PRIMO CORSO DI FORMAZIONE PER GIORNALISTI A VARESE
PRIMO CORSO DI FORMAZIONE PER GIORNALISTI A VARESE
Si è Svolto sabato 28 giugno il primo corso di formazione per giornalisti organizzato dal segretario dell’ordine regionale della Lombardia, nonchè Presidente del Gruppo Cronisti Lombardi e caporedattore centrale del quotidiano La Prealpina, Rosi Brandi, in collaborazione con il Dr. Renzo Magosso componente del CTS, comitato tecnico scientifico dell’ordine nazionale dei giornalisti, ed alla applaudita presenza di Paolo Pirovano segretario Nazionale dell’ordine.
Colma la Platea di sala Montanari a testimonianza del fatto di quanto sia sentita la necessità di essere aggiornati su tematiche inerenti la nostra professione, lo slogan di Magosso, “se non ci si aggiorna non si cresce” è stato il denominatore comune di questa prima giornata dedicata agli addetti ai lavoro.
Relatori, oltre a Magosso, il giornalista e scrittore Andrea Morigi, e Enrico Castelli Vice Direttore del TG3 regionale della Lombardia.
I lavori sono iniziati presentando i fini di questi corsi di aggiornamenti, la necessità di uniformarsi a quanto già presente a livello europeo citando i principi della legge Severino, parlando di numeri come la presenza di soli 3 ordini dei giornalisti nei 28 stati europei , e gli iscritti che in Italia sono 126 mila di cui 26 mila solo in Lombardia, la formazione obbligatoria e gratuita per tutti che deve prevedere 60 accrediti nel triennio.
A seguito si è dibattuto sulle difficoltà nell’esercitare la nostra professione, il pericolo quotidiano di querele e le conseguenze sia pecuniarie che penali, a differenza di altri stati dove vi è una mano meno pesante della giustizia, e le contrapposizioni tra il dovere di informazione e l’articolo 21 della costituzione.
Entrando a pieno nella giornata Magosso è poi focalizzato su argomentazioni strettamente legati al corso, fare cronista occupandosi di terrorismo, citando i casi Moro, Ustica, la guerra in Iraq, e il recente caso di Yara Gambirasio, temi questi poi ripresi anche da Morigi, esperto di terrorismo internazionale legato al mondo Arabo, con cenni su avvenimenti specifici che partono da radicazioni di cellule nella finanza islamica.
A Castelli il compito di definire la differenza, e le difficoltà, di giornalista della carta stampata da quello televisivo, con aneddoti che comprovano come stia cambiando il nostro mestiere, e con che velocità lo sviluppo dei social network stanno impattando nella quotidianità dell’informazione.
La giornata di oggi, molto sentita per argomenti e qualità dei relatori, è stata la prova che quella della formazione è un tema delicato, ma una necessità di essere una parte attiva di un cambiamento professionale in atto, colto dall’Ordine Nazionale e trasmesso con grande veemenza al fine di dare una opportunità di crescita a chi ha davvero la voglia di essere parte attiva nel panorama dell’informazione.
Massimo Passera