Agenti e procuratori sotto la lente: perché il mondo del calcio pagherà oltre un miliardo nel 2025
Il conto complessivo delle commissioni nel 2025
Nel 2025 il sistema calcio ha registrato una spesa record per commissioni ad agenti e procuratori: oltre 1,2 miliardi di euro secondo il report FIFA. Questo capitolo esamina nel dettaglio l’entità complessiva delle commissioni versate nell’ultimo anno solare, confrontandole con i valori precedenti e mettendo in evidenza la rapida escalation che sottrae liquidità al settore. Si analizzano le dinamiche alla base dell’incremento e la distribuzione geografica sintetica delle somme per offrire un quadro quantitativo utile a chi deve valutare impatti finanziari e politiche di controllo.
Indice dei Contenuti:
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Nel 2025 la cifra totale delle commissioni pagate ad agenti e procuratori ha raggiunto i 1,2 miliardi di euro, superando nettamente il precedente record del 2023. L’aumento su base annua è stato marcato: il confronto con il 2024 si traduce in un incremento percentuale dell’ordine del +90%, indicativo di una pressione al rialzo sui costi di trasferimento e sulle relazioni di intermediazione. Questi importi provengono esclusivamente dai dati inseriti obbligatoriamente dai club nel sistema FIFA, pertanto offrono una fotografia ufficiale e consolidata delle uscite dirette riconducibili agli intermediari professionali.
La struttura dell’importo totale è tale da mostrare concentrazione geografica: la maggior parte delle commissioni si concentra in Europa, con la Premier League in testa a livello di singolo campionato con spese che lambiscono i 319 milioni di euro. La rilevazione evidenzia inoltre come nuovi attori, come la Saudi Pro League, abbiano assunto un ruolo crescente nel flusso delle commissioni, posizionandosi a ridosso delle principali leghe europee. Questi elementi spiegano gran parte dell’accelerazione complessiva osservata nel 2025.
Dal punto di vista temporale, l’impennata non è attribuibile a un singolo evento ma a una combinazione di fattori: volumi di mercato elevati, operazioni sempre più complesse e remunerazioni degli agenti crescenti. La metrica totale di 1,2 miliardi rappresenta la somma delle commissioni dichiarate e certifica un fenomeno strutturale che ha amplificato i costi di transazione nel calcio professionistico.
FAQ
- Che cifra totale è stata pagata agli agenti nel 2025? Nel 2025 le commissioni dichiarate ai procuratori hanno superato i 1,2 miliardi di euro.
- Come si colloca il 2025 rispetto agli anni precedenti? Il 2025 segna un aumento significativo rispetto al 2024, con una crescita percentuale di circa il 90% e con un nuovo record rispetto al 2023.
- Da dove provengono i dati sulle commissioni? I dati derivano dal sistema di registrazione obbligatoria della FIFA, alimentato dalle segnalazioni dei club per ogni operazione di mercato.
- Quali fattori hanno determinato l’aumento delle commissioni? L’aumento è imputabile a volumi di mercato elevati, complessità nelle operazioni e remunerazioni più alte per gli intermediari.
- Quale ruolo hanno i campionati europei? I campionati europei, in particolare la Premier League, concentrano la maggior parte delle spese per commissioni, contribuendo sostanzialmente al totale.
- C’è stato un nuovo attore nel mercato delle commissioni? Sì: la Saudi Pro League è emersa come mercato rilevante, aumentando il proprio peso nel flusso globale delle commissioni.
Analisi per campionati e paesi
Il dettaglio per campionati e nazioni mostra una distribuzione delle commissioni fortemente sbilanciata verso i mercati con maggiore capacità di spesa. La Premier League guida la classifica con circa 319,2 milioni di euro, cifra che riflette non solo il livello salariale e dei trasferimenti ma anche la presenza di operazioni internazionali ad alto contenuto di intermediazione. Alle spalle dell’Inghilterra, la Bundesliga segnala uscite per 140,3 milioni, mentre la Serie A italiana registra circa 121,2 milioni, confermando una concentrazione europea significativa.
Il dato più sorprendente è la collocazione della Saudi Pro League e del Portogallo nel circuito delle commissioni: la Lega saudita, con 68,3 milioni, e il Portogallo, indicato con una cifra atipica nel report ma comunque rilevante, dimostrano come il mercato si sia allargato oltre i confini tradizionali. La Liga spagnola e la Ligue 1 mostrano rispettivamente 92,0 e 67,5 milioni, valori che rispecchiano sia dinamiche interne sia la funzione di questi campionati come terminali di operazioni transnazionali e di valorizzazione di giovani talenti.
Analizzando paesi minori emergono volumi più contenuti ma non trascurabili: l’Olanda con 23,2 milioni, la Svezia con 12,4 milioni, la Danimarca con 12,3 milioni e la Serbia con 11,5 milioni. Questi numeri evidenziano che il mercato delle commissioni ha un perimetro ampio, alimentato da trasferimenti di giocatori in uscita verso i grandi campionati e da attività di scouting internazionale. La concentrazione rimane però elevata: pochi campionati assorbono la maggior parte delle risorse destinate agli intermediari.
La distribuzione per Paese mette in luce due effetti paralleli. Primo: laddove esiste maggiore liquidità e attrattività internazionale, cresce anche la quota destinata agli agenti, perché le trattative includono differenti soggetti e clausole complesse che generano commissioni multiple. Secondo: mercati come il Portogallo o la Serbia fungono da hub di passaggio, dove gli agenti incassano commissioni legate alla cessione e alla rivendita di giocatori, amplificando il valore complessivo delle intermediazioni a livello globale.
Infine, la comparazione fra i grandi campionati mostra differenze strutturali nella composizione delle spese: la Premier League appare dominata da operazioni con ingaggi elevati e intermediari internazionali, mentre la Serie A e la Bundesliga presentano un mix tra trasferimenti interni e internazionali; la Ligue 1 e la Liga mantengono un ruolo cruciale nella valorizzazione dei giovani e nella mediazione di cessioni verso mercati emergenti, con conseguenze dirette sui flussi di commissioni.
FAQ
- Quale campionato ha pagato di più in commissioni nel 2025? La Premier League con circa 319,2 milioni di euro.
- Come si collocano Italia e Germania nel ranking? La Germania registra circa 140,3 milioni, la Italia circa 121,2 milioni.
- Perché il Portogallo e paesi minori incidono sulle commissioni? Fungono da mercati di passaggio e valorizzazione, generando commissioni su successive cessioni internazionali.
- Che ruolo ha la Saudi Pro League nelle commissioni globali? La Saudi Pro League è diventata un attore significativo, con operazioni che incrementano i flussi verso gli agenti.
- Le commissioni sono concentrate in pochi paesi? Sì: la maggior parte delle risorse è concentrata in alcuni grandi campionati europei, benché il perimetro sia globalmente esteso.
- Qual è la dinamica che spinge in alto i costi di intermediazione? Maggiori volumi di mercato, trasferimenti complessi e la presenza di più intermediari per singola operazione.
Impatto economico sul sistema calcio
Nel sistema calcio l’ondata di commissioni registrata nel 2025 agisce come drenaggio sistemico di risorse liquide: le somme destinate ad agenti e procuratori non solo aumentano i costi delle singole operazioni, ma riducono la capacità di investimento dei club in infrastrutture, settore giovanile e salari netti. L’impatto economico si manifesta a più livelli — bilanci societari, sostenibilità finanziaria dei campionati, e redistribuzione del valore tra paesi — con conseguenze dirette sulla competitività e sulla trasparenza delle transazioni.
L’aumento delle commissioni si traduce immediatamente in maggiori esborsi per i club, comprimendo margini operativi già sotto pressione per via dei vincoli fiscali e dei costi di gestione. Quando una fetta crescente dei budget di trasferimento viene assorbita dalle provvigioni, le risorse disponibili per l’acquisto di calciatori, per investimenti infrastrutturali e per programmi di sviluppo giovanile si riducono. Questo effetto è particolarmente evidente nei club di fascia media e bassa che, a differenza dei top club, non possono compensare con ricavi commerciali elevati.
La dinamica genera inoltre una distorsione competitiva: i club con maggiore liquidità o con accesso a capitali esterni sono in grado di sostenere commissioni più alte, consolidando vantaggi sul mercato dei trasferimenti. Ne deriva una polarizzazione che accentua il gap tra élite e resto del sistema, rendendo più difficile la parità competitiva all’interno dei campionati e tra competizioni continentali. Le ricadute sul mercato del lavoro sportivo includono anche l’incremento delle richieste economiche da parte degli intermediari, alimentando un circolo vizioso di costi crescenti.
Sul piano macroeconomico, la fuga di valore verso intermediazione privata limita la capacità del calcio di reinvestire localmente: commissioni remunerano soggetti che spesso operano su mercati internazionali, sottraendo liquidità al tessuto produttivo nazionale e alle economie dei club. Nei paesi dove i ricavi televisivi e commerciali sono più deboli, l’impatto è amplificato e può compromettere la sostenibilità finanziaria delle società, con rischi concreti di dissesto o di ridimensionamento sportivo.
Infine, l’aumento delle commissioni ha implicazioni per la governance e la compliance: maggiori flussi di denaro incentivano strutture contrattuali complesse e la ricerca di scappatoie regolamentari. Ciò rende urgente il rafforzamento dei controlli contabili e della trasparenza nelle operazioni di mercato per evitare pratiche opache che erodono la fiducia degli stakeholder e compromettono la reputazione delle istituzioni calcistiche.
FAQ
- Come influiscono le commissioni sul bilancio dei club? Le commissioni aumentano gli esborsi per trasferimenti, riducendo le risorse disponibili per investimenti, salari netti e settore giovanile, con maggiore pressione su club meno ricchi.
- Le commissioni favoriscono la concentrazione di potere tra i club? Sì: club con maggior liquidità possono sostenere commissioni più alte, ampliando il divario competitivo rispetto alle società minori.
- Qual è l’effetto macroeconomico della fuga di valore verso gli agenti? Riduce il reinvestimento locale e può indebolire l’economia dei club e dei campionati con ricavi limitati, aumentando il rischio di insostenibilità finanziaria.
- Perché la crescita delle commissioni mina la trasparenza? Flussi maggiori incentivano contratti complessi e pratiche opache; senza controlli rigorosi cresce il rischio di elusione regolamentare e perdita di fiducia.
- Quali club sono più vulnerabili all’aumento delle commissioni? Le società di fascia media e bassa, prive di grandi ricavi commerciali o investitori esterni, sono le più esposte all’impatto negativo delle commissioni elevate.
- Che misure possono mitigare l’impatto economico? Rafforzare la trasparenza contrattuale, migliorare i controlli finanziari e introdurre limiti o regole sulle provvigioni per riequilibrare la distribuzione delle risorse.
Proposte di regolamentazione e trasparenza
Questo paragrafo sintetizza proposte concrete per introdurre regole e trasparenza nel mercato delle commissioni agli agenti, mirando a ridurre l’impatto negativo sui bilanci dei club e a ricondurre i flussi economici dentro regole certe e controllabili.
Per arginare il drenaggio di liquidità verso intermediari occorre un approccio multilivello: innanzitutto norme chiare sulle modalità di dichiarazione e pubblicazione delle commissioni, obbligando i club a rendere pubblici importi, beneficiari e natura della prestazione di intermediazione. L’adozione di una piattaforma centralizzata, gestita da un organismo terzo indipendente, consentirebbe il monitoraggio in tempo reale delle transazioni e faciliterebbe audit puntuali. Parallelamente è essenziale introdurre limiti percentuali alle commissioni rispetto al valore netto dell’operazione o al monte ingaggi, per evitare provvigioni sproporzionate che erodono risorse sportive e infrastrutturali.
Un secondo livello di intervento riguarda la qualificazione professionale e la certificazione degli agenti: istituire requisiti minimi uniformi, esami obbligatori e obbligo di aggiornamento continuo ridurrebbe la proliferazione di intermediari non professionali. Accreditamenti periodici e sanzioni disciplinari omogenee, inclusa l’interdizione dalle attività di mercato in caso di violazioni gravi, aumenterebbero la responsabilità professionale. Queste misure dovrebbero essere coordinate a livello continentale per evitare arbitrage normativo fra federazioni nazionali.
Terzo elemento: regole contrattuali standardizzate. Modelli contrattuali condivisi per l’intermediazione, con clausole minime su durata, compensi e conflitti d’interesse, limiterebbero ambiguità e pratiche elusive. È opportuno prevedere obblighi di dichiarazione dei rapporti economici tra agenti, giocatori e club, e vietare forme di remunerazione indiretta non trasparente. L’introduzione di clausole che vincolino parte delle commissioni a risultati di performance o alla durata del rapporto con il giocatore può disincentivare speculazioni a breve termine.
Infine, va rafforzato il sistema di controlli e sanzioni: audit periodici indipendenti sui bilanci dei club e sugli atti degli agenti, con poteri ispettivi estesi, renderebbero più efficaci le regole. Sanzioni economiche proporzionate e misure interdittive per i trasgressori servirebbero da deterrente. Per garantire efficacia, tutte le proposte devono essere accompagnate da misure di cooperazione internazionale tra federazioni, leghe e autorità fiscali, così da tracciare i flussi transnazionali e prevenire pratiche di elusione o riciclaggio.
FAQ
- Qual è la prima misura proposta per aumentare la trasparenza? Rendere obbligatoria la pubblicazione dettagliata di importi, beneficiari e natura delle commissioni su una piattaforma centralizzata e accessibile.
- Si propone un limite alle commissioni? Sì: introdurre tetti percentuali rispetto al valore dell’operazione o al monte ingaggi per evitare provvigioni eccessive.
- Come migliorare la qualità professionale degli agenti? Attraverso requisiti di certificazione, esami obbligatori, aggiornamenti periodici e un sistema disciplinare uniforme.
- Cosa si intende per contratti standardizzati? Modelli contrattuali con clausole minime chiare su durata, compensi e conflitti d’interesse per ridurre ambiguità e pratiche elusive.
- Quali controlli si suggeriscono? Audit indipendenti sui bilanci dei club e sugli atti degli agenti, con poteri ispettivi e sanzioni proporzionate per i trasgressori.
- Perché è necessaria cooperazione internazionale? Per tracciare i flussi transnazionali, evitare arbitrage normativo e prevenire elusione fiscale o riciclaggio collegato alle commissioni.




