Società crypto in Lituania: nuove regole e sanzioni per operare senza licenza dopo il 31 dicembre
Impatto della scadenza del 31 dicembre sui fornitori di servizi crypto
Da 31 dicembre 2025 ogni attività di servizio legata agli asset cripto svolta in Lituania senza la licenza prevista dal regolamento MiCA sarà qualificata come illegale, con conseguenze operative e legali immediate per i fornitori non autorizzati. Le imprese che continuano a operare oltre la data di scadenza perderanno la possibilità di svolgere attività regolamentate sul territorio, vedendosi negate tutele normative e l’accesso ai canali finanziari ufficiali. Sul piano pratico ciò significa interruzione dei flussi di pagamento con istituti nazionali, esclusione da circuiti di liquidità regolamentati e rischio di isolamento tecnico-commerciale dovuto a blocchi dei siti web e restrizioni imposte dalle autorità.
Indice dei Contenuti:
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Per gli operatori che non avranno conseguito l’autorizzazione, il rischio reputazionale diventerà immediatamente rilevante: segnalazioni pubbliche e inserimento in elenchi neri possono compromettere relazioni con partner, fornitori di servizi tecnologici e istituzioni bancarie. Inoltre, la condizione di illegittimità esporrà i responsabili a procedure amministrative e penali, con potenziali sanzioni pecuniarie e, nei casi più gravi, procedimenti giudiziari.
L’impatto economico diretto interesserà clienti e investitori: la mancanza di protezione regolamentare riduce le garanzie su custodia, segregazione degli asset e trasparenza delle operazioni, aumentando il rischio di perdite in caso di insolvenza o frode. Le piattaforme che non si adegueranno potrebbero trovarsi costrette ad accelerare processi di liquidazione o trasferimento di saldi, in condizioni meno favorevoli rispetto a una cessazione ordinata sotto supervisione.
Infine, il mercato lituano subirà una ricomposizione: gli operatori conformi al quadro MiCA otterranno un vantaggio competitivo in termini di fiducia e accesso ai mercati, mentre gli attori non autorizzati saranno progressivamente marginalizzati o costretti a delocalizzare attività verso giurisdizioni meno stringenti, con conseguenze per l’ecosistema locale del crypto-business.
FAQ
- Che cosa succede il 31 dicembre 2025? Dopo questa data, fornire servizi crypto senza licenza MiCA in Lituania sarà illegale.
- Quali restrizioni pratiche possono essere applicate? Possibili blocchi di siti web, segnalazioni pubbliche, sanzioni amministrative e restrizioni bancarie.
- Come influenza clienti e investitori? Riduce le garanzie su custodia e trasparenza, aumentando il rischio in caso di insolvenza.
- Le aziende possono continuare da altra giurisdizione? Sì, ma comporta delocalizzazione operativa e potenziali problemi di accesso al mercato lituano.
- Chi trae vantaggio dalla scadenza? Gli operatori conformi a MiCA, che otterranno maggiore fiducia e accesso ai canali regolamentati.
- È possibile richiedere tempo aggiuntivo? Le norme transitorie sono tassative; eventuali proroghe dipendono da decisioni normative europee o nazionali non scontate.
Misure di vigilanza e sanzioni previste
Le autorità lituane applicheranno un approccio multilivello di vigilanza volto a individuare e reprimere tempestivamente le attività non autorizzate nel settore delle criptovalute. Gli strumenti a disposizione comprendono monitoraggio proattivo delle piattaforme online, interrogazioni presso fornitori di servizi di pagamento e procedure coordinate con gestori di infrastrutture internet per ottenere il blocco degli accessi ai siti dei fornitori irregolari. Segnalazioni pubbliche sui casi accertati saranno usate per informare consumatori e operatori di mercato, incrementando la trasparenza e disincentivando comportamenti illeciti.
I provvedimenti sanzionatori previsti spaziano dalle sanzioni amministrative fino a misure penali per i casi più gravi. In via amministrativa le autorità possono irrogare ammende commisurate alla gravità e alla durata dell’infrazione, nonché disporre la pubblicazione di avvisi e la messa al bando temporanea o permanente dell’operatore dal mercato nazionale. Sul piano tecnico, è prevista la possibilità di richiedere il blocco dei domini e la rimozione di contenuti promozionali o operativi tramite interlocuzioni con ISP e piattaforme digitali.
Quando emergono indizi di frode, riciclaggio o elusione sistematica della normativa, l’autorità può attivare percorsi di cooperazione con la polizia e la magistratura, avviando indagini che possono culminare in procedimenti penali. Le sanzioni penali sono calibrate per includere, oltre a multe ingenti, sanzioni privative della libertà per i responsabili in presenza di reati gravi o recidive, con pene che possono arrivare fino a misure detentive previste dalla normativa nazionale.
Per rafforzare l’efficacia dei controlli è prevista la collaborazione internazionale: scambio di informazioni con autorità di vigilanza degli altri Stati UE e con organismi di regolamentazione finanziaria, accesso a banche dati transnazionali e partecipazione a task force congiunte per la sorveglianza degli operatori transfrontalieri. Questo assetto di cooperazione è finalizzato ad evitare che soggetti non autorizzati sfruttino confini nazionali per continuare attività illecite e a garantire esecuzione rapida delle misure restrittive su scala europea.
Infine, le misure di vigilanza includono obblighi di compliance rafforzata per gli intermediari che operano regolarmente: segnalazione obbligatoria di operazioni sospette e collaborazione attiva nel fornire evidenze utili all’accertamento. La combinazione di misure preventive, palliative e repressive mira a creare un quadro sanzionatorio credibile e applicabile, dissuadendo la proliferazione di servizi crypto non autorizzati e tutelando la stabilità del mercato finanziario nazionale.
FAQ
- Quali azioni tecniche possono essere adottate contro i fornitori non autorizzati? Blocchi dei domini, rimozione di contenuti e restrizioni sui canali di pagamento tramite interlocuzioni con ISP e istituti finanziari.
- Quando scatta la responsabilità penale? In presenza di frode, riciclaggio o elusione sistematica della normativa che configuri reati perseguibili penalmente.
- Le sanzioni amministrative sono proporzionate? Sì: ammende calibrate sulla gravità e durata dell’infrazione, con possibile pubblicazione di avvisi al pubblico.
- Come viene garantita la cooperazione internazionale? Scambio di informazioni, accesso a banche dati transnazionali e partecipazione a task force tra autorità di vigilanza UE.
- Che ruolo hanno gli intermediari regolamentati? Devono segnalare operazioni sospette e collaborare con le autorità fornendo evidenze utili alle indagini.
- Le misure mirano solo a punire? No: combinano prevenzione, repressione e strumenti tecnici per impedire la continuazione dell’attività illecita e proteggere gli utenti.
Linee guida per la cessazione delle attività e comunicazione ai clienti
Linee guida operative rivolte ai fornitori che intendono cessare attività obbligano a procedure trasparenti e tracciabili per evitare perdite ai clienti e rischi di frode. Le imprese sono chiamate a predisporre un piano di uscita dettagliato che specifichi tempistiche certe per la chiusura dei servizi, modalità per il trasferimento o il prelievo degli asset, nonché responsabilità interne per la gestione delle richieste dei clienti. Ogni step deve essere documentato e reso disponibile alle autorità di vigilanza su richiesta, con evidenze delle comunicazioni inviate e delle operazioni contabilizzate sui portafogli degli utenti.
I fornitori che cessano devono informare tempestivamente la propria clientela con comunicazioni chiare e ripetute, utilizzando canali diversi (email, notifiche in-app, avvisi sul sito) e fornendo istruzioni pratiche su come ritirare o trasferire fondi e token. Le comunicazioni devono includere date limite per le operazioni, procedure dettagliate per l’esportazione delle chiavi o dei crediti, e contatti dedicati per assistenza. È imprescindibile evidenziare l’opzione di conversione degli asset in valute fiat tramite conti di custodia o partner autorizzati, quando prevista.
Dal punto di vista operativo, le piattaforme sono tenute a garantire la massima disponibilità dei servizi di prelievo per un periodo congruo antecedente alla chiusura definitiva, evitando restrizioni ingiustificate che possano ostacolare l’uscita degli utenti. Devono altresì sospendere nuove attività commerciali e limitare l’apertura di nuovi conti, concentrando risorse sul completamento delle richieste in corso e sulla riconciliazione dei saldi. Tutte le transazioni finali devono essere sottoposte a controlli AML/CFT per prevenire l’uso improprio del processo di liquidazione.
È raccomandato predisporre meccanismi di assistenza personalizzata per soggetti con posizioni complesse, come conti collegati a smart contract o partecipazioni in token illiquidi: valutazioni tecniche e piani operativi specifici devono essere messi a disposizione di tali clienti per facilitare il disimpegno in sicurezza. I provider devono anche coordinarsi con istituti bancari e operatori di pagamento per assicurare la completa esecuzione delle conversioni fiat e delle rimessioni, riducendo il rischio di ritardi dovuti a procedure interbancarie o verifiche KYC aggiuntive.
Infine, le aziende che chiudono attività devono comunicare alle autorità competenti il piano di cessazione, allegando documentazione che dimostri la corretta gestione dei flussi patrimoniali e la tutela degli utenti. Le pratiche devono includere report finali sulla riconciliazione dei saldi, elenco delle operazioni di trasferimento effettuate e prova delle notifiche inviate ai clienti. Questa trasparenza è fondamentale per dimostrare l’assenza di malversazioni e per ridurre il rischio di sanzioni o contestazioni successive.
FAQ
- Quali informazioni devono contenere le comunicazioni ai clienti? Date limite, istruzioni per prelievo/trasferimento, contatti di supporto e opzioni di conversione in fiat.
- Per quanto tempo devono rimanere attivi i prelievi? Un periodo congruo antecedente alla chiusura, sufficiente a permettere ai clienti di completare le operazioni senza impedimenti.
- Come va gestita la riconciliazione dei saldi? Con report dettagliati e tracciabili che evidenzino tutte le operazioni di trasferimento e la situazione finale dei portafogli.
- I fornitori devono coinvolgere banche e PSP? Sì: la collaborazione è necessaria per completare conversioni fiat e trasferimenti, minimizzando ritardi operativi.
- Che controlli devono essere eseguiti sulle transazioni finali? Controlli AML/CFT e verifiche KYC per prevenire abusi durante la fase di liquidazione.
- Cosa va inviato alle autorità al termine della cessazione? Il piano di chiusura, report di riconciliazione, evidenze delle comunicazioni ai clienti e prova delle operazioni di trasferimento.
Stato delle domande di licenza e dati del settore in Lituania
Panoramica aggiornata sullo stato delle domande di licenza e composizione del settore
Alla luce delle ultime comunicazioni ufficiali, il numero complessivo di entità registrate in Lituania come fornitori di servizi crypto supera le 370, ma solo una parte significativa di esse è effettivamente operativa e conforme agli obblighi di trasparenza e rendicontazione. Le evidenze della Bank of Lithuania indicano che circa 120 società presentano attività documentate e depositano bilanci regolarmente, mentre molte altre risultano inattive, pre-licenziate o coinvolte in operazioni limitate.
Il processo formale di rilascio della licenza ai sensi del regime MiCA mostra una fase iniziale di adesione: fino a metà luglio, sono pervenute circa 30 domande di autorizzazione, con una decina di istanze attualmente in valutazione. Questo dato evidenzia sia un grado di interesse concreto da parte di operatori che intendono regolarizzare la propria posizione, sia una larga porzione di operatori che devono ancora prendere una decisione strategica tra adeguamento, cessazione o delocalizzazione.
La distribuzione delle domande e della platea operativa segnala una struttura di mercato con forte eterogeneità: alcuni gruppi consolidati stanno completando iter amministrativi e adeguamenti tecnici per rispettare i requisiti di governance, custodia e compliance; altri operatori, soprattutto le entità con volumi contenuti o modelli business meno robusti, mostrano ritardi o mancanza di iniziativa nell’avviare il procedimento di autorizzazione.
Questa dinamica crea rischi di razionalizzazione del settore: è probabile che una parte rilevante delle entità non conformi interrompa le attività al termine del periodo transitorio, riducendo il numero di fornitori attivi ma aumentando la concentrazione di mercato in mano ad operatori regolamentati. Le autorità di vigilanza mantengono sotto osservazione l’evoluzione delle domande e richiedono evidenze documentali stringenti per valutare la solidità operativa, i processi AML/CFT e le misure di sicurezza informatica proposte.
Infine, il monitoraggio proseguirà con aggiornamenti periodici sulle istanze pervenute, sulle richieste integrate dalle autorità e sui tempi medi di istruttoria; la disponibilità di dati aggiornati sarà cruciale per gli operatori che valutano il rilancio o la chiusura delle attività, così come per i clienti e i partner commerciali che necessitano di riferimenti affidabili sullo stato regolatorio degli exchange e dei wallet provider presenti in Lituania.
FAQ
- Quante società sono registrate come fornitori crypto in Lituania? Oltre 370 entità risultano registrate.
- Quante di queste sono attive e depositano bilanci? Circa 120 aziende sono effettivamente operative e trasparenti nei bilanci.
- Quante domande di licenza MiCA sono state presentate? Fino a metà luglio sono pervenute circa 30 domande, con circa 10 in fase di esame.
- Che tipo di rischio comporta la situazione attuale? Rischio di concentrazione del mercato e potenziale cessazione delle attività da parte di operatori non conformi.
- Le autorità pubblicheranno aggiornamenti sui progressi delle domande? Sì, il monitoraggio e gli aggiornamenti periodici sono previsti dalle autorità competenti.
- Cosa devono valutare gli operatori prima di presentare domanda? Robustezza dei processi AML/CFT, misure di sicurezza, governance e capacità di rendicontazione richieste dalle autorità.




