Prova Alpina di Renault Kadjar: un viaggio da favola tra Cortina e Livigno
Cortina d’Ampezzo, domenica mattina. È una splendida giornata di sole. Nonostante sia presto, sono già in piedi, pronta per uscire. Oggi è il giorno di prova della nuova Renault Kadjar Bose, il più accessoriato dei quattro modelli della gamma. Avevo già in mente di trascorrere una domenica fuori città perciò perché non partire a bordo di una delle auto più attese del 2016?
Partirò alla volta di Livigno, una cittadina non molto distante da qui. Sono solo quattro ore di tragitto, stando a quanto dice il navigatore satellitare; un percorso dalla durata ideale per testare tutte le potenzialità dell’auto e per godere, nel frattempo, di ogni meraviglioso angolo e di ogni straordinario scorcio che incontrerò durante il tragitto.
E allora si va. Sistemo la borsa con il necessario per trascorrere una giornata fuori casa nello spazioso bagagliaio della Renault Kadjar e via verso una nuova avventura!
Il primo viaggio a bordo della Renault Kadjar
La Kadjar è il mezzo di trasporto migliore, sia per la sua imponente struttura sia per gli interni dotati di ogni comfort e studiati proprio per portarti in giro per diversi km. Le fiancate sono sinuose e i parafanghi, dotati di cornici in plastica ispirati al mondo delle fuoristrada, sono prominenti.
Ti dicevo della comodità degli interni. La prima cosa che si fa prima di una partenza è la sistemazione dei bagagli. Quando vado in vacanza sono solita portarmi dietro parecchie cose (lo so, dovrei infilare in valigia solo lo stretto necessario) ma in un bagagliaio da 472 litri di capienza (che diventano 1478 abbattendo i sedili posteriori) non ho alcun problema a portare con me borsoni e valigie.
Ciò ti fa capire quanto per me sia un incubo dover rispettare le misure del bagaglio quando viaggio in aereo! Ma questa è un’altra storia.
Il mio percorso è già iniziato da qualche minuto è sono diverse le città che, secondo il mio navigatore, dovrò attraversare per giungere a Livigno. Niente di più bello per chi, come me, approfitta dei lunghi percorsi per ammirare, seppur dall’auto, altri piccoli paesini di montagna.
Davanti ai miei occhi, mentre viaggio nel totale comfort della mia auto, riesco a scorgere le bellezze dei parchi naturali in provincia di Bolzano, come quello di Tre Cime o di Fanes-Sennes-Braies.
Ho visitato proprio quest’ultimo qualche tempo fa e ricordo ancora quel delizioso capriolo che mi passò davanti agli occhi o la bellezza dell’aquila reale in volo per i cieli del parco.
Rivivo quei ricordi osservando da lontano, a bordo dell’auto, uno scorcio di quel luogo. Uno dei vantaggi di viaggiare su una Renault Kadjar, infatti, è quello di poter guidare comodamente ammirando il paesaggio circostante allo stesso tempo. Seppure in movimento e attenta alla guida, il comfort datomi dell’auto, la totale assenza di rumore solitamente provocato dal motore e dai pneumatici e le morbide sospensioni che danno la sensazione di fluttuare quando si attraversano superfici lisce come quelle di un’autostrada, mi permettono di concedermi una “distrazione” e di godere appieno degli spazi che sto attraversando.
Giunta quasi a metà percorso, decido di fare una sosta a Bolzano. Pur trovandosi a poca distanza da Cortina non ho mai avuto il piacere di visitarla e finalmente se ne presenta l’occasione. Posteggio la mia auto servendomi del grandissimo aiuto dei sensori posteriori ed anteriori e della telecamera (che mi permettono di controllare la presenza di ostacoli in prossimità del parcheggio) e faccio un giro a piedi, cercando di vedere le maggiori attrazioni nel breve tempo a disposizione.
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Bolzano è una città piena di luci e colori, quasi intima, quasi internazionale, poiché “contaminata” da quel mix di culture austriaca e tedesca che la rendono davvero speciale. Passo tra le stradine strette dell’Alto Adige e tra le grandi piazze ed i parchi che costeggiano i numerosi corsi d’acqua presenti. Ed è così, dopo aver visitato il Duomo, camminato per via dei Portici (la famosa via dello shopping) ed essere passata per Piazza Walther e Piazza delle Erbe, che salgo nuovamente a bordo della Renault Kadjar per ripartire alla volta di Livigno.
Renault Kadjar: perfetto esempio di comfort e sicurezza
Non ho avuto bisogno di fare rifornimento perché non ho poi consumato molto carburante; sono riuscita a percorrere più di 15Km con un litro, non poco per una macchina come questa. Purtroppo il tragitto che mi separa da Livigno è un po’ tortuoso e pieno di curve ma sento di poter stare tranquilla vista la buona tenuta di strada e l’inerzia nel rispondere ai comandi.
Quasi dimenticavo! Ovviamente ogni mio viaggio in auto è sempre accompagnato da della buona musica o da qualche telefonata fatta ad un amica. Non preoccuparti, non parlo mica al cellulare mentre sto guidando! Utilizzo la console dell’auto posta vicino il cambio a sei marce. Mi basta collegare ad essa lo smartphone ed abilitare, col solo tocco di un dito sul display touch screen, la funzione di chiamata. Ho personalizzato i comandi sul display in ordine di preferenza. È proprio il nuovo sistema R-Link2 che mi permette di farlo. Così, dopo una telefonata, posso comodamente cliccare sull’icona “Play” per ascoltare la radio o su quella del navigatore che mi indica il tragitto restante.
Per rendere il viaggio più piacevole ho acceso anche il riscaldamento. Tra il comfort dei sedili, la comodità della guida e il tepore creatosi nell’abitacolo ho quasi la sensazione di stare comodamente seduta sul divano di casa. L’unica differenza sta nel fatto che, nel frattempo, va aprendosi davanti ai miei occhi un panorama sempre più affascinante. Sono giunta quasi all’altezza della città di Merano e posso già scorgere le meraviglie del Parco naturale Gruppo del Tessa. Sai che è il più grande parco naturale dei sette altoatesini? Gli altopiani incontaminati, dove vivono in totale tranquillità diverse specie di animali selvatici, e gli ampi spazi verdi rendono questo luogo una delle mete più gettonate dai turisti. Purtroppo non ho tempo di fermarmi perciò decido di accontentarmi di ammirare gli imponenti ghiacciai che riesco a scorgere durante il cammino.
Sta’ tranquillo. Nonostante le bellezze che mi circondano mi incantino costantemente, non perdo mai la concentrazione nella guida. È pur vero che un pizzico di tranquillità in più me lo dà la Renault Kadjar che riconosce, grazie ad un radar nascosto dietro la mascherina, i veicoli vicini e ad attivare, in caso di eccessiva vicinanza, un sistema di frenata automatica che entra in funzione da 30 a 50 km/h. A rendere più sicura la corsa c’è poi la telecamera posta nella parte alta del parabrezza.
Questa legge i cartelli stradali con su scritti i limiti di velocità e li riporta nel cruscotto in modo da avvisarmi e regolare così la mia andatura. Il sistema Lane Keeping, inoltre, lancia un allarme se dovessi dimenticare di azionare la freccia in caso di sorpasso. E ancora, due radar posteriori mi avviserebbero nel caso in cui dovessero sopraggiungere dei veicoli. Ovviamente, Renault Kadjar dispone di airbag laterali, frontali e a tendina. Come vedi, il mio viaggio si svolge in totale sicurezza.
Arrivo a destinazione a bordo della Renault Kadjar: impressioni di fine viaggio
Sono arrivata a Livigno, una delle maggiori stazioni turistiche invernali delle Alpi. Il mio viaggio a bordo della Renault Kadjar si è rivelato perfetto. L’auto è comoda, sicura, dal motore e dai pneumatici silenziosissimi, dall’aspetto elegante e gradevole. Consuma poco carburante sebbene di più di quanto descritto nella scheda tecnica (22 km/l contro 15 km/l) ma è un valore pur sempre ottimo considerata la portata dell’autovettura. Il lunotto posteriore è di dimensioni ridotte e non permette di avere una buona visuale in fase di parcheggio, ma si sopperisce facilmente al problema grazie al sistema di posteggio semi-automatico. Adesso non mi resta che scendere dall’auto e fare un giro in uno dei luoghi di montagna che ho sempre desiderato visitare.
Ci sono turisti in giro per la città e molti di questi sono arrivati sicuramente per andare a sciare sui monti innevati della cittadina, o sarebbe meglio dire, del “Piccolo Tibet”. Ho infatti scoperto, facendo un giro del luogo, che Livigno è così chiamata perché presenta delle caratteristiche geomorfologiche simili a quelle dell’Himalaya. Dopo un breve giro in città ed una visita alle chiese principali ed al museo, noto per ospitare diversi reperti trovati nel territorio circostante, indosso degli scarponi da trekking e parto in escursione con un gruppo di turisti alla volta di monti ed altopiani e di deliziosi laghetti. Una delle zone di Livigno più belle è sicuramente il ghiacciaio di Campo. Da lì, il panorama della cittadina è, senza dubbio, spettacolare.
Ed è così che, dopo aver trascorso una giornata ad ammirare le bellezze della natura incontaminata, a passeggiare sulla neve candida dei monti, e a gustare le specialità tipiche del luogo, faccio ritorno a casa, a bordo della mia Renault Kadjar, pensando già alla prossima avventura.