Violazione dei dati personali e della privacy, brutte notizie dall’operazione “Data retention” delle Fiamme gialle: codice violato in 9 casi su 11
Tutto nasce da una serie di verifiche del Nucleo Speciale Privacy di Roma che ha controllato il rispetto delle norme sulla privacy da parte di numerosi operatori telefonici e fornitori di servizi internet.
Considerando che gli uomini dello speciale reparto hanno riscontrato 9 violazioni al Codice su 11 casi analizzati, i risultati non sono molto tranquillizzanti.
L’operazione ‘data retention’, si inserisce nell’ambito delle attività realizzate a supporto del Garante della Privacy e ha rilevato violazioni relative alla conservazione dei dati di traffico oltre i termini previsti, alla mancata adozione delle misure minime di sicurezza, e alla mancata adozione di alcune delle ulteriori misure di protezione prescritte dal provvedimento del Garante, quali l’uso di tecnologie di riconoscimento biometrico per selezionare l’accesso ai dati e la cifratura dei dati.
Ora la parola passa al Garante che a breve dovrà valutare le misure adottate e la liceità dei trattamenti con particolare attenzione al trasferimento dei dati all’estero. Al termine dell’operazione sono state trasmesse due segnalazioni al Ministero dello sviluppo economico e predisposta una segnalazione all’Autorità Giudiziaria con l’ipotesi di reato di violazione delle misure minime di sicurezza.
Il trattamento dei dati di traffico telefonico e telematico consente agli operatori di disporre di una serie di importanti informazioni quali tra l’altro il numero chiamato, ora, data e durata del contatto nonché la localizzazione degli apparati degli utenti in caso dell’utilizzo di un telefono mobile. Informazioni che continuano a crescere e a prendere valore, anche grazie alla diffusione di smartphone e tablet.
Dati e informazioni che devono essere gestiti con manica molto stretta perchè, molto spesso, “tracciano” buona parte dei movimenti della nostra vita, e non possono certamente essere a disposizione di chiunque si ingegni a farli propri. Fatte salve, ovviamente, le disposizioni e necessità delle Autorità inquirenti che sono preposte alla sicurezza e alla protezione pubblica.