Previste nuove tasse per l’equo compenso sugli smartphone
Per acquistare uno smartphone o un tablet di ultima generazione si possono seguire varie strade. Si può acquistare il device in un’unica soluzione presso un rivenditore autorizzato, oppure confrontare le offerte Tim, Wind, Vodafone o Tre per trovare quella più conveniente che include anche lo smartphone desiderato.
Qualunque sia il metodo di acquisto scelto, forse non tutti sanno che quando acquistiamo degli smartphone inclusi in un abbonamento o semplicemente i device senza la SIM, si paga una tassa che tutela il diritto d’autore. Questa tassa di paga su tutti i dispositivi in grado di archiviare e riprodurre coperta da diritto d’autore.
La Siae, Società Italiana degli Autori e degli Editori, ha però proposto un emendamento alla Legge di Stabilità, attualmente in fase di discussione alla Camera, per adeguare questa tassa, meglio conosciuta come “equo compenso”, alla media europea.
Attualmente l’imposta sull’equo compenso è applicata in Italia su CD, DVD, VHS, Blu-Ray, supporti analogici, registratori, computer sia con che senza il masterizzatore, schede di memoria, hard disk e pen drive: insomma, su tutti quei dispositivi in grado di archiviare e registrare contenuti. La tassa è ovviamente pagata anche sui dispositivi di ultima generazione, quindi smartphone e tablet, con memoria integrata.
La proposta della Siae prevede una riduzione dell’importa su quei dispositivi ormai sempre meno utilizzati, come videoregistratori e telefonini di vecchia generazione, e di coprire questo provvedimento aumentando la tassa sui dispositivi di nuova generazione, quindi smartphone, tablet e Smart Tv.
L’aumento della tassa sull’equo compenso comporterà quindi un aumento, non è chiaro di quale entità, un rincaro dei prezzi di questi dispositivi. Anche il calcolo sulla media europea alla quale la Siae vorrebbe omologare la tassa sull’equo compenso, non è del tutto chiaro, in quanto non prende in considerazione quei paesi, come la Gran Bretagna e la Spagna, nei quali la tassa non è applicata.
In particolare, se l’emendamento venisse approvato insieme alla Legge di Stabilità, acquistando uno smartphone o un tablet si pagheranno 5,20 euro per l’equo compenso, a fronte dei 50 centesimi pagati attualmente. Per l’acquisto di un computer, invece, si pagheranno 6 euro per questa tassa, contro i 3,20 euro attuali. Anche le Smart Tv, ossia quelle in grado di registrare contenuti, saranno interessati da questi aumenti, con un aumento di circa 5 euro. L’aumento totale, quindi, ammonta al 500%.
La finalità di questo aumento sarebbe raccogliere i fondi per incentivare la promozione di attività culturali, l’erogazione di borse di studio e il sostegno ai nuovi talenti del cinema, della musica, del teatro e della letteratura.
Se l’emendamento venisse approvato, un terzo dell’intero bilancio della SIAE verrebbe coperto dal gettito di questa tassa, per un totale di circa 210 milioni di euro l’anno, contro gli 80 milioni guadagnati attualmente.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.