Samsung ospiterà Ubuntu su Galaxy Nexus, dopo i pc arrivano anche gli smartphone
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Per gli amanti dei software open source potranno possedere il miglior cellulare che hanno sempre sognato. Ubuntu, una delle più diffuse distribuzioni di Linux, è pronto a sbarcare anche sugli smartphone.
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Il primo produttore che ospiterà il sistema operativo sui propri dispositivi è Samsung: Ubuntu sarà infatti disponibile sul Galaxy Nexus, ma presto potrebbero arrivare anche altri modelli di altre marche, come confermato dallo stesso Mark Shuttleworth, fondatore di Ubuntu.
Il sistema operativo, installato su dispositivi smartphone con potenza adeguata, può trasformare il cellulare in un vero e proprio computer in miniatura.
Questa caratteristica tuttavia potrebbe essere attraente solo per i fan appassionati di Ubuntu e per gli utenti più nerd, almeno in un primo momento. Shuttleworth non teme questa critica e si dimostra lungimirante: “È la prima volta nella storia che una piattaforma per pc completa viene portata su un telefono. Guardando ai prossimi tre-cinque anni, credo che sia un passo che anche Apple e Microsoft dovranno fare. Noi ci portiamo avanti”, ha dichiarato in un’intervista alla Bbc.
Il prototipo ufficiale verrà presentato la prossima settimana in occasione del Consumer Electronics Show di Las Vegas.
La prima versione che arriverà nei negozi sarà probabilmente un programma installabile con una procedura guidata dall’utente, se lo vorrà.
Ma è solo il primo passo, assicura Shuttleworth, verso smartphone che abbiano il sistema operativo già completamente funzionante, sul modello di Android.
Esattamente come accade per il robottino verde (sistema open source di Google, ndr), poiché Ubuntu non è concesso dietro licenza, i guadagni arriveranno dalla vendita delle appplicazioni sul marketplace.
È probabile, stando a quanto emerge dalle indiscrezioni, che le piattaforme da cui scaricare le apps saranno anche più di uno.
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I vantaggi che già quasi 20 milioni di utenti sperimentano ogni giorno sul proprio pc presto si trasferiranno anche sui dispositivi mobili. Oltre all’utilizzo gratuito, Ubuntu offre anche immunità dai virus e migliori prestazioni grazie al fatto hardware e software dialogano in modo più efficace.
Più di 45 mila applicazioni sarebbero già pronte e pienamente compatibili, anche se alcune mancanze si fanno notare, come ad esempio Photoshop e una suite Office.
C’è da dire, a onor del vero, che esistono delle alternative open source, ma non sempre offrono la stessa qualità e la medesima user experience.
C’è ancora tempo, però, per ogni miglioria e, soprattutto, per approntare anche una versione di Ubuntu per tablet.
Inserire una piattaforma open source su uno smartphone, alla lunga sarebbe un vantaggio non solo per gli utenti più tecnologici, ma per tutti consumatori: abbattendo i costi di licenza del sistema operativo, infatti, gli smartphone, e in futuro i tablet, potrebbero costare notevolmente meno, così come è avvenuto per pc per notebook.
Dovremmo però aspettare qualche tempo prima di poter acquistare uno smartphone con il “pinguino” open source: la prima versione, Ubuntu Touch, probabilmente sarà solo di prova e potrà essere usata solo da programmatori e sviluppatori.
L’interfaccia sarà simile a quella usata nei pc, ma ovviamente non ci saranno tasti e, novità interessante, ogni bordo dello schermo avrà una funzione specifica. È prevista inoltre una funzione di controllo vocale, per accedere rapidamente ai comandi delle varie applicazioni.
Tuttavia, una delle caratteristiche più innovative di Ubuntu Touch sarà la capacità di trasformarsi in un computer completo: basterà collegare lo smartphone a monitor e tastiera.
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