Rigore per il Milan: lo sfottò su Twitter diventa trend
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Rigore per il Milan. Chiude la partita con il Cagliari e, pochi minuti dopo, è già virale su siti e social network. Sì, perché il fallo su Alessio Cerci avviene palesemente fuori area. Ma l’arbitro indica il dischetto. Nel dopo partita, il cagliaritano Avelar mostrerà davanti alle telecamere il fotogramma da telefonino del penalty. Inventato.
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Su Twitter, in particolare, si scatena l’ironia anti – Diavolo. Tra chi ricorda ad Adriano Galliani la questione della squadra e della prospettiva (in memoria di Juventus-Milan), tra chi a sua volta risponde ai tifosi bianconeri, mostrando l’immagine del rigore concesso nella tristissima finale di Bruxelles contro il Liverpool. Insomma, l’Italia ogni week end mostra il suo lato campanilistico. Forse anche provinciale. Che da un lato scoccia e dall’altro fa sorridere (e permette che resti in vita il nostro calcio con tutto il suo indotto, dalle tv ai giornali).
C’è chi scrive che è iniziata la spintarella per far risalire la squadra di Inzaghi. Immancabile chi pensa che dietro ci sia la longa manus di Luciano Moggi, perennemente in lite con Zdenek Zeman e quindi capace ancora di azzopparlo. Pur essendo radiato dal mondo del calcio da Calciopoli in poi.
Il partito di chi invoca la tecnologia cresce. E fa nuovi adepti quando ci sono episodi dubbi (questo non lo è, comunque). L’anno prossimo in Italia debutterà la goal line technology, che ha il compito di carpire il momento in cui il pallone varca la linea di porta. Un occhio di falco al servizio della regolarità del campionato. Per un episodio come quello di ieri, però, non servirebbe a nulla. Sarà sempre l’arbitro il giudice supremo, si spera con l’aiuto dei guardalinee. Ben venga dunque la tecnologia al servizio dell’arbitro, ma mai a sostituirlo completamente. E poi, dai, senza più neanche un errore, un episodio dubbio, un ‘furto’, di cosa parleremmo al bar il lunedì, quando si torna al lavoro?
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