Problemi per Google e la gestione dei dati personali nel mirino del Garante della Privacy a livello europeo
L’autorità Garante della privacy italiana prosegue l’attività istruttoria chiedendo a GOOGLE maggiori informazioni su come tratta i dati dei propri utenti, sia per quanto riguarda l’ informativa sia per quel che concerne il consenso per il loro trattamento nonché informazioni relative alla conservazione dei dati.
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L’autorità sembra interessata soprattutto alla profilazione dei dati, cioe vuole sapere come vengono incrociati i dati dei singoli privati, che provengono da servizi diversi di Google come YouTube o la posta elettronica Gmail.
Al riguardo ricordo che la profilazione necessità di garanzie aggiuntive che vanno dal consenso alla notificazione all’autorita Garante, ma anche a maggiori e più idonee misure di sicurezza.
Aggiungo anche che la profilazione presenta problematiche riguardanti l’utilizzo di dati in forma massiva, cioè il cosiddetto BIG DATA.
IMportanti sono state le parole di Buttarelli al Privacy Day che diceva che occorre andare verso un’aggregazione anonimizzata dei dati di profilazione a causa della loro pericolosità intrinseca, concetto che ho anche ribadito nel”ambito della mia relazione sulla crittografia al medesimo convegno
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Non ho mai nascosto di essere contraria alle politiche privacy di Google e sul punto ho scritto diversi articoli e commenti, anche con riguardo alla recente assoluzione in appello https://assodigitale.it/2013/03/13/le-motivazioni-della-sentenza-googlevividown-evoluzione-del-reato-di-diffamazione-nellera-di-internet/ .
Ora quindi posso dire “finalmente” la Società rischia sanzioni e obblighi all’adeguamento alla normativa Italiana.
Sappiamo anche che Google è indagata a livello europeo e che una prima indagine è stata conclusa lo scorso aprile dal gruppo che riunisce i garanti di 27 paesi dell’Unione europea (tra cui Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Gran Bretagna).
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Tutti i Paesi accusano la Società di gravi violazioni alla privacy e prospettano pesanti sanzioni trasversali.
Google ha replicato al Presidente Italiano Antonello Soro che “la nostra normativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici e più efficaci».
Un no comment a questa frase mi sembra appropriato.
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Altra problematica di GOOGLE è quella della tutela del diritto d’ autore online.
Sarebbe ora che Google si rendesse conto che Internet non è un NONLUOGO dove si può fare di tutto. Ve la spiego meglio con un esempio. Paragoniamo GOOGLE ad una Società che gestisce autostrade e chiediamoci se consideriamo ovvio che la Società in questione non sia responsabile degli incidenti che i terzi fanno percorrendola.
La risposta non può che essere affermativa, ma di certo le faremmo causa e saremmo probabilmente risarciti qualora la sua segnaletica fosse palesemente sbagliata.
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Questo è in estrema sintesi uno dei tanti problemi di GOOGLE, la segnaletica sballata.
Non difficile da comprendere.
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