Sviluppo della banda ultralarga: Telecom Italia e Fastweb insieme
Della serie “quasi amici”, senza nessun defilippismo, perché Telecom Italia e Fastweb – dopo anni di rivalità – hanno firmato un accordo per sperimentare insieme le nuove tecnologie Fttc (Fiber to the cabinet) che prevedono di condurre la fibra ottica fino agli armadietti alla base delle case.
Si tratta di un patto per lo sviluppo della banda ultralarga, senza vincoli di esclusiva, per raggiungere soluzioni innovative e portare i 100 mega di velocità usando sia la fibra che il rame, come prevede il memorandum of understaning firmato il 24 aprile e valido fino a dicembre 2016 che coinvolge anche Alcatel Lucent e Huawei.
Una notizia che arriva a pochi giorni dal rifiuto di Metroweb alla proposta di Telecom di assumerne il controllo in due tappe graduali: prima salendo al 40% (più il 10% senza diritto di voto) e successivamente – dopo un periodo di 4-5 anni – arrivare al 100%. Il no è però arrivato secco dagli azionisti, anche perché Vodafone – che deve solo formalizzare il piano d’ingresso nella società – e Wind vorrebbero essere concorrenti della partita, mentre Telecom non ha intenzione di perdere il vantaggio competitivo della rete in fibra di rame che garantisce le comunicazioni lungo tutta la penisola.
A questo punto, però, la critica di Telecom al progetto di Metroweb si fa anche tecnologica: per raggiungere infatti la velocità di 100mega il piano degli azionisti di Metroweb prevede di installare una cabina (dove arriva la fibra e da dove partono i collegamenti per le abitazioni) per ogni operatore; Telecom, invece, crede che si possa utilizzare una sola cabina, riducendo l’impatto dell’operazione e massimizzando la velocità. In questo modo vengono lasciate alle spalle le polemiche sulle società della rete “in condominio”.
Da un lato emerge pertanto la voglia di Telecom di essere a capo di un progetto fondamentale per lo sviluppo del Paese in linea con l’Agenda Digitale (50% della popolazione raggiunta dalla banda ultralarga), dall’altro vige invece un certo scetticismo verso il piano Metroweb. Il messaggio che l’ex monopolista manda al governo è comunque chiaro: Metroweb può essere un acceleratore dello sviluppo della banda ultralarga, ma noi possiamo andare avanti per la nostra strada senza problemi.
La partita è aperta: per la realizzazione della rete Palazzo Chigi ha garantito fino a 6 miliardi di investimenti, oltra a incentivi e vantaggi fiscali, proprio per favorire analoga spesa da parte dei privati. Tuttavia, per non disperdere le risorse, il governo avrebbe sperato in un’unica partnership, usando come polo aggregatore proprio Metroweb.
Nel dettaglio, l’intesa tra i due operatori si svolgerà due fasi: a maggio con una serie di test e sperimentazioni nei laboratori di Telecom a Torino e di Fastweb a Milano della tecnologia Vdsl enhanced (fornita da Alcatel Lucent e da Huawei) su architettura Fttc (fibra fino all’armadio e poi rame fino a casa); da ottobre la realizzazione concreta di collegamenti sul campo in diverse città italiane per rendere disponibili agli utenti velocità superiori ai 100 megabit al secondo. I risultati della sperimentazione, come dichiarano Telecom Italia e Fastweb, saranno ovviamente messi a disposizione del mercato.