Primo è il nuovo linguaggio di programmazione semplice che può essere usato anche dai bambini
Primo è un gioco che consente di eseguire una programmazione in maniera molto semplice, ma soprattutto divertente, così che anche i bambini possano affacciarsi a questo mondo divertendosi.
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Per iniziare non serve alcuna conoscenza di base, e con quest’idea l’imprenditore Filippo Yacob e l’Interaction designer di Officine Arduino Matteo Loglio intendevano aprire una finestra su di un mondo che, più di altri, rappresenta il futuro del lavoro tra i giovani.
L’idea è vagamente ispirata alla programmazione Logo, che in tanti appassionati d’informatica ricorderanno. Si tratta nello specifico di un gioco composto da una console, un robot (Cubetto) e di blocchi d’istruzioni, in pratica dei piccoli chiodi da inerire con attenzione in una griglia. A seconda del mondo in cui i blocchi vengono inseriti nella console si darà vita a una serie di comandi, che consentiranno di muovere Cubetto.
Qualcuno ha già trovato delle similitudini con BeeBot, anche se è chiaro come in questo caso si miri molto più sull’astrazione del momento creativo. In pratica i bambini potranno dar vita alla loro prima linea di codice semplicemente immaginando il movimento conseguente del robot.
La realizzazione del gioco è avvenuta utilizzando prodotti naturali e tattili, ovvero legno di pioppo, e in più al bambino verrà fornito nella confezione un libretto completo di svariati esempi di gioco e soprattutto alcuni obiettivi da raggiungere.
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L’incredibile sviluppo di start up sembra avere una chiara rivoluzione in testa, tra le altre cose, ovvero quella di educare fin da subito i bambini alla realizzazione di una linea di codice. La loro creatività viene messa in movimento sfruttando elementi quotidiani e soprattutto legati al gioco, dando numerosi input alla loro creatività.
L’idea di questa società è quella di sviluppare numerose applicazioni rivolte soprattutto a bambini in età prescolare, che saranno aiutati nella fase d’apprendimento, liberando la loro fantasia. In questo modo, anche dopo aver iniziato la vita schematica della scuola italiana, avranno sempre un momento a casa in cui potranno apprendere divertendosi, con particolare attenzione all’ambito tecnologico e informatico.
Primo è soltanto il primo progetto attualmente in sviluppo, per il quale è partita una raccolta fondi su KickStarter, dov’è possibile acquistare un kit da assemblaggio a 66 euro.
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E’ evidente come si intenda seguire il piccolo nelle varie fasi della sua crescita, e così anche Cubetto cresce, abbandonando col tempo gli elementi tattili, sfruttando sempre più computer e applicazioni da smartphone o tablet.
Di certo Primo è un prodotto in grado di generare una grande curiosità, e per avere una risposta a tutte le domande si potrà andare a Brescia il prossimo 30 novembre, dove si terrà l’euRobotics Week, di cui di certo Primo sarà uno dei più ricercati protagonisti.
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