Riduzione del danno Filippine appello urgente per azioni concrete alla COP11 ambiente sostenibile

Riduzione del danno e politiche globali sul tabacco
La riduzione del danno rappresenta una strategia cruciale per ripensare le politiche globali di controllo del tabacco, specialmente alla luce di evidenze scientifiche ormai consolidate. Le alterative alla combustione tradizionale, come le sigarette elettroniche e altri strumenti di riduzione del danno, offrono opzioni più sicure per i consumatori che non riescono o non vogliono smettere completamente di fumare. _È la combustione, non la nicotina, il fattore responsabile delle principali patologie legate al tabacco_, come evidenziato da numerosi studi internazionali. Tuttavia, molte Convenzioni, tra cui la Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms (Fctc), mostrano ancora posizioni rigide che trattano con la stessa severità prodotti meno dannosi e il fumo tradizionale.
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Le politiche attuali spesso escludono il riconoscimento formale di queste alternative come strumenti validi per la salute pubblica, nonostante la presenza di normative nazionali più equilibrate che riconoscono la necessità di regolamentare le nuove tecnologie in modo responsabile e scientificamente fondato. Ad esempio, nelle Filippine, la legge approvata nel 2022 ha sancito ufficialmente che la tutela della salute pubblica deve andare oltre il semplice divieto, abbracciando regolamentazioni che riflettano il progresso scientifico e l’innovazione nel settore della riduzione del danno. Questo approccio rappresenta un modello avanzato che altre nazioni e organismi internazionali potrebbero adottare per bilanciare efficacemente la protezione della salute con il rispetto per le scelte individuali dei consumatori.
Il dibattito internazionale in vista della Conferenza delle Parti della Fctc di novembre si concentra quindi sull’esortazione a un aggiornamento delle politiche globali, affinché incorporino in modo pieno e scientificamente informato i principi della riduzione del danno. Solo così sarà possibile favorire un cambiamento sostanziale nella lotta contro le malattie correlate al fumo e riconoscere il ruolo chiave che alternative meno rischiose possono avere nel migliorare la salute pubblica su scala globale.
Il ruolo dei consumatori e delle evidenze scientifiche
Il coinvolgimento attivo dei consumatori nelle politiche di controllo del tabacco è fondamentale per un approccio efficace alla riduzione del danno. In molte sedi decisionali, tuttavia, i rappresentanti di chi utilizza prodotti alternativi o vuole smettere finiscono per essere esclusi o stigmatizzati. Anton Israel, presidente della Nicotine Consumers Union of the Philippines, ha denunciato questa marginalizzazione, sottolineando come la prossima Cop11 debba rappresentare un’opportunità per ascoltare i consumatori e includerli nel processo decisionale. Il loro punto di vista è cruciale per comprendere le reali esigenze e sviluppare strategie coerenti ed efficaci.
La riduzione del danno si fonda su principi semplici ma essenziali: offrire alternative scientificamente validate per chi non riesce o non vuole smettere con il fumo tradizionale, promuovere progressi graduali anziché soluzioni perfezioniste, e coltivare fiducia anziché paura o stigmatizzazione. Questi concetti sono sostenuti anche da esperti come Lorenzo Mata, presidente dell’associazione Quit for Good, che ha evidenziato come un approccio pragmatico alla salute pubblica debba basarsi su dati concreti e non pregiudizi ideologici.
Dal punto di vista medico, numerose evidenze confermano il nesso tra fumo e patologie complesse; l’urologo Rogerio Varela ha ricordato l’impatto del fumo su malattie urologiche come prostatite e tumori di prostata e vescica. La medicina filippina riconosce la riduzione del danno come uno strumento valido per diminuire l’incidenza di danni correlati al tabagismo, auspicando un’integrazione più ampia nei protocolli di cura. Parallelamente, la prospettiva di esperti internazionali come il medico portoghese Rohan Savio Sequeira indica che modifiche politiche mirate a includere strumenti di riduzione del danno potrebbero salvare decine di milioni di vite in Paesi ad alta prevalenza di fumatori come l’India.
Impatto economico e sanitario nelle Filippine
Le conseguenze sanitarie ed economiche del tabagismo rappresentano una sfida pressante per le Filippine, dove la diffusione del fumo grava pesantemente sul sistema sanitario e sulla produttività nazionale. Come evidenziato dal professor Christopher Cabuay, docente di economia presso la De La Salle University, il costo annuale delle malattie legate al tabacco supera i 9,8 miliardi di dollari, pari a circa il 2,48% del prodotto interno lordo. Questa cifra riflette non solo le spese dirette per le cure mediche, ma anche le significative perdite di produttività dovute a malattia e mortalità precoce.
Un passaggio strategico verso l’adozione di prodotti per la riduzione del danno potrebbe generare risparmi considerevoli. Secondo lo studio del professor Cabuay, se metà dei fumatori adulti filippini adottasse alternative meno nocive, il Paese potrebbe risparmiare fino a 3,4 miliardi di dollari all’anno. Tale riduzione dei costi deriverebbe da una minore incidenza di patologie correlate al fumo, con conseguenti meno ricoveri, trattamenti medici e assenze dal lavoro.
Dal punto di vista sanitario, l’impatto del tabagismo si manifesta in numerose patologie croniche e tumorali, con un particolare effetto su organi quali la prostata, la vescica e i reni, come sottolineato dall’urologo Rogerio Varela. La riduzione del danno appare quindi non solo una misura pragmatica, ma una necessità clinica per limitare gli effetti deleteri del fumo su più fronti. Le evidenze locali, così come quelle internazionali, rafforzano la necessità di introdurre politiche pubbliche più flessibili, capaci di integrare strumenti di riduzione del danno nel sistema sanitario nazionale e nelle strategie di prevenzione.
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