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BlackRock Outlook 2023. Restringimento monetario, mutamento del mercato obbligazionario, inflazione

  • Paolo Brambilla
  • 14 Dicembre 2022

Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist BlackRock Italia, affronta i temi più attuali nel suo intervento di oggi sulla visione di BlackRock per il 2023.

Indice dei Contenuti:
  • BlackRock Outlook 2023. Restringimento monetario, mutamento del mercato obbligazionario, inflazione
  • Inflazione e mercati


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E’ fuori discussione che troviamo in un nuovo regime di maggiore volatilità, sia in termini di economia, sia in termini di mercati finanziari. Una certa differenza però va sottolineata fra il mercato europeo e quello statunitense.

“Non pensiamo che questo regime sia destinato a cambiare e riteniamo che gli investitori dovranno adattare le loro strategie d’investimento a questo nuovo contesto. Il nostro scenario di investimento per il 2023 presenta tre temi fondamentali: il primo, valutare gli impatti negativi sul ciclo economico del restringimento monetario del 2022, il secondo, ripensare gli investimenti nell’obbligazionario e il terzo, convivere con un’inflazione più alta” dichiara Bruno Rovelli (nella foto).

Per quanto riguarda il primo tema, valutare gli impatti negativi sul ciclo economico, e valutare il danno provocato da elementi di forte impatto come lo shock energetico, l’aumento dei tassi, ecc., BlackRock ritiene certo che da ora seguirà un periodo di recessione in Europa, e molto probabilmente anche negli Stati Uniti. Anche se questo scenario non è ancora riflesso nei prezzi dei mercati azionari: solo quando la realtà della recessione sarà evidente a tutti, le banche centrali fermeranno il ciclo di restringimento monetario. In effetti lo scenario prezzato nelle aspettative si colloca intorno al 3,5% negli USA e1,3% in Europa, ma contrasta con le discese degli ultimi tempi.

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Il secondo tema, ripensare gli investimenti nel mercato obbligazionario, è doveroso in questo momento. In passato, all’arrivo della recessione, gli investitori accumulavano obbligazioni a lungo termine in attesa di un aggressivo ciclo di allentamento monetario da parte delle banche centrali.  Questa volta le banche centrali potrebbero non seguire il copione storico, rendendo meno attraente scommettere su futuri ribassi dei tassi d’interesse. Un vero cambiamento non è prevedibile prima del 2024.

Il terzo tema riguarda il convivere con l’inflazione: purtroppo la visione dei prossimi anni non è rosea. Tre fattori di lungo termine, ovvero l’invecchiamento della forza lavoro, la frammentazione geopolitica e la transizione verso un mondo a zero emissioni, manterranno l’inflazione più alta rispetto ai livelli pre-pandemici. Unica nota positiva potrebbe verificarsi nel 2023, con una lieve diminuzione dell’inflazione rispetto al 2022.

Lo shock energetico produce i suoi effetti lentamente; ricordiamo che i sussidi governativi, che hanno in qualche modo attenuato l’impatto immediato, non dureranno in eterno. Né Il fenomeno è stato ancora assorbito.

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“In conclusione” conferma Bruno Rovelli “riteniamo che il copione seguito dagli investitori in periodi analoghi del passato potrebbe non funzionare nell’affrontare la prossima recessione. Ci aspettiamo mercati che continueranno a rimanere volatili, riflettendo scenari mutevoli sul ciclo economico, inflazione e politica monetaria. In questo contesto, correzioni più frequenti ai portafogli di investimento potrebbero essere necessarie”. 

Inflazione e mercati

Negli anni ’80 l’inflazione era stabile e sostanzialmente declinante, ma ora siamo entrati in un nuovo “framework”: le banche centrali sono caute  nell’abbassare gli interessi e la tendenza a lungo termine è negativa. I mercati nel prossimo anno sono generalmente  attesi flat, o con lieve crescita degli utili, ma non è detto che sia così. Anzi è più probabile che gli utili scenderanno e che le banche centrali non taglieranno gli interessi.

Per questo BlackRock mantiene una visione negativa sul mercato obbligazionario e ritiene che il ruolo delle obbligazioni in portafoglio si stia decisamente modificando. Con la remunerazione di oggi praticamente nulla, meglio la curva di rendimento a breve, se la stabilità è lo scenario migliore che ci possiamo aspettare. A chi conviene prendersi il rischio a 10 anni? Alla fine la FED accetterà un’inflazione intorno al 3%, ma il mercato al momento non sta prezzando così, è più ottimista. Meglio si sta comportando solo il segmento “investment grade” che fronte di un rischio valutabile intorno allo 0,5%, può offrire un 1,5%. Ovviamente non va dimenticata una certa diversificazione.


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Paolo Brambilla

Paolo Brambilla, bocconiano, ha seguito il mondo economico-finanziario per molti anni. Consigliere dell'Ordine dei Giornalisti di Lombardia, scrive di finanza, cultura e innovazione digitale su varie testate. E' direttore responsabile de La Mia Finanza green www.lamiafinanza.com e dirige l’Agenzia di stampa Trendiest Media www.trendiest.it E' editor in chief di www.assodigitale.it Rotariano, è stato Assistente del Governatore del Distretto 2041.

 


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