Le accuse contro Coinbase e BlackRock
Coinbase, uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo, è stato recentemente coinvolto in accuse riguardanti la vendita di Bitcoin non supportato (cbBTC) a BlackRock. Le accuse, originate il 14 settembre 2024 da Tyler Durden, un esponente storico della comunità Bitcoin, si riferiscono a presunte transazioni “off-chain” che Coinbase avrebbe eseguito senza adeguato supporto in Bitcoin reale. Tyler Durden ha scansionato il ledger pubblico della blockchain, identificando presunte discrepanze tra le transazioni on-chain e i volumi indicati, generando il sospetto che Coinbase stia manipolando le riserve di Bitcoin per soddisfare le richieste istituzionali di BlackRock.
Le accuse ruotano attorno all’ipotesi che Coinbase stia emettendo IOU (debiti) di Bitcoin, noti come “paper Bitcoin,” per conto di BlackRock. Questi IOU rappresenterebbero una forma di Bitcoin non supportata fisicamente, ma solo a livello contabile. Le preoccupazioni sono state sollevate in relazione ai prodotti ETF gestiti da BlackRock, in cui si sostiene che le riserve di Bitcoin potrebbero non essere adeguatamente garantite da BTC effettivamente posseduto e registrato sulla blockchain. Questo scenario ha sollevato dubbi e interrogativi all’interno della comunità cripto, spingendo a scrutinare la stabilità e l’affidabilità delle operazioni di Coinbase.
In merito a quanto affermato da Durden, molti all’interno della comunità Bitcoin hanno espresso timori riguardanti le implicazioni di tali operazioni non supportate, suggerendo che potenziali manipolazioni del mercato potrebbero influenzare il valore complessivo di Bitcoin e la fiducia degli investitori.
Risposta di Coinbase e dati ufficiali
In risposta a queste accuse, il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha negato qualsiasi coinvolgimento in operazioni non trasparenti o manipolazioni delle riserve di Bitcoin. Armstrong ha dichiarato che tutte le transazioni relative agli ETF vengono regolate on-chain e che Coinbase adotta procedure standard per i suoi clienti istituzionali, con regolamenti OTC (over-the-counter) e finanziamenti commerciali che precedono il regolamento on-chain finale. Secondo i dati forniti da Armstrong, le transazioni ETF di Coinbase sono sempre state regolate entro un giorno lavorativo attraverso i “prime vault” dell’exchange, interamente verificabili sulla blockchain. Inoltre, Armstrong ha confermato che l’azienda viene sottoposta a revisione annuale da parte della società Deloitte, una delle “Big Four” della revisione contabile, e che tali rapporti sono disponibili per il pubblico su richiesta.
Armstrong ha enfatizzato che la trasparenza è un pilastro fondamentale per Coinbase e ha invitato gli investitori a esaminare le evidenze che dimostrano la conformità con le normative e la protezione degli asset dei clienti. Ha anche sottolineato come le verifiche da parte di Deloitte garantiscano che le operazioni siano gestite secondo i più alti standard di integrità e responsabilità.
In aggiunta, Coinbase ha reso noti alcuni dati chiave riguardanti le sue operazioni sugli ETF. Armstrong ha affermato che l’ecosistema di trading di Coinbase è progettato per mitigare il rischio e per assicurare che tutte le posizioni siano coperte da Bitcoin reale. Questo approccio, sostiene, garantisce la solidità delle riserve e offre una sicurezza aggiuntiva agli investitori.
Alla luce di queste affermazioni, Coinbase ha anche lanciato un appello alla comunità cripto affinché si basi su fatti verificabili e non si lasci influenzare da voci infondate, con l’obiettivo di preservare l’integrità dei mercati delle criptovalute.
L’analisi di Eric Balchunas e Dave Weisberger
Le accuse di Durden non sono nuove. Già a maggio 2024, l’analista ETF di Bloomberg, Eric Balchunas, aveva smentito teorie simili, sostenendo che gli ETF gestiti da BlackRock avevano in realtà sostenuto il mercato di Bitcoin, salvandolo in varie occasioni da crolli significativi del prezzo. Balchunas ha sottolineato che l’emissione di Bitcoin da parte di Coinbase e le transazioni correlate sono conformi agli standard di settore e che gli ETF stessi portano un livello di trasparenza e regolamentazione che è difficile da ignorare.
Inoltre, Balchunas ha accennato al fatto che i gestori di ETF sono sempre tenuti a mantenere riserve sufficienti per coprire le posizioni aperte. Questo comporta che ogni nuova emissione di azioni di ETF deve essere supportata da una corrispondente quantità di Bitcoin reale, riducendo così il rischio di manipolazione occulta. Sostiene che BlackRock, come attore principale nel settore degli ETF, ha significative motivazioni per operare con integrità e trasparenza, dato l’alto livello di scrutinio a cui è soggetto.
Anche Dave Weisberger, analista indipendente di mercato, ha respinto le accuse, definendole “prive di fondamento”. Weisberger ha affermato che non esistono prove oggettive che possano dimostrare l’esistenza di Bitcoin non supportato. Secondo lui, le risorse necessarie per il funzionamento degli ETF devono essere documentate e tracciabili, rendendo improbabile la possibilità di operazioni illecite. Ha aggiunto che i mercati istituzionali non prospererebbero in un ambiente dove una manipolazione del genere fosse possibile, poiché la reputazione e la fiducia nel sistema sono cifre cruciali per la loro sostenibilità.
Queste analisi di professionisti esperti nel settore forniscono una prospettiva critica sulle teorie di manipolazione e pongono l’accento sull’importanza della trasparenza nel mercato delle criptovalute, contribuendo a stemperare le preoccupazioni emerse nelle ultime settimane.
Dubbi sulla trasparenza e riserve di Coinbase
Nonostante le rassicurazioni fornite da Brian Armstrong e dagli analisti, i dubbi sulla trasparenza di Coinbase persistono all’interno della comunità delle criptovalute. La questione centrale riguarda il prodotto cbBTC, che secondo alcuni non presenta sufficienti garanzie in termini di riserve concrete di Bitcoin. Crypto educator Duo Nine ha sottolineato l’assenza di evidenze verificabili riguardo alle riserve di Bitcoin che dovrebbero supportare il cbBTC, evidenziando il rischio di un potenziale scenario simile a quello di FTX, dove la mancanza di asset adeguati ha portato al collasso dell’exchange.
Le preoccupazioni espresse da Duo Nine si concentrano su come l’emissione di Bitcoin “cartaceo” possa generare rischi significativi per il mercato, qualora Coinbase non disponesse di sufficienti Bitcoin reali per coprire le transazioni. Questo scenario è particolarmente inquietante per gli investitori istituzionali che si approcciano al mercato di Bitcoin attraverso prodotti regolamentati come gli ETF. Questi investitori, in quanto attori chiave nel mercato, si aspettano un alto livello di protezione per i loro asset e la certezza che le operazioni siano supportate da risorse reali e tracciabili.
In aggiunta, le affermazioni di Justin Sun riguardo al cbBTC hanno ulteriormente alimentato l’inquietudine. Sun ha evidenziato che l’assenza di prove di riserva verificabili rappresenta un potenziale rischio per gli investitori. La mancanza di audit esterni e la dipendenza da un custode centralizzato come Coinbase sollevano interrogativi sulle capacità dell’exchange di garantire la sicurezza dei fondi, specie in caso di interventi governativi o azioni legali. Queste preoccupazioni rimangono quindi un punto cruciale nel dibattito sulla trasparenza delle operazioni di Coinbase e sulla stabilità del mercato di Bitcoin.
La posizione di Justin Sun
Justin Sun, noto fondatore di TRON e figura influente nell’ecosistema delle criptovalute, ha aggiunto nuove preoccupazioni al dibattito sulla trasparenza delle operazioni di Coinbase, in particolare riguardo al prodotto cbBTC. Sun ha messo in evidenza che l’assenza di prove di riserva verificabili potrebbe esporre gli investitori a rischi considerevoli. Secondo Sun, la mancanza di audit esterni e la fiducia riposta esclusivamente in un custode centralizzato come Coinbase rappresentano vulnerabilità significative, specialmente in un contesto di regolamentazione sempre più rigida.
Sun ha anche evidenziato un aspetto cruciale: il potenziale congelamento di fondi in caso di azioni governative o legali. Questo rischio pone interrogativi sulla sicurezza degli asset detenuti dagli investitori, in quanto l’operatività di Coinbase come custode centralizzato potrebbe venire messa in discussione. La sua posizione sottolinea l’importanza di avere sistemi di custodia decentralizzati o almeno di garantire che ci siano prove concrete a conferma delle riserve di Bitcoin realmente esistenti.
Inoltre, Sun ha enfatizzato il fatto che l’assenza di audit indipendenti potrebbe portare a una situazione in cui gli investitori non hanno le informazioni necessarie per valutare il rischio associato al cbBTC. La sua critica si è focalizzata sul desiderio di maggiore trasparenza e sulla necessità di standard più elevati per garantire la protezione degli investimenti nel settore delle criptovalute. Gli investitori, specialmente quelli istituzionali, potrebbero trovarsi a chiedere maggiori garanzie, spingendo Coinbase a implementare misure preventive per rassicurare il mercato.
Le preoccupazioni sollevate da Justin Sun riflettono una crescente richiesta di trasparenza e responsabilità nell’ecosistema delle criptovalute, evidenziando la necessità di implementare norme rigorose e audit indipendenti per garantire la fiducia degli investitori e la stabilità del mercato di Bitcoin.