23andMe: Sopravviverà alla crisi attuale del mercato delle genetic lab?
23andMe: Una panoramica della crisi attuale
23andMe sta affrontando seri problemi. Da una volta fiorente startup della Silicon Valley, questa azienda di test genetici è in costante declino da quando un grave furto di dati ha colpito circa la metà dei suoi clienti l’anno scorso. Questo incidente ha portato a una causa collettiva, che la compagnia ha accettato di risolvere per 30 milioni di dollari. Ad agosto, la società ha chiuso la sua unità interna di scoperta di farmaci e il mese scorso, l’intero consiglio di amministrazione ha rassegnato le dimissioni all’unisono, in seguito alla “direzione strategica” della cofondatrice e CEO Anne Wojcicki, che includeva la proposta di rendere l’azienda privata a 40 centesimi per azione. Wojcicki ha anche dichiarato che prenderebbe in considerazione offerte di acquisizione da terzi, ma ha cambiato rotta in una recente comunicazione normativa.
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Valutata 6 miliardi di dollari al momento della sua quotazione in borsa nel 2021, il valore delle azioni di 23andMe è crollato rispetto ai 10 dollari dell’anno precedente. L’azienda non ha mai registrato profitti nei suoi 18 anni di storia e ora si trova di fronte a un futuro incerto mentre fatica a generare utili e a rimanere rilevante.
La perdita di fascino per i test del DNA domestico sembra essere un chiaro indicatore del deterioramento della situazione. I kit di 23andMe non hanno più la stessa popolarità di un tempo. Il calo delle vendite è in parte responsabile della diminuzione del fatturato, che ha raggiunto 40 milioni di dollari nel primo trimestre di quest’anno, con un decremento del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le vendite dei test avevano cominciato a diminuire già nel 2019, un trend che Wojcicki aveva precedentemente attribuito all’accentuata concorrenza nel settore. In quell’anno, l’azienda rivale Ancestry aveva lanciato il suo servizio di test della salute, AncestryHealth, che ha successivamente dismesso meno di due anni dopo.
Problemi finanziari e calo delle vendite
Il panorama finanziario di 23andMe è diventato sempre più drammatico, evidenziando un calo significativo delle vendite. Dal 2019, l’azienda ha visto un abbassamento costante dell’interesse nei confronti dei suoi kit di test, che erano originariamente un fenomeno virale. Questa flessione ha portato al decremento delle entrate, con un fatturato di soli 40 milioni di dollari nel primo trimestre di quest’anno, un’impressionante diminuzione del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Uno dei principali motivi alla base di questo calo è la saturazione del mercato: molti potenziali clienti interessati a scoprire le loro origini familiari o i rischi genetici hanno già effettuato un test. Ciò ha portato a una base di clienti in diminuzione, con poche opportunità di rinnovamento. Khaled Kteily, CEO di Legacy, osserva con saggezza che per costruire un’azienda duratura è essenziale fornire una fonte continua di valore. In questo contesto, le iniziative di 23andMe per attivare abbonamenti e servizi premium non hanno avuto successo nella riconquista degli utenti.
Le opzioni a pagamento, come un servizio premium che offre rapporti genetici ampliati e raccomandazioni personalizzate, non sembrano avere attratto particolarmente la clientela. Molti consumatori non sono disposti a pagare per un’iscrizione quando i costi di un test singolo sono già relativamente accessibili. Inoltre, la concorrenza è aumentata in modo esponenziale, con aziende che introducono nuovi servizi di salute e genealogia, portando 23andMe a perdere il suo status di pioniere nel settore.
La combinazione di un mercato saturo, la perdita di interesse da parte dei consumatori e la difficoltà di mantenere una proposta di valore convincente ha contribuito notevolmente alla crisi che l’azienda sta affrontando. Senza una strategia efficace per rivitalizzare le vendite e attrarre nuovi clienti, i problemi finanziari di 23andMe sono destinati a continuare ad aggravarli.
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L’importanza della fiducia dei consumatori
La fiducia dei consumatori è diventata un tema cruciale per 23andMe, specialmente dopo l’interruzione della sicurezza dei dati avvenuta l’anno scorso, che ha esposto informazioni personali di circa 7 milioni di clienti. Questo evento ha inferto un duro colpo alla credibilità della compagnia e ha creato un’ombra di sfiducia tra gli utenti. Gli analisti evidenziano che un aspetto fondamentale nella salute di un’azienda operante nel settore sanitario e genetico è la capacità di instaurare e mantenere un rapporto di fiducia con i propri clienti.
Le pratiche di gestione dei dati di 23andMe sono state oggetto di confusione, in quanto i clienti devono fornire il consenso preciso per condividere i loro dati genetici in forma de-identificata per scopi di ricerca. Tuttavia, uno studio condotto nel 2017 e 2018 ha rivelato che oltre il 40% degli utenti non era a conoscenza di quest’aspetto fondamentale del modello di business dell’azienda. Questo genere di incomprensione solleva interrogativi seri sulla trasparenza di 23andMe e sulle implicazioni di un utilizzo più ampio dei dati da parte di grandi aziende farmaceutiche.
Estelle Giraud, CEO di Trellis Health, sostiene che nel settore della salute, la gestione dei dati è intrinsecamente legata al modello di business, e con il tema della genetica diventando sempre più personale, è imperativo che le aziende dimostrino chiarezza e onestà in merito a come i loro dati vengono utilizzati. La sfiducia degli utenti potrebbe tradursi in un rifiuto di utilizzare i servizi offerti da 23andMe, con conseguenze dirette sulle vendite e sulla redditività.
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Anne Wojcicki ha riconosciuto l’impatto che eventi come lo scandalo Cambridge Analytica, in cui i dati personali sono stati raccolti senza consenso, possono avere sulle decisioni di acquisto dei consumatori. Questo potrebbe suggerire che i consumatori stanno diventando più scettici riguardo all’uso dei loro dati, influenzando in modo sostanziale le scelte del mercato della genetica di consumo.
Strategie per il futuro
23andMe ha necessità di rivedere la sua strategia per affrontare le sfide imminenti e rilanciare il proprio business. Dopo aver chiuso la sua unità di scoperta di farmaci e visto dimettersi l’intero consiglio di amministrazione, l’azienda è sotto pressione per dimostrare la propria capacità di adattamento e innovazione nel mercato della genetica di consumo.
Una delle strade che la compagnia sta esplorando è l’espansione del proprio business di telemedicina. Con l’acquisizione di Lemonaid, un servizio di telehealth, 23andMe ha cercato di posizionarsi nel settore emergente della salute a distanza. Offrendo servizi legati alla gestione del peso, come il supporto per farmaci come Ozempic, l’azienda intende attrarre una nuova clientela in cerca di soluzioni pratiche e accessibili.
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Tuttavia, la concorrenza in questo spazio è agguerrita, e 23andMe dovrà distinguersi attraverso un’offerta unica e innovativa. Estelle Giraud, CEO di Trellis Health, sottolinea che la percezione di un marchio affidabile sarà determinante per attrarre clienti in un mercato già saturo di fornitori di servizi telemedici. Questo implica un maggior impegno nel costruire rapporti di fiducia e trasparenza, specialmente dopo il grave furto di dati che ha compromesso la fiducia del pubblico nelle pratiche aziendali.
Inoltre, l’azienda deve considerare di diversificare ulteriormente le proprie fonti di reddito. Dopo la scadenza dell’accordo con GlaxoSmithKline, 23andMe è alla ricerca di nuovi partner nel settore farmaceutico per monetizzare il suo vasto database genetico. La partnership con aziende farmaceutiche potrebbe rivelarsi una via fondamentale per sfruttare i dati raccolti e contribuire allo sviluppo di nuovi farmaci.
Il futuro di 23andMe dipenderà dalla capacità di innovare costantemente la propria offerta, mantenendo al contempo una proposta di valore che risponda effettivamente alle esigenze dei consumatori. Nell’attuale panorama in rapida evoluzione della genetica e della salute, l’azienda deve essere pronta a trasformarsi per rimanere rilevante.
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Il futuro della genetica di consumo: opportunità e sfide
La situazione attuale di 23andMe pone interrogativi cruciali sul futuro della genetica di consumo. Nonostante le difficoltà, ci sono opportunità che la società potrebbe esplorare per ritrovare la propria rotta in un mercato in continua evoluzione. La promozione della salute personalizzata e la medicina preventiva sono settori in espansione, e 23andMe possiede una risorsa unica: un ampio database genetico che potrebbe essere utilizzato per sviluppare servizi innovativi.
Le aziende emergenti nel settore stanno cercando di superare le insoddisfazioni della clientela, integrando servizi che non solo informano, ma che accompagnano anche gli utenti in un percorso di vita sano. Per esempio, soluzioni che offrano coaching personalizzato su dieta e attività fisica sono richieste sul mercato, creando un legame continuo con i clienti. Quest’approccio avrebbe il potenziale di aumentare la fidelizzazione, un aspetto in cui 23andMe ha avuto difficoltà. Khaled Kteily, CEO di Legacy, sottolinea l’importanza di fornire un valore duraturo e non solo un prodotto una tantum.
Inoltre, l’azienda può considerare di tornare a investire nel campo delle collaborazioni farmaceutiche, un settore che, sebbene pertinente, è divenuto più competitivo. Intenzioni di riallacciare legami con il mondo accademico o con start-up specializzate potrebbero rivelarsi vantaggiose, in quanto l’integrazione di competenze diverse potrebbe accelerare l’innovazione nella sperimentazione di nuovi farmaci e nel comprendere come i dati genetici possono influenzare la risposta ai trattamenti.
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La credibilità, tuttavia, rimane un tema centrale. La ricostruzione della fiducia dei consumatori è fondamentale e dovrà richiedere azioni concrete. La trasparenza riguardo all’uso dei dati genetici e l’adozione di politiche rigorose sulla protezione della privacy devono diventare priorità strategiche per 23andMe. Le esperienze passate hanno mostrato che i clienti sono sempre più diffidenti verso le aziende che gestiscono i loro dati personali, e un cambiamento autentico nelle pratiche aziendali potrebbe facilitare il riscatto dell’immagine del marchio.
Il percorso di 23andMe non sarà facile. Sarà necessario un cambiamento radicale di strategia per non solo superare questa crisi, ma anche per prosperare in un futuro dove la genetica di consumo potrebbe ridefinirsi. Quest’orizzonte promettente richiederà innovazione, adattamento e, soprattutto, una profonda comprensione delle esigenze e delle aspettative dei consumatori.
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