La televisione batte i new media ed internet anche tra i giovani ed il telegiornale resta al primo posto come spiega il rapporto del Censis
Resi noti da alcuni giorni i risultati dell’11° Rapporto Censis/Ucsi sulla Comunicazione, “L’evoluzione digitale della specie”, lascia perplessi il fatto che nonostante l’utilizzo di internet sia in forte aumento, una larga fetta di giovani tra i 14 e i 29 anni (75%) preferisca ancora informarsi con la televisione.
Consolatorio che gli studiosi del Censis nell’indicare questa percentuale abbiano ricordato che si tratta “solo” del 75% (come per dire “i risultati possono ancora cambiare”), poiché gli stessi giovani che usano largamente internet per comunicare, divertirsi e anche, in fondo, informarsi sono il 90,4% .
La tv in Italia è ancora il mezzo preferito dalla stragrande maggioranza della popolazione (la usano il 97,4% di italiani, senza limiti di età) per essere informati di ciò che avviene fuori dalla porta di casa e nel mondo. Un’informazione che però passa dal filtro dei vari telegiornali.
Ciò che stupisce dunque è che nonostante le critiche dirette ai diversi canali per una manipolazione più o meno forte delle notizie, gli italiani preferiscano comunque affidarsi alle varie emittenti per essere informati.
L’aumento dell’utilizzo di internet (+1,4% rispetto all’anno precedente), che porta il 63,5% della popolazione in rete, non ha ancora modificato questa abitudine.
Chi sperava che l’avvento di internet, dei social network e di una connessione più veloce cambiasse questo status quo è andato (per il momento) deluso. È vero che sempre più italiani, e non solo giovani, sono iscritti sui principali social network: tra coloro che accedono con regolarità ai servizi di internet il 69,8% è iscritto a Facebook (con un aumento del 6,3% rispetto all’anno scorso), cioè il 44,3% di tutta la popolazione italiana; YouTube è largamente usato dal 61% di coloro che utilizzano la rete (il 38,7% di tutta la popolazione); e Twitter, anche se un po’ in sordina, è utilizzato abbastanza dagli internauti (15,2%).
A ciò si unisce una connessione più stabile rispetto agli anni scorsi (l’Adsl è il tipo di connessione più usato, 62,9%) e il wi-fi sempre più diffuso (40,9%) grazie al numero crescente di smartphone (a usarlo sono per lo più giovani, 66,1%, contro un 6,8% di over 65). Ma tutto ciò non ha suscitato nessun risveglio “mediatico”, a fronte anche di un calo di lettori della carta stampata, dove i quotidiani registrano un ulteriore -2%, senza che la press online abbia tratto qualche beneficio.
L’impressione è che i mezzi ci siano (e anche ben sviluppati), le modalità per accedervi anche, ma la curiosità e la voglia di avere un punto di vista diverso o molteplice meno.
L’unica alternativa alla televisione è dunque decidere di non informarsi.