Tether interrompe EURT: Scadenza per la riscossione dei token stabilita
Discontinuazione di EURT e scadenza per il rimborso
Tether ha annunciato che gli attuali possessori della stablecoin EURT, ancorata all’euro, devono completare il rimborso dei loro token entro il 27 novembre 2025. Questa decisione prende forma nel contesto di un panorama normativo europeo in continuo mutamento, che ha spinto l’azienda a non supportare più il prodotto. Tether ha confermato che questa cessazione riguarderà tutti i token EUR₮ presenti su qualsiasi blockchain.
Il CEO di Tether, Paolo Ardoino, ha sottolineato che la scelta di interrompere il servizio per EURT è stata fatta con consapevolezza. “Fino a quando non sarà implementato un quadro normativo in Europa più attento ai rischi – che promuova l’innovazione, offra stabilità e protezione ai nostri utenti e riduca i potenziali rischi sistemici per il sistema bancario – abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi su altre iniziative,” ha scritto Ardoino su X.
Prima dell’annuncio, la capitalizzazione di mercato di EURT si aggirava attorno ai 38 milioni di dollari, un importo relativamente modesto rispetto al totale delle stablecoin emesse da Tether, che supera i 133 miliardi di dollari, come riportato da DefiLlama. La stablecoin EURT ha visto un’adozione limitata rispetto a USDT, l’altro prodotto di punta di Tether.
Con la cessazione di EURT, Tether intende riorientare le proprie risorse verso nuove aree di sviluppo, riflettendo una strategia reattiva alle sfide normative in Europa.
Dichiarazione di Paolo Ardoino su X
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha comunicato attraverso un post su X le motivazioni dietro la decisione di interrompere il supporto per EURT. Il suo intervento sottolinea l’importanza di adottare un approccio cauto in un contesto normativo in rapida evoluzione. Ardoino ha specificato che la decisione di cessare EURT non è stata di certo presa a cuor leggero. “Fino a quando non sarà implementato un quadro normativo in Europa più attento ai rischi – che promuova l’innovazione, offra stabilità e protezione ai nostri utenti e riduca i potenziali rischi sistemici del sistema bancario, abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi su altre iniziative,” ha affermato.
Questo chiarimento è cruciale per comprendere la posizione di Tether in un panorama critico, dove le nuove normative possono influenzare significativamente il modo in cui le stablecoin operano. L’approccio risoluto di Ardoino indica un intento chiaro di non compromettere la sicurezza degli utenti mentre l’azienda naviga le incertezze del mercato europeo. La decisione di rifocalizzarsi su progetti innovativi sottolinea un impegno a lungo termine verso lo sviluppo tecnologico, pur mantenendo la priorità sulla sicurezza e sulla stabilità per gli utenti.
Ardoino ha anche enfatizzato che le sfide normative sono in parte responsabili della scarsa adozione di EURT rispetto a USDT. La mancanza di una regolamentazione chiara e la complessità del mercato europeo limitano significativamente il potenziale di crescita di EURT e di altre stablecoin simili. Con questa interazione su X, Tether desidera rassicurare i possessori di EURT e l’intera comunità crypto che la loro sicurezza resta al primo posto durante questa transizione.
Impatto sul mercato e confronto con altri stablecoin
La notizia della cessazione del supporto per EURT ha suscitato un’interessante analisi del suo impatto sul mercato delle stablecoin. Prima dell’annuncio, la capitalizzazione di mercato di EURT era di circa 38 milioni di dollari, cifra che la collocava in una posizione marginale rispetto all’ecosistema maggiore delle criptovalute. Tether, con la sua emessa USDT, ha consolidato una leadership significativa nel settore, detenendo oltre 133 miliardi di dollari in totale di stablecoin in circolazione. A confronto, la scarsa adozione di EURT evidenzia la difficoltà di questi asset a conquistare una base di utenti più ampia.
In un contesto di crescente dominio di altre stablecoin, le sfide regolatorie affrontate da EURT, e quindi la decisione di Tether, sono segnali chiari delle tensioni esistenti in questo spazio. Tether ha precedentemente lavorato per mantenere la fiducia degli investitori e facilitare il funzionamento delle sue stablecoin. Tuttavia, il mercato europeo, nonostante il potenziale significativo, ha dimostrato di essere complesso e ricco di incertezze.
Più in generale, gli investitori stanno iniziando a guardarne altre alternative alle stablecoin, in particolare quelle che possono garantire un sostegno normativo come le nuove proposte di stablecoin compliant con MiCAR. I progetti emergenti come EURQ e USDQ, che verranno sviluppati in collaborazione con Quantoz Payments, si stano affermando come potenziali sostituti per gli utenti in cerca di opzioni più conformi, mentre la necessità per asset garantiti in modo robusto e sostenibile continua a crescere.
Questa situazione relativa a EURT e alla sua recessione di mercato non si limita solo ai numeri. Rappresenta anche una riflessione più ampia sul futuro delle stablecoin e il modo in cui operatori e normatori si confronteranno con questi asset nei prossimi anni. La transizione di Tether verso un focus più strategico, anziché rispondere unicamente alle rendite di monetizzazione del popolo crypto, fornisce una nuova prospettiva per la gestione delle stablecoin in un panorama normativo in evoluzione.
Nuovi progetti e priorità di Tether
Tether si sta preparando a realizzare nuovi progetti, spostando la propria attenzione verso iniziative che promettono di rispondere alle sfide normative e ai cambiamenti del mercato. Dopo l’annuncio della cessazione del supporto per EURT, la compagnia si concentrerà sullo sviluppo di stablecoin MiCAR-compliant, come EURQ e USDQ, facilitate dalla piattaforma tecnologica Hadron, progettata per l’emissione e la gestione di asset digitali. Questo pivot strategico è stato comunicato dal CEO Paolo Ardoino attraverso un post su X, in cui ha evidenziato l’intento di utilizzare il know-how accumulato da Tether per innovare nell’ambito della tokenizzazione degli asset.
Hadron si propone non solo di essere un veicolo per stablecoin, ma anche di abilitare la tokenizzazione di una molteplicità di asset, inclusi azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari. Questa piattaforma integrerà strumenti di conformità e anti-riciclaggio, ponendo una forte enfasi sulla sicurezza e sull’affidabilità delle operazioni. Inoltre, l’orientamento di Tether verso una tecnologia che faciliti l’accesso ai mercati per un ampio range di attori, dai governi alle aziende private, riflette un approccio inclusivo e lungimirante che ambisce a stabilire nuovi standard per le stablecoin.
La scelta di concentrare gli sforzi su Hadron indica un chiaro intento di Tether di rimanere all’avanguardia nel settore delle criptovalute, rispondendo non solo alle esigenze di mercato ma anche alle crescenti aspettative normative europee. Con una capitalizzazione di oltre 133 miliardi di dollari, Tether ha dimostrato la sua capacità di adattarsi e innovare anche in tempi difficili, e ora si prepara a esplorare nuove dimensioni del mercato, puntando sulla creazione di stablecoin che siano in linea con i requisiti Regolatori europei.
Preoccupazioni della comunità crittografica e contesto normativo europeo
La decisione di Tether di dismettere la sua stablecoin EURT ha generato un acceso dibattito all’interno della comunità crittografica, specialmente in relazione alle normative europee in continua evoluzione. Con il crescente controllo del Parlamento Europeo sulla regolamentazione delle criptovalute attraverso il pacchetto di norme MiCAR, è emersa una complessità che preoccupa molti investitori e operatori del settore. ESPRESSA DALL’INFLUENTE VOCE DELLA COMUNITÀ, LA SACRIFICABILITÀ DELLE STABLECOIN ANCORATE A VALUTE FIAT, COME EURT, È STATA MESSA IN DIBATTITO. Le restrizioni previste dalle nuove regole penalizzano tali token, minando la loro liquidità e accessibilità.
La comunità crittografica ha sollevato interrogativi significativi sull’impatto delle regolazioni europee nei confronti della stabilità e della sicurezza delle stablecoin. In un post su X, l’esperto di criptovalute Fabio Anemone ha sottolineato i temi delicati connessi alla conformità bancaria: “Le richieste di MiCAR sono insostenibili, costringendoci a utilizzare USDT/EURT, che sono sovra-collateralizzati, mentre siamo obbligati a far riferimento a strumenti con solo il 10% di copertura in una banca europea”. Tale affermazione riflette un malcontento diffuso: la sensazione che le norme siano più orientate alla protezione degli istituti bancari piuttosto che alla salvaguardia degli utenti.
Le opinioni critiche hanno un fondamento reale nelle attese del mercato; sebbene l’implementazione di un quadro normativo più rigido possa contribuire alla sicurezza complessiva del settore, la chiusura verso stablecoin consolidate, come EURT, potrebbe comportare una diminuzione della fiducia da parte degli investitori. La conseguente incertezza sta spingendo molti a esplorare alternative più flessibili e meno vincolate da regole restrittive, spostando le loro preferenze verso altri progetti in sviluppo.
In questo contesto, la strategia di Tether appare prudente e reattiva alle circostanze. L’azienda ha confermato il suo impegno per la tutela degli utenti e la sostenibilità dei suoi prodotti, elaborando soluzioni che perseguano l’innovazione e, al contempo, rispettino le normative. La risposta della comunità crittografica ai recenti sviluppi rimane, pertanto, cruciale per comprenderne l’evoluzione futura in un ambiente normativo complesso e in rapida evoluzione.