Riki nella tempesta: come affrontare la depressione e rialzarsi con Facchinetti
Riki nell’oblio: la crisi e la rottura con Francesco Facchinetti
Riccardo Marcuzzo, noto come Riki, ha vissuto un momento di intensa visibilità e successi nella musica italiana, ma ha anche affrontato sfide significative. Da stella nascente a figura quasi dimenticata, la sua esperienza riflette le insidie del mondo dello spettacolo. Intervistato, Riki ha rivelato che la sua ascesa è stata segnata dalla mancanza di controllo sulla propria carriera, affermando: “Ho vissuto tre anni molto importanti dove però non ero padrone del mio destino”. Questa sensazione di impotenza lo ha portato a comportamenti impulsivi e scelte discutibili, spesso frutto di una pressione insostenibile.
Non è stata una singola esperienza a innescare la sua crisi; piuttosto, si è trattato di una serie di eventi che si sono accumulati nel tempo. Il giovane artista ha osservato come il settore musicale possa inghiottire chiunque non si prenda il tempo necessario per riflettere e rimanere in contatto con se stesso: “Succede piano piano, non te ne rendi conto subito… era un sistema drogato e volevamo sempre di più”. Riki ha accolto con favore l’emergere di nuovi artisti che, a differenza sua, scelgono di prendersi una pausa per salvaguardare la propria salute mentale. Tuttavia, il cantante ha ammesso che il suo orgoglio e la sua competitività lo hanno impedito di riconoscere la sua difficoltà in tempo utile.
Un aspetto cruciale della sua carriera riguarda la sua collaborazione con Francesco Facchinetti, un rapporto che si è deteriorato nel tempo. “Facchinetti? Era un team che non avevo scelto io”, ha rivelato. Sebbene vi siano stati momenti di grande successo, Riki ha avvertito la crescente discordanza tra le sue aspirazioni artistiche e la visione del suo manager. Con la separazione da Facchinetti, Riki ha intrapreso un percorso di diversificazione professionale, cercando di dare nuovo slancio alla sua carriera in modo più autonomo e consapevole.
La discesa nel mondo della depressione
Riki nell’oblio: la discesa nel mondo della depressione
Riccardo Marcuzzo ha condiviso la sua personale battaglia contro la depressione, un demone che si è fatto strada silenziosamente nella sua vita. Questo processo non è avvenuto tutto in una volta; piuttosto, è stato graduale e insidioso, un lento scivolare verso l’oscurità. Riki ha commentato: “Ora come ora potrei dire di sì perché stavo male male. Faticavo a dormire, non avevo voglia di fare niente”, esprimendo così la profonda apatia che lo accompagnava ogni giorno.
Risulta evidente che il suo stato d’animo fosse segnato da una disconnessione totale, una sensazione di vuoto che lo portava a non provare emozioni. La vita da artista, che inizialmente sembrava un sogno, si è trasformata in una gabbia. Durante i momenti di crisi, ha trovato conforto nella terapia e ha riscoperto altre passioni, tra cui il design, che gli ha fornito un lato creativo da esplorare al di fuori della musica. Questo tipo di sostegno e di esplorazione personale è stato fondamentale per la sua guarigione.
Riki ha anche sottolineato quanto sia fondamentale identificare chi rimane vicino in quei momenti difficili: “Perché tutte le altre, invece, scompaiono: chi scriveva per convenienza, non ti scrive magicamente più”. Questo isolamento ha reso ancora più complessa la sua situazione, evidenziando l’importanza di relazioni autentiche nel mondo dello spettacolo, dove la superficialità spesso regna sovrana.
Il percorso verso la consapevolezza della sua condizione ha offerto a Riki una nuova prospettiva sulla vita e sulla carriera. Ha acquisito una maggiore comprensione di come affrontare le sfide e sottolinea ora quanto sia essenziale prendersi cura della propria salute mentale. La sua esperienza serve come monito, non solo per lui, ma anche per molti altri giovani artisti che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. La riflessione e la consapevolezza diventano, così, strumenti preziosi per affrontare il tumulto che il mondo della musica può generare.
Il festival di Sanremo e l’auto-sabotaggio
Riki nell’oblio: il festival di Sanremo e l’auto-sabotaggio
Nel 2020, Riki ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria big, un evento che avrebbe dovuto rappresentare un trampolino di lancio per la sua carriera, ma che si è trasformato in un’esperienza dolorosa e segnante. L’artista, già in crisi profonda, si è presentato sul palco con una condizione emotiva precaria. Ha riconosciuto che, sebbene non desiderasse partecipare al festival, si è sentito obbligato a dire di sì, sintomo di quella dipendenza dalle aspettative altrui e dalla pressione del settore. “Ero assuefatto”, ha dichiarato, sottolineando come mancasse un reale desiderio di esibirsi, portandolo a una sorta di auto-sabotaggio.
Ciò che è emerso da quell’avventura è stata una prestazione che ha finito per riflettere il suo stato d’animo: “Non stavo bene, ero asettico e non sentivo neanche la tensione.” Riki ha chiuso la manifestazione all’ultimo posto, un risultato che ha ulteriormente amplificato le sue insicurezze e le sue difficoltà interiori, aggravando una crisi professionale e personale già in atto. Il mix di stress e disillusione giocava un ruolo cruciale nella sua discesa.
Dopo questa esperienza, il punto di rottura si è manifestato in modo evidente. Con l’arrivo della pandemia, Riki ha visto il mondo circostante fermarsi, costringendolo a una pausa forzata. Se da un lato questo ha rappresentato una serie di sfide logistiche e emotive, dall’altro ha anche offerto il tempo necessario per riflettere sulla sua vita e sulla direzione da dare alla sua carriera. La consapevolezza di aver toccato il fondo ha fungere da catalizzatore per una ricostruzione interiore, promettendo di affrontare il futuro con una visione rinnovata. Riki ora si sente pronto a tornare, ma con un approccio diverso e più maturo nei confronti delle opportunità e delle sfide che lo attendono. Il legame tra creatività e benessere personale si è fatto chiaro e indelebile, forgiando in lui una nuova determinazione.
Un nuovo inizio: il progetto Casabase
Riki nell’oblio: un nuovo inizio con il progetto Casabase
Il ritorno di Riccardo Marcuzzo, meglio conosciuto come Riki, si concretizza attraverso il suo nuovo progetto musicale, denominato Casabase. Questo lavoro, in programma per la primavera prossima, rappresenta una rinascita artistica e personale per il cantante, ora più maturo e consapevole delle proprie forze e debolezze. Si tratta di un album che riflette non solo il suo percorso, ma anche l’evoluzione della sua identità musicale, frutto di un processo creativo interamente incentrato sulle sue idee e passioni.
In questo progetto, Riki ha scelto un approccio artigianale e analogico. “Utilizzo sonorità diverse e per questo mi sento di aver realizzato qualcosa di autentico”, ha affermato il cantante, evidenziando la sua intenzione di riportare una dimensione più personale nella sua musica. Il primo singolo, intitolato Carillon, si distingue per un tema intimo; il brano è dedicato alla sua nonna scomparsa, una figura estremamente significativa nella sua vita. Con questa canzone, Riki intende affrontare tematiche come la solitudine, dando voce a emozioni profonde e universali, ciò che rende la sua opera ampiamente relatable.
Riki ha imparato a canalizzare le sue esperienze e difficoltà in una forma d’arte. Il progetto Casabase non è solo una semplice collezione di brani, ma un’esperienza concepita per coinvolgere e parlare a una vasta audience. “Ora come ora le classifiche non sono importanti”, ha affermato, “ma l’obiettivo è quello di tornare a fare le cose in alto”. Questo cambio di prospettiva dimostra una volontà di abbandonare la ricerca di riconoscimenti immediati, focalizzandosi invece sulla genuinità del messaggio e sul valore che la musica può avere per gli ascoltatori.
Dal punto di vista della carriera, l’impegno nel progetto Casabase segna una fase cruciale nel ripristino della sua serenità emotiva e della sua passione per la musica. Riki desidera costruire un’evoluzione autentica, senza la pressione delle aspettative esterne, favorendo il rispetto e l’apprezzamento per ciò che crea. La sua volontà di condividere la propria vulnerabilità attraverso la musica lo rende un artista ancora più interessante e ispirante nel panorama contemporaneo. Con una nuova energia e una visione chiara, Riki si prepara a riconquistare il suo posto nel cuore dei fan e nella scena musicale, questa volta con una consapevolezza rinnovata che traspare in ogni nota.
La ricerca della serenità emotiva e del rispetto
Riki nell’oblio: la ricerca della serenità emotiva e del rispetto
Il percorso di Riccardo Marcuzzo evidenzia un cambiamento profondo nella sua concezione di successo e nella sua ricerca di serenità personale. Dopo un periodo di crisi e isolamento, l’artista ha realizzato che la vera soddisfazione non risiede nelle classifiche, ma in una connessione autentica con se stesso e con il suo pubblico. “Ora come ora le classifiche non sono importanti”, ha affermato Riki, sottolineando come l’obiettivo principale sia tornare a lavorare con passione e integrità.
Questa nuova visione è il risultato di una maturazione personale che lo ha portato a comprendere l’importanza del rispetto, sia per sé che per il proprio operato. Riki desidera che il suo messaggio musicale sia preso sul serio, superando l’immagine superficiale di “bel faccino”. “Vorrei che si potesse pensare ‘ah ok, questo non è solo il bel faccino, ha qualcosa da dire’”, spiega, evocando la sua aspirazione a essere riconosciuto per le idee e le emozioni che condivide attraverso la musica. Doppiamente consapevole delle ingiustizie e delle pressioni del settore, ha deciso di adottare un approccio più autonomo e audace nelle sue prossime produzioni.
Adottando il motto di voler “parlare a sempre più persone fregandomene delle logiche”, Riki si sta avvicinando al suo pubblico con sincerità, affrontando temi complessi e universali. La sua scelta di produrre musica in modo artigianale, unendo qualità e autenticità, riflette un desiderio di rompere con le convenzioni del mercato musicale. Riki, quindi, non cerca solo un riconoscimento popolare, ma vuole costruire una relazione autentica con i suoi ascoltatori, creando un legame che va oltre il successo immediato.
Il suo percorso di guarigione emotiva è alimentato dalla consapevolezza che dietro i traguardi materiali ci sono esperienze di vita e lezioni da apprendere. Con una nuova determinazione, Riki si prepara a tornare sulla scena musicale, con l’intento di presentare non solo canzoni, ma veri e propri trattati di vita. Questa nuova fase non solo segna un rinnovato interesse artistico, ma rappresenta anche un segnale di speranza per chi si trova a combattere le stesse battaglie interiori.