Il Wi-Fi è tornato libero e pubblico oppure no? La genesi di una legge controversa.
In questi caldi giorni di luglio, coloro che amano la tecnologia e sopratutto adorano navigare sul web sui loro dispositivi mobili, sia che si tratti di tablet, sia che si tratti di Smartphone o iPhone possono tirare un lungo sospiro di sollievo: dopo un lungo tira e molla, finalmente il Wifi pubblico è stato confermato ma non soltanto, in quanto ora non sarà più necessario doversi identificare per poter accedere alla linea pubblica.
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Diverso tempo fa infatti, per potersi collegare ad una rete pubblica era necessario doversi identificare, ovvero inserire i propri dati personali per registrarsi e successivamente inserire username e password: grazie alle recentissime modifiche apportate proprio la scorsa notte al decreto del Fare, questa semplice operazione di identificazione è stata eliminata, e pertanto chiunque potrà connettersi alla rete pubblica Wifi senza che la sua privacy, seppur in maniera poco invasiva, venisse in un qualche modo minacciata.
E’ stata pertanto necessaria una modifica scritta affinché le identificazioni nel momento in cui qualcuno decidesse di navigare sul web tramite linea pubblica: seppur il decreto Pisanu, ovvero quello che imponeva la sicurezza sulla navigazione era decaduto dopo pochissimo tempo dalla sua nascita, ci sono voluti due anni affiché venisse modificato da parte della Camera dei Deputati e questo decreto e questa troppa sicurezza venissero eliminati del tutto.
Tutti potranno quindi navigare sul web senza problemi nelle zone in cui la linea viene garantita, ma come spesso accade, una medaglia è composta da due facce, e se c’è una buona notizia questa viene accompagnata da una notizia che sicuramente farà storcere il naso a diverse persone: con l’eliminazione della sicurezza, il Governo ha deciso di tagliare i fondi al progetto utile per eliminare le differenze di velocità di connessione, e pertanto salta lo stesso progetto che garantiva una copertura del segnale della linea d’internet di due Mega bit gratuito per tutti gli italiani, che si ritroveranno quindi senza linea gratuita nelle strade della loro città.
Questo progetto pare quindi sia stato cancellato, e con esso anche la possibilità di garantire agli italiani una copertura del segnale minima uguale per tutti, senza grosse differenze: i fondi pubblici verranno pertanto destinati alle emittenti televisive locali, ed in Parlamento pare ci siano disaccordi sia su questa scelta che su quella di rendere libero il segnale Wifi senza identificazione.
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Ad esempio, Marco Meloni del PD pare non sia molto contento di questa liberalizzazione, chiedendo al Parlamento di tornare sui propri passi per quanto riguarda questo progetto, mentre Stefano Quintarelli di Scelta Civica pare sia contrario a destinare i fondi alla TV locali, poiché questo secondo il suo punto di vista e quello del suo partito potrebbe essere un grave errore da evitare.
In qualsiasi caso vedremo come andranno a finire le prossime evoluzioni della situazione, non è detto che arrivi un richiamo dalla Comunità europea per violazione delle regole comunitarie, come sostiene Raffaele Barberio di Key4biz.
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