Phablet è un dispositivo che rappresenta l’anello di congiunzione tra lo smartphone e il tablet. È caratterizzato da un ampio display che va dai 5.5 pollici a poco più di 6 pollici. Da 7 pollici in su abbiamo già il classico tablet.
Samsung è stata la prima a credere nel big screen con il Note seguito da Note 2, Note 3 e il recente Note 4. Anche altri produttori si sono adeguati alle richieste del mercato come HTC con One Max o Nokia con il Lumia 1520. Persino Apple che è sempre stata contro il grande display, ha presentato l’iPhone 6 Plus con un display così grande che probabilmente Steve Jobs avrebbe accettato con fatica.
I phablet sono sempre più richiesti, anche Google ha presentato il Nexus 6 che ha provocato le proteste dei più smanettoni nella community Android perchè si sperava in un device con uno schermo di ridotte dimensioni.
Ho avuto modo di provare l’Asus Zenfone 6, un phablet che può o non può piacere per via delle notevoli dimensioni. È una questione di gusti e abitudine. Vediamo cosa è in grado di fare il fratello maggiore della linea Zenfone di Asus.
Di seguito le caratteristiche tecniche:
– Display: IPS LCD 6″ HD 720p (1280 x 720 pixel) – 245 ppi – Gorilla Glass 3
– Processore: Intel Atom Z-2580 dualcore da 2 GHz
– RAM: 1GB
– GPU: PowerVR SGX 544MP2
– Storage: 16GB (espandibili con microSD)
– Fotocamera: 13 megapixel con tecnologia Asus Pixel Master – video 1080p – Flash LED
– Fotocamera frontale: 2 megapixel (HD 720p)
– WiFi: 802.11 /b/g/n/ (NON è dualband)
– Bluetooth: 4.0
– Rete: 3G (fino a 42 Mbps in download e 5.76 Mbps in upload)
– Batteria: 3300 mAh
– Android: 4.3 Jelly Bean (a ottobre ha ricevuto KitKat 4.4.4)
– Dimensioni: 166.9 x 84.3 x 9.9 mm – 196g
– Varie: SimCard (microSIM)
– Materiali e costruzione
Il telefono è solido. Viste le dimensioni, non sono ammessi errori di costruzione. Non si avverte alcun tipo di scricchiolio o minima flessione. Sul lato frontale, partendo dall’alto abbiamo la capsula auricolare e subito sulla destra il led per le notifiche (che dopo l’aggiornamento a KitKat lampeggia costantemente in verde. Forse un bug?) e fotocamera da 2 megapixel. Mentre sulla sinistra il sensore di luminosità.
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Proseguendo verso il basso c’è l’ampio display da 6 pollici di tipo IPS con risoluzione HD 720p. Infine i classici tasti di Android che Asus ha scelto di non inserire direttamente su display, come accade ultimamente, ma sulla scocca dello ZenFone. Sono di tipo soft touch ma non hanno la retro-illuminazione, una grave mancanza.
Il profilo sinistro è vuoto mentre su quello destro troviamo il bilanciere del volume e il tasto di accensione spegnimento.
Sul lato inferiore c’è il microfono e la porta micro-USB. Sul lato superiore il jack da 3,5 pollici per cuffie/auricolari e un secondo microfono per la riduzione del rumore.
Sul lato posteriore c’è la fotocamera da 13 megapixel con LED Flash e il grande speaker audio. Questa back-cover è in materiale plastico/gommoso che garantisce un ottimo grip. È rimovibile per consentire l’accesso allo slot microSIM e microSD.
– Qualità chiamata e vivavoce
Non ho rilevato problemi. In capsula auricolare l’audio è ben definito e senza alcun fruscio. Il vivavoce è forte. Anche con gli auricolari inclusi nella confezione la qualità della telefonata è alta.
– Tastiera e scrittura
Ecco il “tasto” dolente di questo telefono. Il problema è software perchè la tastiera è fantastica. Immaginate di scrivere (con due mani ovviamente) su uno schermo di queste dimensioni. Pensate che i numeri non sono in seconda funzione ma hanno una riga interamente dedicata. Il paradiso di chi scrive moltissimo. Si scrive ad una velocità supersonica, il pregio dei phablet.
Il problema è quando la si usa. Non sono riuscito a capire per quale assurdo motivo questa tastiera mi corregge in continuazione la E (congiunzione) con la È (verbo). Ho passato in rassegna ogni possibile impostazione facendo diverse prove ma non ho risolto. Una cosa assolutamente fastidiosa che ti obbliga a ricontrollare ogni singolo messaggio quando normalmente non lo faresti mai. Inoltre c’è qualche serio problema nel vocabolario integrato che censura di tutto ed è restio ad imparare ciò che tenti di insegnargli. Gli insegni una parola e la volta successiva lui te la corregge come se nulla fosse e se tu provi a usare la tua, ti chiede se la deve imparare. Un loop infinito di insegnamenti che lui non mette in atto.
Il problema è risolvibile installando tastiere alternative, ma spero che ASUS metta una bella toppa a questa tastiera che ha più di un problema.
– Navigazione Web
A differenza di altri terminali Android di altre marche che hanno solo Chrome pre-installato, ASUS ha deciso di mantenere il classico browser che ha caratterizzato i primi device Android. Però, qualsiasi browser si usi, ho notato qualche leggero impuntamento sotto rete 3G. Non si tratta del browser ma proprio di problemi di rete che rendono lento il caricamento. Rendering, navigazione, zoom all’interno del browser sono nella norma.
– Display
Per quanto sia gigante non entusiasma molto, complice la risoluzione 720p e la densità di soli 245 ppi. Devo ammettere che è molto luminoso e con il sensore automatico si lavora benissimo nei cambi tra interni ed esterni. Gli angoli di visione sono ottimi. Ho visto una puntata di un telefilm nel tragitto in BUS tra Milano Centrale e Malpensa. Un’ora di viaggio e con 6 pollici non ci si affatica di certo la vista. Vantaggi del phablet.
– Fotocamera
Sia la frontale che la posteriore lavorano bene in condizioni di ottima luminosità. Appena questa diminuisce, c’è troppo rumore nelle foto. Ottima la stabilizzazione che mi ha permesso di compensare l’eccessivo tremolio delle mani.
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Da segnalare l’utile modalità autoritratto per la fotocamera posteriore. Essendo un telefono molto grande, è difficile scattarsi un selfie con la fotocamera posteriore quindi possiamo impostare in anticipo il numero di persone nell’inquadratura e appena verranno riconosciute, lo smartphone scatterà in automatico la foto. Utile la modalità “Indietro nel tempo” che scatta 31 foto e poi permette di scegliere lo scatto migliore. Molto buono lo zoom digitale, lo potete vedere nella foto delle foglie qui sotto. Per quanto riguarda i video, ho notato che non c’è una messa a fuoco continua ma questa viene bloccata nel momento in cui si inizia la registrazione. Quindi se inizio a registrare con una distanza focale da Macro e poi passo ad un panorama, quest’ultimo risulterà sfocato. Per intervenire sulla messa a fuoco nei video, bisogna tappare sul display per ri-calibrare la distanza focale durante la registrazione. Ho cercato nelle impostazioni senza risolvere il problema. Ho scaricato app alternative per registrare i video e ho risolto il problema realizzando video con “fuoco continuo”. Ho poi scritto ad ASUS e l’assistenza mi ha confermato che è una scelta voluta questa del blocco della distanza focale in video. Mi hanno detto che in futuro tramite gli aggiornamenti potrebbero esserci novità ma, personalmente, ne dubito.
Di seguito una galleria di foto scattate con Asus Zenfone 6
e anche alcuni video girati con il phablet.
– Audio (speaker integrato e cuffie in-ear)
Lo speaker posteriore è ampio e riproduce fedelmente i suoni, il livello di volume massimo è davvero notevole e non c’è distorsione del suono. Gli auricolari in-ear presenti nella confezione sono ottimi. Ho ascoltato ore e ore di musica durante questa prova e anche con un volume medio riescono a isolare completamente dai rumori esterni.
– Gaming
La GPU PowerVR SGX 544MP2 gestisce alla perfezione giochi pesanti come Real Racing 3 e Asphalt 8. L’unico problema è l’eccessivo surriscaldamento del telefono nella zona posteriore dove probabilmente è posizionato il processore.
– Batteria e autonomia
Da un telefono di queste dimensioni ci si aspetta una batteria che possa supportare bene l’ampio display. Posso dire che si arriva a sera con un uso non molto intenso. Nello screenshot vedete 1 giorno e 10 ore ma c’è una notte all’interno. Quindi Wifi, 3G e tutto disattivato. Considerate una durata di 12-14 ore con 3-4 ore di display e attività non intense. Credo che ASUS possa migliorare la situazione con un aggiornamento firmware, magari in vista di Android 5.0 Lollipop che suppongo questo Zenfone 6 riceverà.
– Funzioni interessanti
L’interfaccia ZenUi è senza dubbio ben fatta e non è invasiva. Lo si nota da piccoli particolari come i Quick Settings nella barra delle notifiche che possono essere modificati scegliendone 4 da mantenere “in prima linea” e tantissimi altri che si possono abilitare o meno. Tra questi c’è l’utilissima modalità una mano che mi ha semplificato la vita in strada e nei mezzi pubblici. In pratica riduce la dimensione dello schermo da 6 pollici a 4.3 – 4.5 – 4.7 e ci permette di utilizzare il phablet comodamente con una mano sola e usare l’altra per tenersi in metropolitana. Usando l’intero display con una mano sola comporta movimenti assurdi per spostare il telefono nel palmo quando dobbiamo arrivare agli angoli della tastiera.
L’app PC Link consente di vedere lo schermo dello smartphone su pc tramite collegamento con cavo USB. Installando l’apposito software su PC, potremo controllare interamente lo smartphone e magari rispondere a sms con la tastiera del computer. Eviteremo così di dover prendere il telefono se siamo occupati in una sessione di lavoro al computer.
Remote Link invece è l’app che trasforma lo smartphone in un telecomando per il PC. Non solo compatibile con i mediaplayer o Power Point ma un vero e proprio mouse.
L’app What’s Next comprende anche un Widget e una sezione integrata nella schermata di sblocco. Raggruppa gli eventi del Calendario, le informazioni sul Meteo, Sveglie e Notifiche. Una specie di Google Now creata da ASUS.
– Conclusioni
È difficile esprimersi su questo Asus Zenfone 6 perchè è arduo collocarlo in un giusto settore. L’ho usato sia col firmware nativo Android 4.3 Jelly Bean che con KitKat 4.4.4. Ho dovuto fare manualmente gli aggiornamenti perchè non è mai arrivato automaticamente l’OTA da Asus. Tra le altre anomalie, ho riscontrato qualche riavvio improvviso del terminale e un malfunzionamento del WiFi che non rilevava le nuove reti quando mi spostavo da casa in ufficio, in questi casi dovevo riavviarlo per farlo funzionare.
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Sono giunto alla conclusione che questo è un phablet economico. Costa 299 euro, molto meno dei suoi concorrenti come Samsung Galaxy Note 4. Si sa, con un device economico bisogna arrivare a dei compromessi, valutare se siamo disposti a convivere con determinati aspetti pur di risparmiare. È un phablet con caratteristiche tecniche adeguate a far girare tutto senza intoppi. Processore dual-core Intel da 2GHz e 1GB di memoria RAM. Ormai anche negli smartphone di fascia base troviamo processori quad-core e 2GB di RAM. Non possiede la compatibilità con le reti LTE e il WiFi non è dual-band. Piccole cose che giustificano un prezzo così basso. Non dimentichiamo la risoluzione e densità dello schermo, rispettivamente 720p e 245 ppi, quindi abbastanza esigue se consideriamo i 6 pollici.
È un prezzo che consente di avere un phablet a chi non vuole spendere troppo.
– PRO
Prezzo, qualità audio, Interfaccia ZenUI, design e costruzione, fluidità e velocità di sistema.
– CONTRO
Tasti soft-touch non retro-illuminati, Batteria e schermo non eccezionali, non compatibile con LTE.