Rossella Lattaruolo: l’esoterica del dolce approda a ‘Bake off Italia’ 2016.
Dalla nostra inviata Cinzia Alibrandi.
Conosco Rossella Lattaruolo da diversi anni, ma se devo dare una nota distintiva e di facile rintracciabilità alla sua persona, affermo senza esitare che lei è un’esoterica pragmatica.
Può sembrare un controsenso, invece è persona che coniuga la forza dell’amore con la necessaria pragmaticità di chi ha mescolato la follia dell’arte con il rigore della prassi, come ingredienti necessari perché la vita sia un dolce appetitoso piuttosto che un pane amaro.
Rossella è nata a Venezia, è stata una manager, ha due figlie che adora ricambiata, oggi vive a Firenze dove ha trasformato una dependance della sua villa in un delizioso B&B ‘La casa di Scarlett’.
Soggiornare qui è un’esperienza sensoriale meravigliosa, oltre che per il luogo, per l’incontro con la padrona, che ai suoi ospiti fa trovare in camera come benvenuto un gentile involucro di biscotti, le sue famose ‘Esse’ di Scarlett e che a colazione dispensa sorrisi e torte appena sfornate.
Ma non solo: Rossella è affettuosa e disponibile, con la sincerità disarmante che proviene dall’anima, dunque non può essere che così.
Se stessa.
1- Chi è Rossella Lattaruolo?
R- Sono come le creme con cui farcisco le mie delizie: variegata.
Sposo il passato di manager con il presente di oggi: una moderna locandiera, e l’immagine da veneziana mi garba, evocando pure il mitico personaggio di Goldoni.
Nel mio B&B “La casa di Scarlett” a Firenze, creo con i miei ospiti una familiarità tale, che quasi diventano gelosi dell’inevitabile succedersi di altri avventori.
Immagino li catturi il mio essere esoterica e pasticciera allo stesso momento.
Nel privato, tengo stretti al cuore i miei cari, le mie due meravigliose figlie, i miei fantastici amici ai quali devo molto.
Io sono una donna vera, e che ha sempre creduto che l’amore sia il passaporto per arrivare a tutto.
2- Come hai avuto l’idea di iscriverti alle selezioni della quarta edizione di ‘Bake off Italia’?
R- Me lo ha suggerito una mia amica, Ines sostenendo che avrei superato le selezioni: ne era tanto fermamente convinta, che la sua energia positiva mi ha di rimando fatta iscrivere.
Il resto è storia nota: a Napoli alle selezioni, la mia torta al cioccolato guarnita con cuori, ha avuto l’approvazione del maestro Knam.
Quei cuori erano la mia firma su quella torta, stavano a significare che io, Rossella, creo e vivo con amore.
3- Hai un grazie morale, un tributo per chi nell’arte della pasticceria ti ha introdotta o suggerito il percorso?
R- A mia nonna Zelia che mi ha insegnato a fare il biscuit, un rollè farcito alla crema pasticcera o al cioccolato, dolce oltretutto per chi è in affanno di tempo assai pratico, visto che si realizza in pochi minuti.
Dal cielo mi ha seguita in tutta l’avventura a “Bake off”, ne ho la certezza.
Il secondo grazie è per mamma, che bruciava sempre i suoi dolci, così piena di cose da fare e sempre di corsa, con i suoi tre figli, con il suo essere sola.
Quel ‘non sapere fare dolci’ è stato da me ribaltato: ma sempre e comunque è passato amore!
4- Che visione hai tu del fare i dolci?
R- Ritengo che fare i dolci sia un’arte magica che unisce la preparazione tecnica all’arte.
So bene che la misura degli ingredienti, la conoscenza della chimica sono fondamentali, ma la vera riuscita del dolce, per la mia essenza, è aggiungere all’impasto il sale della creatività.
Qualunque dolce terminato poggiato sul tavolo, a me ogni volta pare un miracolo!
Poi, sono una curiosa di novità.
Sperimento infatti i sapori ogni volta che mi avvicino alla cucina, ringraziando la mia anima che è sempre così desiderosa di guardare al nuovo.
5- Tu sei una terapeuta dei ‘Fiori di Bach e li hai portati nel tendone di questa edizione di ‘Bake off Italia’.
R- Amo i miei Fiori di Bach che sono magici e aiutano le persone che li amano a loro volta: era impensabile non condurli con me in questa straordinaria esperienza.
L’abbinare i fiori di Bach ai dolci è mia abitudine da sempre.
A Natale realizzo dei biscotti di grande successo, con i 12 segni zodiacali e ad ognuno ho attribuito un fiore di Bach.
Nel dolce come nella vita, riassettano un equilibrio, creano l’armonia indispensabile per ottenere il risultato ottimale.
6- Dimmi qualcosa dei tre giudici: personalità molto diverse tra loro.
R- Concordo.
In Knam trovo la severità del docente e il genio sovrano dell’artista.
Clelia D’Onofrio, persona di grande umanità, con grande esperienza nel settore, ha diretto per anni la rivista ‘il cucchiaio d’argento’.
Antonio Lamberto Martino è uno scienziato della panificazione, un valore aggiunto al format e sinceramente disponibile.
Infine Benedetta Parodi, pronta a intervenire nelle emergenze, con il suo tocco di glamour e mamma italiana.
7- Come ti sei trovata con i 20 colleghi concorrenti, mi racconti qualche ‘dietro le quinte’?
R- Mi sono trovata benissimo con tutti.
Ovvio che la situazione della gara mette in competizione, dal momento che uno solo vince tra 20.
Abbiamo convissuto un’esperienza memorabile, di quella da raccontare e rinnovare nel ricordo.
Pensa che abbiamo creato un gruppo di whatsApp che ci tiene in costante contatto, quasi giornaliero.
8- La nuova prova di quest’anno relativa al ‘salato’ ti ha tradita. Sei stata eliminata per un pane verde che il maestro Knam ha criticato.
R- Non discuto l’eliminazione.
Eppure, come spesso accade, è la prova dove ti senti imbattibile, che tradisce.
Panifico giornalmente usando farine di grani antichi vari che vado personalmente ad acquistare a oltre 30 chilometri da casa: paradossalmente era l’unica prova che non temevo.
Ho equivocato la richiesta in merito a creare una scultura, ritenendo di potere osare con un colore aggressivo come il verde brillante, sottolineando che in cucina adopero coloranti innocui.
Diciamo che l’eccesso di follia mi ha tradito.
Comunque la vittoria è essere stata selezionata tra oltre quindicimila concorrenti.
Stare nella rosa dei 20, è un trionfo, e al pubblico da casa piace assistere anche alle nostre disavventure, dal fornello troppo infuocato al soufflè che si affloscia!
9- Cosa porti dentro dalla partecipazione a ‘Bake off’?
R- Mi porto una rinnovata passione per i dolci, lievitata, per restare in tema, ancora di più, come un amore di cui si è assuefatti e viene rinverdito.
Mi porto l’affetto della gente che mi scrive, i miei compagni di viaggio, le conoscenze legate alla produzione di uno spettacolo televisivo e ad un set.
Mi porto un mondo nuovo che come le mie ricette, integrerò con il mio mondo antico.
Tutto questo e molto altro, suonerà di una rinnovata armonia nella mia vita.
Tacco e stacco: e a tutti auguro che la vita sia armonia di tanti sapori.