Sfera Ebbasta escluso da Sanremo 2025 la prende male e insulta il Festival sui social
Reazioni degli esclusi da Sanremo
Tra i nomi noti esclusi dal Festival di Sanremo 2025, molti artisti hanno manifestato il loro disappunto in modi diversi, pur rimanendo in gran parte silenziosi. Tra loro figura il trapper Sfera Ebbasta, che ha frapposto un gesto polemico sul suo profilo social, rendendo palese il suo malcontento. La sua reazione ha sollevato un velo su una situazione che sembra far discutere non poco, specialmente considerando l’alta competizione che caratterizza l’evento musicale.
Al di là della provocazione di Sfera Ebbasta, l’elenco degli esclusi è lungo e ricco di star della musica italiana, ma tra questi, pochi hanno osato esternare il proprio discontento. Gli artisti protagonisti di un’era musicale che ha influenzato il panorama italiano si ritrovano così a dover fare i conti con un’esclusione che non solo penalizza le loro carriere, ma solleva interrogativi sulle scelte artistiche e sulle dinamiche del Festival.
Tra i principali esclusi troviamo nomi come Albano, Irene Grandi, e Madame, tutti artisti di spicco che hanno lasciato un segno nel panorama musicale italiano. L’assenza di commenti ufficiali da parte di molti di loro non fa che accrescere il mistero attorno alle loro reazioni. Al di là delle singole storie, il tema dell’esclusione rimane quindi centrale, incidendo non soltanto sulle carriere individuali, ma anche sull’immagine complessiva del Festival.
Il gesto di Sfera Ebbasta
Il gesto provocatorio di Sfera Ebbasta, che ha condiviso un’immagine del suo dito medio sul suo profilo social, rappresenta una risposta diretta alla sua esclusione dal Festival di Sanremo 2025. Con la scritta “Avevo tutti i requisiti per Sanremo”, il trapper ha mostrato in modo inequivocabile il suo disappunto, manifestando quanto fosse convinto di meritare un posto tra i partecipanti. Questo gesto, carico di significato, non è solo una ribellione personale, ma si inserisce in un contesto più ampio di frustrazione da parte di molti artisti della scena musicale contemporanea.
Il suo malcontento non è isolato, ma rappresenta una critica all’attuale selezione dei partecipanti al Festival, mossa dalla convinzione che il talento di artisti come lui, operanti nel genere rap e trap, meriterebbe un’importante visibilità all’interno di un evento così prestigioso. Il gesto di Sfera Ebbasta ha anche il potere di accendere un dibattito sulle scelte artistiche della kermesse, in una situazione che sembra escludere chi, pur avendo un forte seguito, non rientra nei canoni tradizionali del Festival.
Questa forma di espressione, sebbene controversa, riflette una realtà in cui gli artisti cercano costantemente di affermare la propria presenza e di garantire visibilità alla propria musica, in un momento in cui le aspettative sono alte e la concorrenza agguerrita. Il dito medio non è solamente un gesto di protesta; è la rappresentazione di una generazione musicale che si sente invisibile nonostante i propri successi e ascolti.
Il supporto di Jose Sebastiani
Il gesto provocatorio di Sfera Ebbasta ha trovato un inatteso sostenitore in Jose Sebastiani, il figlio di Amadeus, conduttore di spicco del Festival di Sanremo. Jose, noto per il suo coinvolgimento nelle scelte artistiche del Festival, ha pubblicamente appoggiato il rapper, segnalando che la sua esclusione suscita domande importanti sulle dinamiche interne alla selezione degli artisti. In un periodo in cui il rap sta consolidando la sua posizione nel panorama musicale italiano, la mancanza di rappresentanza di un artista di tale calibro suscita forti polemiche.
Jose Sebastiani, essendo parte integrante delle decisioni artistiche e delle shortlist presentate negli ultimi Festival, resta una voce significativa in questa discussione. Il suo intervento sembra voler sottolineare che l’esclusione di Sfera non è solo un errore individuale, ma parte di un problema sistemico che affligge la rappresentazione di generi musicali emergenti, come il rap e il trap, all’interno di format tradizionali come il Festival di Sanremo.
Il suo supporto si configura come una richiesta di inclusione e riconoscimento per gli artisti che, pur con stili diversi, hanno saputo conquistare il pubblico e dimostrare il loro valore. La sua voce potrebbe fare eco per una riforma delle modalità di selezione, permettendo così una maggiore apertura nei confronti di un’industria musicale in continua evoluzione. In questo senso, il legame tra il gesto di Sfera Ebbasta e l’appoggio di Sebastiani rappresenta un’opportunità di riflessione e di cambiamento per il futuro del Festival.
Altri nomi noti esclusi
Il panorama musicale italiano si arricchisce di talenti, ma alcuni di questi hanno trovato la loro carriera ostacolata dalla recente esclusione dal Festival di Sanremo 2025. Oltre a Sfera Ebbasta, tra i nomi di spicco che non parteciperanno quest’anno ci sono artisti di grande rilievo come Albano, Irene Grandi, e il duo Paola & Chiara. Questi nomi non rappresentano solo figure storiche della musica italiana, ma anche esponenti di generazioni che hanno plasmato il panorama sonoro del Paese.
La lista degli esclusi include anche artisti emergenti e figure consolidate come Madame, Elettra Lamborghini, e Gazzelle, la cui assenza solleva interrogativi sui criteri di selezione. Molti di essi, pur avendo presentato lavori di rilevante qualità e diffusione, si trovano ora a dover affrontare il peso di una decisione che, in alcuni casi, è difficile da accettare. Tra i nomi noti si ricordano anche Michele Bravi, Virginio, e Shade, il cui stile musicale ha saputo attrarre un pubblico vasto e variegato nel corso degli anni.
Le reazioni pubbliche di questi artisti sono state limitate, con pochi che hanno scelto di manifestare il proprio disappunto, a differenza di Sfera Ebbasta. Questo silenzio potrebbe riflettere una strategia più schiva o una scelta calcolata per evitare polemiche che possano ulteriormente distogliere l’attenzione dai loro progetti musicali futuri. Tuttavia, l’esclusione di tanti nomi illustri mette in evidenza un clima di incertezza e tensione all’interno dell’industria musicale, ponendo domande sulle opportunità di espressione per una varietà di artisti in un evento così prestigioso e storico.
Ironia e commenti dei Jalisse
I Jalisse, storici partecipanti del Festival di Sanremo e vincitori nel 1997, hanno risposto in modo ironico alla loro esclusione per l’edizione 2025. Pur avendo un posto di rilievo nella memoria collettiva grazie a successi come “Fiumi di parole“, la loro reazione non si è limitata a un semplice risentimento. In un post sui social media, hanno condiviso un messaggio che gioca sulla loro notorietà e sull’evoluzione del Festival nel corso degli anni.
Con un tono sarcastico, i Jalisse hanno affermato di essere stati “fortunati ad essere esclusi”, suggerendo che la loro assenza dalla competizione possa in qualche modo liberarli dall’ansia e dalla pressione che il Festival porta con sé. Questo atteggiamento potrebbe essere letto non solo come un modo per affrontare la situazione con leggerezza, ma anche come una critica implicita alla direzione che il concorso ha preso negli ultimi anni.
I fan e i seguaci hanno colto con favore questa ironia, rispecchiando un sentimento comune tra molti artisti esclusi: la sensazione che il Festival stia attraversando una fase di trasformazione e che le scelte di selezione non sempre rispecchino il reale valore artistico degli interpreti. L’atteggiamento dei Jalisse, quindi, non serve solo a placare il proprio disappunto, ma anche a stimolare una riflessione più ampia sulle dinamiche del Festival e sul modo in cui le icone musicali vengono trattate nel contesto odierno.
In un contesto in cui artisti di tutti i generi si sentono spesso trascurati, l’ironia dei Jalisse potrebbe rappresentare un modo per affermare la propria identità musicale senza prendersi troppo sul serio. Con ogni probabilità, le loro parole risuonano con chiunque si sia mai sentito trascurato o non riconosciuto in un settore competitivo e in continua evoluzione.