Riforma del voto in condotta: novità e implicazioni
È stata definitivamente approvata dalla Camera dei deputati la riforma del voto in condotta e della valutazione nella scuola Primaria. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha sottolineato come questa legge rappresenti un passaggio cruciale per costruire un sistema scolastico che responsabilizzi gli studenti e recuperi autorevolezza per i docenti.
Con questa riforma, il comportamento degli studenti avrà un peso significativo nella valutazione complessiva del loro percorso scolastico e nell’ammissione agli esami di Stato. Non solo, ma cambia anche l’istituto della sospensione: ci sarà più scuola, e non meno, per coloro che violano le regole della civile convivenza. In caso di violazioni più gravi, gli studenti saranno impegnati in attività di cittadinanza solidale.
Valditara ha dichiarato che l’obiettivo principale è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e dell’intero personale scolastico, affinché i giovani comprendano non solo i loro diritti, ma anche i doveri che derivano dall’appartenenza a una comunità, in primis il rispetto verso gli altri. La riforma del voto in condotta intende ripristinare l’importanza della responsabilità individuale e dare centralità al rispetto nei confronti delle persone e dei beni pubblici, restituendo così autorevolezza all’azione dei docenti.
La riforma si propone di creare un ambiente scolastico più disciplinato e rispettoso, dove il comportamento degli studenti influisce non solo sulla loro carriera accademica, ma anche sul loro sviluppo come membri responsabili della società.
Voto in condotta alle scuole superiori
In base alla nuova riforma, il voto in condotta diventa un elemento centrale per gli studenti delle scuole superiori. Infatti, per essere ammessi all’anno successivo o all’esame di maturità, gli studenti dovranno ottenere almeno sette in condotta. Questo cambiamento rappresenta un forte incentivo a mantenere comportamenti appropriati e rispettosi all’interno del contesto scolastico.
Per gli studenti che si trovano in una situazione di insufficienza, ovvero un voto di sei, è previsto un obbligo di elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, che dovrà essere presentato a settembre. Questo approccio mira a fornire agli studenti un’opportunità di riflessione e miglioramento, indirizzandoli verso una maggiore consapevolezza dei valori civici e sociali.
Il voto in condotta non è solo un elemento formale, ma ha un impatto diretto sulla valutazione complessiva: esso contribuisce alla media con le altre materie e quindi influisce sul risultato scolastico finale. In questo modo, la conduzione e il comportamento di uno studente non possono più essere trascurati, diventando parte integrante del suo percorso di apprendimento.
Situazioni di grave violazione del regolamento di istituto possono condurre a un voto in condotta insufficiente. Ciò implica che la responsabilità individuale è fondamentale e che gli studenti sono ora maggiormente incentivati a conformarsi alle regole, poiché il loro comportamento avrà delle conseguenze dirette sulla loro carriera scolastica. Con queste misure, si attua un cambio di paradigma che potrebbe influenzare positivamente la cultura dell’educazione nelle scuole superiori.
Misure disciplinari e attività di recupero
Una delle novità introdotte dalla riforma riguarda le misure disciplinari e le attività di recupero per gli studenti che non rispettano le regole della comunità scolastica. In caso di sospensione, non ci sarà un allontanamento prolungato dall’ambiente scolastico: si prevede la possibilità di recuperare i giorni persi mediante attività educative condotte all’interno della scuola stessa, con una verifica finale da presentare al consiglio di classe.
Qualora la sospensione duri oltre i due giorni, gli studenti saranno obbligati a svolgere attività di cittadinanza solidale, assegnate presso strutture convenzionate. Questa misura non solo ha lo scopo di contribuire al recupero educativo, ma anche di promuovere un senso di responsabilità e di servizio verso la comunità, dimostrando l’importanza dell’impegno civico.
Le sanzioni disciplinari non si limitano solo alla sospensione: la riforma prevede anche l’introduzione di multe per i reati commessi in danno di membri dell’istituzione scolastica. In questi casi, si stabilisce che oltre al risarcimento dei danni, l’autore del reato dovrà versare una somma che varia da 500 a 10.000 euro a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica della persona offesa. Questa misura mira a proteggere il personale scolastico e a garantire un ambiente di apprendimento sicuro e rispettoso.
La combinazione di misure educative e sanzionatorie rappresenta un tentativo di rispondere in modo equilibrato alle problematiche derivanti dalle violazioni delle norme di comportamento. L’auspicio è di orientare gli studenti verso una maggiore consapevolezza delle proprie azioni e delle relative conseguenze, favorendo il recupero positivo e la reintegrazione nella comunità scolastica.
Modifiche alla valutazione nella scuola primaria
Con la riforma del voto in condotta, sarà ripristinato l’uso dei «giudizi sintetici» nella scuola primaria, sostituendo i voti numerici adottati in precedenza. Questa modifica mira a rendere la valutazione più chiara e comprensibile per le famiglie, facilitando la comunicazione e migliorando l’efficacia del processo valutativo.
Il voto finale in pagella per gli alunni delle elementari sarà ora espresso attraverso termini come: insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo. Questa scelta rappresenta un ritorno ai metodi di valutazione precedenti alla riforma del 2020, che aveva introdotto categorie più astratte come avanzato, intermedio e base. L’intento è quello di fornire un quadro più diretto e tangibile delle competenze acquisite dagli studenti.
Il nuovo sistema di valutazione si propone di accompagnare gli studenti in modo più organico nel loro percorso di apprendimento, fornendo un feedback chiaro su come stanno progredendo. Il ministro Valditara ha spiegato che migliorare la comunicazione con le famiglie è fondamentale per garantire un coinvolgimento attivo nella formazione dei giovani, creando un ambiente di supporto a casa che stimoli la loro crescita.
Queste modifiche si inseriscono in un contesto più ampio di riforma del sistema educativo italiano, dove l’attenzione si concentra non solo sulle conoscenze, ma anche sulla formazione del carattere e sul rispetto delle regole. L’obiettivo è aiutare gli studenti a diventare cittadini responsabili e consapevoli, in grado di interagire positivamente con la società.
La riforma, quindi, dovrà diventare parte integrante dell’attuale anno scolastico; saranno forniti ulteriori dettagli attraverso dispositivi normativi attuativi, affinché le scuole possano adeguarsi in maniera tempestiva alle nuove direttive.
Obiettivi e dichiarazioni del ministro dell’Istruzione
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ribadito l’importanza della riforma del voto in condotta evidenziando come essa si inserisca in una visione più ampia per la scuola. Valditara ha sottolineato che l’approvazione di questa legge rappresenta un passaggio essenziale per garantire un sistema educativo che metta al centro la responsabilità e il rispetto, elementi fondamentali per una convivenza civile.
Nel suo intervento, il ministro ha affermato: «L’intento è quello di sostenere il lavoro quotidiano di tutti i docenti e del personale scolastico, affinché i ragazzi siano consapevoli non solo dei propri diritti, ma anche dei doveri che assumono all’interno della comunità scolastica». La riforma mira a restituire autorevolezza agli insegnanti, rendendo le regole della scuola più chiare e più rispettate, promuovendo un clima di collaborazione e di rispetto reciproco.
«Con il riordino della valutazione in condotta, vogliamo reintrodurre la responsabilità individuale come pilastro della formazione scolastica», ha aggiunto Valditara. In questo contesto, la modifica del sistema di valutazione non si limita a valutare le performance accademiche, ma considera anche il comportamento come un indicatore essenziale del percorso educativo dello studente.
Inoltre, l’approccio della riforma riflette un cambiamento culturale nel modo in cui si intende la funzione della scuola. «Le scuole non devono essere solo luoghi di apprendimento, ma anche ambienti dove i giovani possano apprendere i valori di cittadinanza e il rispetto per l’altro», ha affermato Valditara. In questo modo, lo scopo è formare gli studenti non solo come individui competenti, ma anche come cittadini responsabili, pronti a contribuire attivamente alla società.
Il ministro ha assicurato che la riforma sarà operativa quanto prima, con l’intento di coinvolgere tutti gli attori del sistema educativo in un percorso di cambiamento che non solo migliorerà la qualità dell’istruzione, ma anche l’esperienza complessiva degli studenti nelle scuole italiane.