interazione con i clienti – commenta Elena Vaciago, Research Manager di The Innovation Group – La stessa AI generativa, che, come mostrano i risultati della survey, sta registrando tassi di adozione molto elevati, promette enormi vantaggi, come la possibilità di conoscere in anticipo le preferenze dei clienti, essere proattivi e veloci nell’offerta di prodotti e servizi. Oggi l’obiettivo delle tecnologie Web 3.0 applicate al cliente è quello di garantire un’esperienza utente fluida, un design intuitivo e user-friendly: non basta però ottimizzare le prestazioni tecniche, importante ascoltare costantemente gli utenti e assicurare loro sicurezza e privacy”.
Rispetto a Extended Reality e Generative AI, la Blockchain è ancora una tecnologia di nicchia. Più della metà del campione (54%) è scettico e mostra una certa resistenza nell’adozione della nuova tecnologia. Il 23%, invece, si dichiara propenso a integrarla nei propri servizi, ma solo in un secondo momento. Il 50% di coloro che già utilizzano la blockchain, o prevedono di farlo nel prossimo futuro, ritiene che questa sia utile soprattutto per la gestione sicura e trasparente dei dati dei clienti, mentre il 45% individua nella tracciabilità della catena di approvvigionamento uno dei maggiori vantaggi.
Come per la Blockchain anche per il Metaverso il tasso di adozione attuale è basso. È di gran lunga superiore rispetto alle altre tecnologie, invece, il tasso di coloro che si mostrano scettici nei confronti di questa tecnologia, e ne prevedono l’adozione solo dopo il suo consolidamento. Tra gli ostacoli alla diffusione del Metaverso, emerge innanzitutto la diffusa mancanza di competenze digitali (54%) e di standard unici di interoperabilità tra mondi virtuali (50%). Due dati in crescita rispetto all’anno precedente che registrava per entrambi i temi una percentuale del 43%. Nonostante persista la convinzione che la tecnologia non sia ancora abbastanza matura, la spesa in progetti digitali per il Metaverso aumenterà per il 51% delle aziende.
Link al sito di Web3 Alliance: https://www.web3alliance.it/