Traffico Siti Web in Calo per Google: Nuove Prove Contro L’Intelligenza Artificiale Overviews

Riduzione del traffico verso i siti web a causa degli AI Overview di Google
La rivoluzione apportata dagli AI Overview di Google ha ridefinito in modo significativo il flusso di traffico verso i siti web tradizionali. Questi riassunti automatici compaiono nella parte superiore delle pagine dei risultati di ricerca, fornendo risposte immediate e dettagliate che spesso soddisfano l’esigenza informativa dell’utente senza la necessità di cliccare su altri collegamenti esterni.
Indice dei Contenuti:
Uno studio approfondito condotto dal Pew Research Center ha evidenziato un calo marcato dei clic sulle pagine web originali in presenza degli AI Overview: mentre le pagine di ricerca prive di questi strumenti registrano un tasso di clic verso link esterni pari al 15%, nelle SERP con AI Overview tale percentuale scende all’8%, praticamente dimezzandosi. Questo evidenzia una diffusione sempre più ampia e una capacità degli AI Overview di catturare direttamente l’attenzione dell’utente, sottraendo traffico cruciale ai publisher e ai siti informativi.
La penetrazione di queste risposte generate dall’intelligenza artificiale è ormai significativa, coinvolgendo circa un quinto del totale delle ricerche effettuate su Google, con una crescente presenza nelle query più complesse o formulate in forma discorsiva o interrogativa. Ciò comporta un’implicita erosione del traffico organico verso siti che tradizionalmente avevano un ruolo centrale nell’erogazione di contenuti e informazioni, modificando profondamente le dinamiche di visibilità e monetizzazione nel panorama digitale.
Impatto degli AI Overview sul comportamento degli utenti nelle ricerche online
L’introduzione degli AI Overview ha profondamente modificato il modo in cui gli utenti interagiscono con i risultati di ricerca, influenzando comportamenti e abitudini consolidate. La probabilità che chi effettua una ricerca si limiti a consultare la risposta sintetica fornita dall’IA è notevolmente aumentata, soprattutto nelle query più articolate e nelle ricerche sotto forma di domanda, che costituiscono ormai una percentuale significativa del totale.
Secondo il report del Pew Research Center, oltre il 60% delle domande poste su Google oggi si risolvono direttamente all’interno degli AI Overview, senza che l’utente senta l’esigenza di cliccare su link esterni. Questo fenomeno riduce drasticamente l’approfondimento e la navigazione verso le fonti originali, creando un modello di ricerca fortemente passivo e autoreferenziale, che si traduce in una minore esplorazione del web.
Inoltre, l’analisi mette in luce come solo una minima parte degli utenti – circa l’1% – interagisca con i link presenti all’interno dei box AI, che rimandano in prevalenza a piattaforme come Wikipedia, YouTube e Reddit. Questi dati sottolineano non solo un cambiamento nel percorso di fruizione delle informazioni, ma anche una consolidata dipendenza da un ristretto numero di fonti, spesso già monopolizzate da Google stessa.
Un ulteriore elemento critico riguarda l’abbandono anticipato della sessione di ricerca: con la presenza degli AI Overview, il 26% delle sessioni si interrompe immediatamente dopo la consultazione della risposta generata, percentuale che scende al 16% nelle ricerche senza IA. Ciò evidenzia una crescente tendenza degli utenti a non approfondire oltre la sintesi presentata, riducendo la circolazione e la verifica delle informazioni e limitando il traffico alle pagine web originali.
Conseguenze e rischi dell’affidamento crescente alle risposte generate dall’intelligenza artificiale
L’affidamento crescente agli AI Overview di Google comporta diverse implicazioni preoccupanti per la qualità dell’informazione e per il sistema stesso della ricerca online. La centralizzazione delle risposte in un singolo box sintetico determina un netto ridimensionamento della pluralità delle fonti consultate, condizionando l’utente a un consumo passivo e superficiale dei contenuti. La riduzione del click-through verso siti web originali non è solo un problema economico per gli editori, ma può anche tradursi in una perdita di controllo sulla verifica e sul contesto delle informazioni diffuse.
Uno dei rischi più evidenti è legato alle cosiddette “hallucinations”, errori o falsità generate dall’intelligenza artificiale che vengono presentate come dati certi. Nonostante i continui miglioramenti tecnologici, i modelli linguistici di ultima generazione non sono ancora in grado di garantire un’assoluta accuratezza e possono erroneamente riportare dati inesatti o addirittura pericolosi. Citazioni di fonti non attendibili o interpretazioni distorte aumentano il rischio che l’utente acquisisca informazioni fuorvianti senza possibilità di confronto diretto con contenuti originali e verificati.
In aggiunta, la concentrazione delle fonti citate negli AI Overview su piattaforme come Wikipedia, YouTube e Reddit accentua una certa dipendenza da canali spesso poco controllabili sotto il profilo della qualità e della verificabilità delle informazioni. Questa dinamica limita la diversificazione delle prospettive e può favorire la diffusione di contenuti omogenei o addirittura manipolati.
Il fenomeno modifica profondamente anche la navigazione complessiva sul web, spostando l’esperienza dall’esplorazione attiva alla fruizione immediata e autoreferenziale delle risposte. La conseguenza è una crescente dispersione dell’attenzione e un più elevato tasso di abbandono delle sessioni di ricerca, con un impatto potenzialmente dannoso per la cultura digitale e la libertà informativa degli utenti.
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