SpaceX pronta a riportare a Terra gli astronauti della missione Starliner
Titolo dell’articolo: SpaceX si prepara a lanciare la missione per riportare gli astronauti di Starliner sulla Terra
SpaceX si prepara a lanciare la missione per riportare gli astronauti di Starliner sulla Terra
NASA astronauta Nick Hague e il cosmonauta russo Aleksandr Gorbunov sono pronti per il lancio di sabato dalla Space Coast della Florida a bordo di una navetta SpaceX Dragon, diretti verso un’escursione di cinque mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il duo è programmato per il decollo atop un razzo Falcon 9 di SpaceX alle 13:17 EDT (17:17 UTC). Le previsioni del tempo sono un po’ incertaini, con un 55% di possibilità di condizioni favorevoli al lancio dalla Cape Canaveral Space Force Station. Il lancio potrà essere seguito in diretta su YouTube da NASA, incorporato qui.
Questa sarà la quindicesima missione di equipaggio di SpaceX dal 2020 e il decimo lancio di astronauti per NASA; tuttavia, il lancio di sabato presenta alcune peculiarità. “Tutte le nostre missioni hanno sfide uniche e questa, penso, rimarrà memorabile per molti di noi,” ha affermato Ken Bowersox, amministratore associato di NASA per le operazioni spaziali.
In primis, solo due persone saliranno a bordo del veicolo spaziale Crew Dragon Freedom, invece del tradizionale equipaggio di quattro astronauti. Questa missione, nota come Crew-9, prevedeva inizialmente Hague, Gorbunov, il comandante Zena Cardman e l’astronauta NASA Stephanie Wilson. Tuttavia, il problematico volo di prova della navetta Starliner di Boeing ha sconvolto i piani di NASA. La missione Starliner è stata lanciata a giugno con gli astronauti NASA Butch Wilmore e Suni Williams. Anche se la navetta di Boeing ha raggiunto la stazione spaziale, delle anomalie nei propulsori e perdite di elio hanno segnato la missione, portando i funzionari di NASA a decidere il mese scorso che era troppo rischioso riportare a casa l’equipaggio con Starliner.
NASA ha scelto SpaceX e Boeing per contratti commerciali multimiliardari per il trasporto di equipaggi spaziali nel 2014, con ciascuna società responsabile dello sviluppo di navette umane per trasportare astronauti verso e dalla Stazione Spaziale Internazionale.
Missione di rientro programmata
La missione di rientro per riportare gli astronauti di Starliner sulla Terra si concentrerà sulla leadership e sull’efficacia dell’equipaggio selezionato. Nick Hague, un veterano con esperienza di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale e un passato che include un inaspettato abort del lancio nel 2018, assumerà ora il comando della Crew-9. Gorbunov, pur essendo alla sua prima esperienza spaziale, sarà un supporto fondamentale come pilota della navetta, una decisione influenzata dalla necessità di avere un team con esperienza adeguata nelle circostanze attuali.
Con l’assegnazione di Hague e Gorbunov, l’agenzia spaziale ha dovuto escludere Zena Cardman e Stephanie Wilson dall’equipaggio di questa missione. Cardman era destinata a diventare il primo astronauta neo-assegnato senza esperienza da pilota a comandare una missione spaziale NASA, il che ha reso difficile la decisione. Tuttavia, NASA ha ritenuto che fosse meglio avere membri dell’equipaggio con esperienza in un contesto tanto delicato. “La decisione di chi volare è stata una ‘decisione difficile’. Hanno riflettuto molto prima di scegliere la composizione finale dell’equipaggio,” ha dichiarato Bowersox.
La Crew-9 non rappresenta solo un cambiamento di equipaggio ma un’opportunità per dimostrare la preparazione e la resilienza di NASA e SpaceX di fronte a imprevisti. Questo lancio sottolinea anche come le situazioni di emergenza possano influenzare le missioni spaziali, evidenziando l’importanza della preparazione e della versatilità nel settore dell’esplorazione spaziale.
Un lancio inusuale: il team di astronauti
Il team di astronauti per la missione Crew-9 ha affrontato una selezione straordinaria a causa degli eventi imprevisti legati al volo di prova della Starliner. Nick Hague, un astronauta esperto che ha già completato una missione di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale, assume ora il comando di questa missione. Sostituisce Zena Cardman, che era originariamente prevista come comandante, ma che è stata rimossa dall’equipaggio a seguito delle recenti modifiche ai piani di volo.
Hague, 49 anni, è un colonnello della Space Force e porta con sé una notevole esperienza, incluso un abort del lancio dal quale è uscito illeso nel 2018 a causa di un malfunzionamento del razzo Soyuz russo. La sua preparazione sarà indispensabile mentre lui e Gorbunov, il pilota 34enne alla sua prima esperienza spaziale, affronteranno gli imprevisti che possono sorgere durante la missione.
Gorbunov, pur non avendo precedenti esperienze di volo, è ufficialmente designato come specialista della missione. La sua partecipazione è stata garantita da un accordo internazionale tra la NASA e l’agenzia spaziale russa, che prevede posti per i cosmonauti russi nelle missioni statunitensi e viceversa. La decisione di mantenere Gorbunov nel team ha evidenziato l’importanza della collaborazione internazionale, che è fondamentale per il successo delle missioni spaziali.
Ken Bowersox ha descritto la selezione finale come una “decisione difficile” e ha chiarito che ci sono state lunghe discussioni interne su quali astronauti mantenere a bordo. “Hanno ponderato molto sull’idea di volare con Zena, ma in questa situazione, ha avuto più senso avere qualcuno con almeno un volo nella sua esperienza,” ha dichiarato. Gli astronauti Cardman e Wilson, escluse da questa missione, verranno riassegnate a future missioni.
Con un equipaggio ridotto e le sfide che questa missione comporta, Crew-9 sarà una prova cruciale non solo per gli astronauti, ma anche per il sistema SpaceX e le capacità di risposta dell’intero programma di esplorazione spaziale.
La missione Starliner e il suo impatto
La navetta Starliner, sviluppata da Boeing, ha avuto un impatto significativo sulle attuali operazioni spaziali e sui piani previsti da NASA. Il suo volo di prova, lanciato a giugno, ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma non senza problemi. Durante la missione, la Starliner ha incontrato anomalie nei propulsori e perdite di elio, che hanno sollevato preoccupazioni tra i funzionari di NASA circa la sicurezza del rientro del suo equipaggio.
In seguito a questi eventi, la decisione di non riportare gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams sulla Starliner ha costretto NASA a rivedere le assegnazioni degli astronauti per il volo Crew-9. Questo ha portato alla creazione di soluzioni temporanee, come l’adeguamento della navetta Crew Dragon per accogliere sei astronauti invece dei consueti quattro. Ciò includeva la preparazione di sedili temporanei per i membri dell’equipaggio della Starliner prima di essere riadattati al caso di emergenze. Questa situazione ha dimostrato l’importanza della flessibilità e della capacità di adattamento all’interno delle operazioni spaziali, evidenziando come imprevisti possano influenzare la programmazione delle missioni.
Con la Starliner tornata sulla Terra il 6 settembre, il suo ritorno riuscito ha garantito la sicurezza dell’equipaggio, ma ha anche sottolineato le implicazioni più ampie legate alla gestione del personale astronautico e alle risorse nelle missioni spaziali. La piscina di astronauti di NASA ha dovuto affrontare turbolenze, con la necessità di riassegnare Cardman e Wilson a future missioni per garantire che gli equipaggi in orbita fossero equipaggiati con membri esperti e collaudati.
Il caso Starliner rappresenta non solo una lezione per la NASA e Boeing, ma anche un segnale per il futuro della cooperazione nel settore spaziale e della gestione delle missioni internazionali. Un evento come questo evidenzia l’importanza di una pianificazione scrupolosa e dell’esecuzione dei piani, affinché obiettivi fondamentali come la sicurezza e l’efficacia operativa siano sempre al primo posto nelle missioni spaziali.
Sviluppi alla Space Launch Complex-40
SpaceX ha recentemente compiuto significativi progressi nel preparare la Space Launch Complex-40 (SLC-40) a Cape Canaveral per sostenere missioni di volo con equipaggio. Questo lancio rappresenta un’importante pietra miliare, poiché sarà il primo a vedere astronauti decollare dalla SLC-40, un pad storicamente dedicato principalmente ai lanci di carico. L’infrastruttura è stata notevolmente migliorata, inclusa l’installazione di una torre di accesso per l’equipaggio, alta oltre 60 metri, che facilita l’imbarco degli astronauti sul razzo Falcon 9.
SLC-40 è stata storicamente un “clean pad”, priva di strutture permanenti per l’assistenza ai razzi durante la loro posizione verticale. Tuttavia, SpaceX ha completato una serie di modifiche e migliorie, incluso l’inserimento di chutes di emergenza che offrono una via di fuga rapida per astronauti e personale in caso di emergenze durante il lancio. Questi sviluppi non solo aumentano la sicurezza, ma conferiscono anche a SpaceX una maggiore flessibilità nella pianificazione delle missioni future.
Recentemente, Hague e Gorbunov hanno partecipato a una prova generale nel giorno del lancio, familiarizzando con il layout di SLC-40. Questo pad, pur avendo capacità tecniche equivalenti a quelle del Launch Complex-39A (LC-39A) di NASA, presenta un assetto diverso. SpaceX ha también testato il razzo Falcon 9 in preparazione al lancio, che è stato messo in orizzontale per una manutenzione necessaria prima del lancio. Durante questa fase, i tecnici di SpaceX hanno notato una pellicola di fuliggine sugli esterni della navetta Dragon, accumulata durante i test di accensione, e hanno provveduto a pulire le superfici e a ripitturare alcune aree per mantenere l’efficienza termica dei pannelli solari e del sistema di raffreddamento.
Inoltre, SpaceX ha implementato un’opzione di atterraggio d’emergenza per il Crew Dragon, utilizzando i potenti razzi SuperDraco del veicolo, tradizionalmente riservati per situazioni di abort del lancio. Questa capacità è stata sviluppata per garantire la sicurezza degli astronauti nel caso in cui i paracadute non si attivassero correttamente durante il rientro.
Sicurezza e preparativi per il rientro
Il procedimento di rientro per la missione Crew-9 ha avuto un’attenzione particolare alla sicurezza degli astronauti, con molteplici misure implementate per garantire che il veicolo spaziale potesse affrontare eventuali emergenze. Bill Gerstenmaier, vicepresidente della SpaceX per la costruzione e l’affidabilità dei voli, ha spiegato le misure adottate per garantire che il Crew Dragon potesse effettuare un atterraggio sicuro anche in caso di guasto ai paracadute. In particolare, il veicolo spaziale può attivare gli otto razzi SuperDraco, normalmente utilizzati in situazioni di emergenza durante il lancio, per rallentare la discesa e consentire un ammaraggio controllato.
Questa soluzione innovativa rappresenta un ulteriore strato di sicurezza progettato per tranquillizzare l’equipaggio nel caso in cui tutti i sistemi di paracadute dovessero guastarsi. “In sostanza, in caso di un completo fallimento dei paracadute, queste razzi potrebbero avviarsi negli ultimi istanti di discesa,” ha aggiunto Gerstenmaier. Questa iniziativa non solo dimostra l’impegno di SpaceX verso la sicurezza, ma offre anche una maggiore tranquillità per gli astronauti che stano affrontando una rientro critico.
La preparazione del veicolo include anche un’attenta manutenzione dei componenti critici, come il rivestimento delle superfici del veicolo progettate per dissipare il calore e mantenere l’efficienza. I tecnici di SpaceX hanno ripitturato le parti del sistema di raffreddamento della navetta per assicurare che potesse gestire correttamente il calore durante l’atterraggio, un elemento cruciale durante la fase di rientro atmosferico.
Mentre la missione Crew-9 si avvicina, i preparativi continuano a guardare alla sicurezza e all’affidabilità, confermando l’importanza di un sistema solido per il rientro. Ogni dettaglio viene monitorato attentamente per garantire che gli astronauti tornino a casa in sicurezza, evidenziando l’abilità di SpaceX e NASA nell’affrontare le sfide e nel migliorare continuamente i propri sistemi per le missioni spaziali.