La sfida dei robot al Robot Challenge Trials in attesa del Darpa in programma il prossimo anno
Lo scorso fine settimana i robot futuristici si sono sfidati al “Robot Challenge Trials” in un piccolo torneo che preparerà il terreno per la grande competizione prevista nel dicembre 2014: il “Darpa Robotic Challenge”.
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Il target previsto nello sviluppo dei nuovi robot è quello di operare in situazioni critiche, per far fronte a imprevisti o calamità naturali limitando al massimo l’intervento umano o semplificandone l’azione.
Vengono richieste caratteristiche specifiche, come la facilità di gestione dei comandi, la possibilità di un’immediato utilizzo da parte di un’utenza poco esperta e la capacità di fornire un utile contributo in caso di necessità straordinarie.
I sedici team in gara si sono dati battaglia nelle otto “prove” a loro disposizione in cui hanno accumulato un punteggio necessario a determinare il vincitore. Un’impresa non così semplice dal momento che ben tre gruppi non sono riusciti a conquistare nemmeno un punto nei vari test, che spaziavano dalla conduzione di un mezzo di trasporto, allo spostamento di detriti.
Tra le altre prove erano presenti anche l’attivazione di un “sistema antincendio”, la rimozione di pannelli che ostruivano una strada, e la capacità di spostarsi tra le scale in corrispondenza della chiusura di una “valvola”. Il vincitore della competizione è stato un robot ideato dal professore emerito dell’università di Tokyo, Hirochika Inoue, che con il suo “Schaft” ha totalizzato ventisette punti su un totale di trentadue. Il genio giapponese lavora alla creazione di prototipi in grado di replicare le azioni umane da quasi mezzo secolo, e stavolta, coadiuvato da un’equipe di studenti della sua università, ha realizzato un “umanoide” alto quasi un metro e cinquanta del peso di circa cento chili.
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Il punto debole è stato il test di guida, unica prova che ha impedito al robot di totalizzare il punteggio massimo raggiungibile. Il nuovo prototipo si presenta come una versione evoluta del suo predecessore “HRP-2”, e tra i principali finanziatori annovera il colosso di Mountain View, “Google”, da tempo interessato alle sperimentazioni robotiche.
Gill Prat, il responsabile della manifestazione ha dichiarato che la vittoria dello “Schaft” era quasi auspicabile, anche se non certa: “Il lavoro di Inoue lascia sbalorditi e già durante i sopralluoghi presso i laboratori giapponesi della Scharf eravamo rimasti meravigliati davanti ai loro robot”. I primi otto classificati di questa interessante manifestazione andranno a sfidarsi l’anno prossimo nella competizione “Darpa” organizzata dall’agenzia della difesa Statunitense, che finanzia oltretutto i vari team nello sviluppo dei loro progetti. Il premio tanto ambito, oltre al prestigio del riconoscimento, è costituito da ben due milioni e mezzo di dollari che andranno a supportare le future intuizioni della squadra vincente.
Il podio virtuale della competizione è stato completato dalla seconda posizione conquistata da “IHMC Robotics”, con venti punti, che ha sopravanzato di misura il concorrente “Tartan”, terzo a soli due punti di distacco. Simbolica medaglia di legno per il robot del “MIT” di Boston, che ha totalizzato sedici punti. Appuntamento rinviato al prossimo dicembre per questa appassionante sfida tecnologica.
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